LA SALUTE DEGLI INFERMI gioca con lo spazio, nello spazio e con la musica in una frattura di sequenze fatte di luce e buio, di verità e false realtà a cui gli stessi protagonisti, fautori delle "bugie" cadono vittime, non capendo più qual'è la realtà e quale non lo è.Con BIOS un uomo cammina incerto, avanza barcollante, tra la terra fertile appena arata ed un cielo grande d’America latina: tutti i cieli, il cielo. L'uomo proiettato nello sfondo composto di fogli radiologici e l'uomo presente sul palco sono la stessa persona? Sanno come muoversi? Cosa fare? Una voce da il corretto funzionamento dell'uso delle gambe e del corpo intero...perché a perdersi, alle volte, non ci vuole niente, tutti i giorni sono buoni, tutti i giorni sono giusti...oppure nessun giorno è quello giusto.E il respiro? Qualche volta ci si ricorda di respirare e lo si fa male. Il mondo quello dove si vive è fatto di noi e da come lo descriviamo, da come lo viviamo, da come lo percepiamo, troppo abituati a vivere correndo, a vivere sospesi, e alle volte sulla soglia. Ogni giorno è buono dunque, per ritornare a respirare.Ancora altre due giornate intense vi aspettano se volete addentrarvi in questo piccolo borgo, alla ricerca di un vostro rituale personale, per lasciare una traccia di voi o semplicemente per lasciarvi contaminare da tante belle realtà.Qui tutto il programma del FESTIVAL
Magazine Cultura
LA SALUTE DEGLI INFERMI gioca con lo spazio, nello spazio e con la musica in una frattura di sequenze fatte di luce e buio, di verità e false realtà a cui gli stessi protagonisti, fautori delle "bugie" cadono vittime, non capendo più qual'è la realtà e quale non lo è.Con BIOS un uomo cammina incerto, avanza barcollante, tra la terra fertile appena arata ed un cielo grande d’America latina: tutti i cieli, il cielo. L'uomo proiettato nello sfondo composto di fogli radiologici e l'uomo presente sul palco sono la stessa persona? Sanno come muoversi? Cosa fare? Una voce da il corretto funzionamento dell'uso delle gambe e del corpo intero...perché a perdersi, alle volte, non ci vuole niente, tutti i giorni sono buoni, tutti i giorni sono giusti...oppure nessun giorno è quello giusto.E il respiro? Qualche volta ci si ricorda di respirare e lo si fa male. Il mondo quello dove si vive è fatto di noi e da come lo descriviamo, da come lo viviamo, da come lo percepiamo, troppo abituati a vivere correndo, a vivere sospesi, e alle volte sulla soglia. Ogni giorno è buono dunque, per ritornare a respirare.Ancora altre due giornate intense vi aspettano se volete addentrarvi in questo piccolo borgo, alla ricerca di un vostro rituale personale, per lasciare una traccia di voi o semplicemente per lasciarvi contaminare da tante belle realtà.Qui tutto il programma del FESTIVAL