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Al via i principali campionati: in ricchezza e povertà

Creato il 28 agosto 2012 da Frank_80
Al via i principali campionati: in ricchezza e povertà

Il 26 agosto è partita la Serie A, ovvero quello che una volta era considerato il campionato più bello del mondo e che adesso vive una crisi senza precedenti. Ma il mese di agosto ha visto iniziare anche i principali campionati esteri; tra soldi, crisi calcistiche, concorrenza allargata ed oligopoli

La Serie A  italiana, una volta il più bel campionato del mondo, è oggi solo un vago ricordo dello splendore di un tempo: un calcio che non c’è più, affossato dalla crisi, dagli illeciti sportivi, dai tanti (troppi) addii soprattutto di calciatori italiani giovani che scelgono di maturare altrove. Il motivo di tale diaspora che coinvolge i top del presente e il futuro del calcio nostrano non riguarda solo i soldi che mancano.
È vero che i soldi nel calcio fanno la felicità di tutti al punto che, sempre più spesso, si accettano anche mete di minor prestigio pur di spuntare un ingaggio maggiore; ma,  come detto, il calcio italiano già in recessione economica ha visto la propria situazione aggravarsi a causa di altri fattori quali la bufera calcio scommesse, calcipoli, doping e chi più ne ha più ne metta.
Tutti queste contingenze hanno mandato un segnale forte: emigrazione. Possibilmente laddove il dio denaro regna incontrastato, dove c’è blasone e prestigio prima del “30 sul campo” per dirne una. Vediamo i principali campionati europei ai nastri di partenza, tra quelli iniziati e quelli prossimi alla partenza.

ITALIA – L’introduzione fatta nelle righe sopra è il triste ritratto di una realtà in seria difficoltà, dove diversi fattori critici hanno logorato la scorza una volta dorata della Serie A. Ma cosa vedremo nella stagione 2012-2013? La lotta scudetto ha mischiato nuovamente le carte: c’è la Juve (senza Conte e forse senza top player), fresca di Supercoppa dalle superpolemiche; c’è il Milan, che ha cambiato faccia perdendo tutti i pezzi pregiati (Ibra e Thiago Silva, oltre a Cassano ) e il patrimonio storico della società di Via Turati (vedi gli addii dei vecchi) puntando su una rifondazione low-cost; c’è la rinata Inter del giovane Stramaccioni e di Cassano, e c’è la Roma americana dello Zeman-bis, pronta a dare spettacolo grazie a una campagna acquisti sorprendente per un gioco sorprendente, come garantisce il ct boemo.
E dietro ecco Napoli, ancora scottata dalla notte brava di Pechino e dal caso-Cavani (soldi e ancora soldi), Udinese, a caccia dell’ennesima sfida senza top player, Fiorentina dal restyling delizioso e affascinante, e Lazio a caccia ancora di un’ identità e con la scommessa di un allenatore straniero.
Chi contrasterà la Juve dei “30 sul campo” che senza la leggenda di Del Piero si ritrova a recitare la parte del cattivo ancora una volta? Certo l’entusiasmo non manca, ma lo spettacolo difficilmente sarà paragonabile a quello degli scorsi anni; anche perché ancora pesa la vicenda calcio-scommesse, che sta stravolgendo il calcio italiano.

INGHILTERRA – Il 18 agosto è iniziata la Premiership. Dopo le Olimpiadi, l’Inghilterra stavolta può davvero ammirare un campionato da fare invidia fatto di splendore, superstar e di ricchezza infinita. Ecco, la ricchezza: il calcio d’oltremanica non sente la recessione. Vuoi per il fatto che non c’è l’Euro pazzerello ma una più sicura e tradizionale Sterlina; vuoi che l’Inghilterra è una calamita per i capitali esteri, vedi Mansour, Abrhamovich, e i fondi americani di United e Liverpool; il risultato è una Fort Knox inesauribile che accresce il prestigio e la bellezza di un calcio completamente diverso da quello che si respira in Italia.
La Community Shield ha aperto le danze tra City e Chelsea, mostrando le due big in forma per la stagione. Parte la caccia proprio al City di Mancini che, nonostante metta sul piatto cifre da capogiro, non è riuscita a mettere a segno colpi di mercato incassando i no di Van Persie, David Luiz e per ultimo Daniele De Rossi: a volte i soldi non bastano ed il blasone spesso è un qualcosa che non ha prezzo.
Lo sa lo United che è tornato alla ribalta per la Premiership grazie al colpaccio Van Persie: e oltre alle due big di Manchester, ormai vero e proprio centro del potere calcistico inglese, ci sono anche Chelsea, Arsenal, Tottenham e il ritrovato Liverpool. Dietro poco o nulla. I nomi sono sempre quelli, ma, salvo sorprese, il polo del calcio a 5 stelle è tutto qui, nei soliti noti.

SPAGNA – E’ cominciata anche la Liga la scorsa settimana, edizione numero 82. In Spagna anche si respira la crisi mediterranea che si è poi espansa a macchia d’olio su tutto il continente, ma in ricchezza o in povertà la storia è sempre quella: il duopolio totale tra le due superpotenze iberiche.
Da un lato il Barcellona del nuovo ciclo Villanova, che sul mercato non è andato oltre Jordi Alba quale sostituto di Abidal, e Song (dall’Arsenal) come alternativa ai 3 spagnoli Xavi, Iniesta e Busquets. Dall’altra parte il Real Madrid di Mourinho, anch’esso senza particolari cambi di organico anche se Mouha messo le mani sul croato Modric e segue molto da vicino Maicon (ne sapremo i prossimi giorni). Proprio con lo scontro tra le 2 big del calcio spagnolo si è aperta la stagione; si è assistito all’ennesimo clasico in occasione dell’andata di Supercoppa, vinta dai blaugrana per 3-2 senza particolare spettacolo ma fortunatamente senza risse finali o ditate negli occhi. Ancora una volta saranno loro a darsi battaglia per vincere la Liga, puntando probabilmente ai soliti 80-90 punti in campionato e ai 100 e passa gol realizzati.
In seconda fila, non certo in grado di contrastare le due big, c’è il Valencia che ha perso Alba ma trova in Soldado il suo punto di riferimento;  dietro l’Atletico Madrid del bomber Falcao, il Malaga senza più sceicco e soldi, e l’Athletic Bilbao del Loco Bielsa che dovrà con molta probabilità rinunciare a Llorente, che non rinnova. Se poi ci mettiamo che il Villareal è relegato nel purgatorio della Liga Adelante, e il ritorno del Deportivo, senza campioni, non possiamo che goderci l’ennesimo atto della sfida infinita tra Real e Barca, in una vera e propria selezione naturale del calcio spagnolo.

GERMANIA – Inizia anche l’avventura tedesca della Bundesliga, a caccia del Maisterschale e del Borussia Dortmund campione in carica. Proprio dai gialloneri, (arrivato Reus e partito Kagawa), si aspetta un altro anno di bel calcio e di spettacolo, caratterizzato dalla solita politica dei giovani. Ma l’altra concorrente al titolo promette di tornare sul trono di Germania e lo ha già annunciato conquistando la Supercoppa ai danni proprio degli uomini di Klopp:pPer i bavaresi del Bayern Monaco, autori di un mercato poco entusiasmante con i soli arrivi di Mandzukic e Rafinha, è l’occasione di riscattare la ferita ancora scottante della finale di Champions persa in casa col Chelsea; oltre a tornare a consolidare la reputazione di formazione storica e vincente di Germania. Dietro a loro Schalke, Werder e via via tutte le altre: anche in Germania l’attenzione calcistica è concentrata prevalentemente sulle 2 squadre protagoniste dell’ultima Bundesliga.

FRANCIA – Bienvenus à la Ligue 1, il nuovo paese dei balocchi. Ma è chiaro il riferimento: tutti gli occhi sono puntati sul Paris SG formato serie A, che oltre ai già presenti Sirigu, Maxwell, Motta, Sissoko, Pastore e Menez, ha riempito il suo organico di giocatori prelevati dal nostro campionato, grazie alla presenza quasi invadente e parassitaria di Leonardo ed ai consigli di un tecnico che la Serie A la conosce bene, ovvero Ancelotti. E così il fondo qatariota che detiene il PSG non ha badato a spese ed ha firmato l’assegno da 63 milioni per prelevare dal Milan la supercoppia Thiago Silva e Ibrahimovic, oltre ai 31 milioni spesi per Lavezzi ed ai 15 per il giovanissimo gioiello Marco Verratti, prelevato dal Pescara. Alla faccia della crisi.
L’inizio di campionato con 2 pareggi tuttavia, è segno che c’è qualcosa che non va. Ancelotti stavolta non può fallire anche perchè la concorrenza non è così agguerrita visto il Montpellier campione senza più Giroud e prossimo a sacrificare anche Yanga-Mbiwa; il Lione, ormai tramontato da 3 anni; ed il Lille che senza Hazard (passato al Chelsea)difficilmente potrà competere ai primi posti.

Gianluca Specchioli


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