ALAIN JOUFFROY
EROS SRADICATO
“Considero il mondo esterno come la chance di ogni individuo. Gli occorre però abolire prima la propria censura per inseguirla. Che cosa significa? Censurarsi, questo è impedirsi di vedere, impedirsi di aspettare, come dice Schlegel, che qualcosa di straordinario accada nell’istante successivo.” (A. J.)
Ogni poema di Alain Jouffroy è un viaggio, nel mondo o all’interno di sé. È un’avventura rischiosa, sradicamento nell’eros. “ Amare è liberare la voce… Voce che va fino in fondo”. Il poema di Jouffroy va veloce, le frasi sembrano lampi nella notte, scintille di corpi sfregati l’uno contro l’altro. Qualcosa precede la forma, è il punto in cui, nell’anamorfosi, la visione si accende “E ho riaperto gli occhi | Su una possibilità che non acceca”
“ Rythmes et cadences génèrent parfois des collisions. De ces étincelles de masses lancées a vive allure naissent des images. Leurs liaisons fluides et perpétuellement en devenir produisent des anamorphoses baroques ». (Michel Onfray).
Poemi come quadri sospesi nel vuoto.
a.r.
Eros déraciné
Eros sradicato
À Fusako
Hantée
Frappée
Heureuse
Sans peur
Ta terre
Début enterré de ciel
Est celle où je m'envole
Pour te voler
Complète
Tu es cette proie
Cet aigle que j'emploie
La sortie du trou devient nid
Niche
Où pouliche tu galopes
Jusqu'au mors
— quand je te mords la cuisse
J'y suis passé
Par ton sexe de plumes
Volupté révoltée
Je ne reviendrai plus
D'où je suis parti
Sauf pour ton toit d'étoiles :
Nous nous sommes dévêtus
De nos nudités
Masqués par le sexe exhibé dans la joie
Tu n'as su ce secret que par moi
Qui en tapisse mes nuits avec toi
Mais tu l'avais devancé
Seule Première
Par refus de tout ce qui tire en arrière
Et ton avance a accéléré ma voix
Sur ton sein
J'écoute le rire des dieux
Collé à ton cœur amazonien
Mien
Tiens-moi
Tu es ce que tu tètes
Tiens-moi la tête
Qui s'entête
Ne te tue pas
Ne te tue pas
Va jusqu'au tréfonds de toi
Aspire-moi
Avale-moi
Dévale en moi
Tu as percé la digue
Il n’y a plus d’écluse
Ton eau est entrée par tous mes pores
Mes tuyaux débouchés
Tirent comme des canons sur moi
Tu m'as inondé la voie
Tu as lancé ta flèche
De loin
Enflammée
Longeant de nuit la mer démontée
Tu n'as pas tremblé
Mais la terre l'a fait
Je me suis mis debout
J'ai embrassé ta cible
J'ai traversé ta cible
La mort dans tes yeux
La mort dans les miens
L'éclipse a voilé les étoiles
J'ai ressenti ce choc
Ce coup de boutoir dans l'être
Et j'ai rouvert les yeux
Sur une chance qui n'aveugle pas
Un soleil pour la planète entière
Un sourire qui succède aux cris
Aux larmes
Aux rires aux fous-rires des dieux
Aime-moi
Jusqu'à me défaire de moi
Aime-moi
Jusqu'à l'os définitif
Ce défi
Ce oui à tout
Qui ouvre tout à tout
T’ouvre
M’ouvre au non-fini de l’amour
La nuit où nous déferlerons pour mourir
Ne sera pas le but
Ne sera pas le bout
Le jour se lève partout. Partons.
A Fusako
Abitata
Colpita
Felice
Senza paura
La tua terra
Esordio sepolto di cielo
È quella dove m’involo
Per rubarti
Intera
Sei questa preda
Quest’aquila che uso
L'uscita dal buco diventa nido
Nicchia
Dove puledra galoppi
Fino al morso
— quando ti mordo la coscia
Sono passato
Dal tuo sesso di piume
Voluttà ribelle
Non ritornerò più
Da dove sono partito
Tranne per il tuo tetto di stelle:
Ci siamo svestiti
Delle nostre nudità
Mascherati dal sesso esibito nella gioia
Non hai saputo questo segreto che da me
Che ne tappezzo le mie notti con te
Ma l'avevi anticipato
Unica Prima
Per rifiuto di tutto ciò che sospinge nel passato
E il tuo vantaggio ha accelerato la mia voce
Sul tuo seno
Ascolto il riso dei dèi
Incollato al tuo cuore amazzonico
Mio
Tienimi
Sei ciò che succhi
Tienimi la testa
Che si ostina
Non ucciderti
Non ucciderti
Va’ fino all'intimo di te
Aspirami
Inghiottimi
Precipitati in me
Hai forato la diga
Non ci sono più chiuse
La tua acqua è entrata da tutti i miei pori
I miei tubi erotti
Tirano come cannoni su di me
Mi hai inondato la via
Hai lanciato la tua freccia
Da lontano
Infiammata
Costeggiando di notte il mare scatenato
Non hai tremato
Ma la terra l'ha fatto
Mi sono alzato in piedi
Ho baciato la tua visione
Ho attraversato la tua illusione
La morte nei tuoi occhi
La morte nei miei occhi
L'eclissi ha velato le stelle
Ho subito lo choc
Questa critica violenta all'essere
E ho riaperto gli occhi
Su una possibilità che non acceca
Un sole per il pianeta intero
Un sorriso che subentri alle grida
Alle lacrime
Al riso al folle riso degli dei
Amami
Fino a disfarmi di me
Amami
Fino all'ultimo osso
Questa sfida
Questo sì a tutto
Che apre tutto a tutto
Ti apre
Mi apre alla non-finitezza dell'amore
La notte dove c'infrangeremo per morire
Non sarà il fine
Non sarà la fine
Il giorno si alza ovunque. Partiamo.
Tokyo, après Cheju, mai 1985
Tokio, dopo Cheju, maggio 1985
Ce lit
où se convulse la lune
ce lit-phare ce lit-naufrage
ce lit guillotine où l'aube est une gifle
ce lit-miroir où mes rêves sont un crime
ce lit me juge
j'exige qu'il me tue s'il ne me calme pas
Questo letto
dove si sconvolge la luna
questo letto-faro questo letto-naufragio
questo letto ghigliottina dove l'alba è un schiaffo
questo letto-specchio dove i miei sogni sono un crimine
questo letto mi giudica
esigo che mi uccida se non mi calma
*) la Fusako della dedica è la moglie di origini giapponesi del poetaDa « Alain Jouffroy, C'est aujourd'hui toujours (1947-1988) »
(traduzione e note di Alfredo Riponi)
Notizia bio-bibliografica
Alain Jouffroy è nato l’11 settembre 1928 a Parigi. Membro del gruppo surrealista dal 1947 al 1948. Decisivo l’incontro con Breton, che pubblica le sue
prime poesie in varie riviste. È del 1952 il viaggio in Italia per studiare la pittura italiana; nel 1954 incontra Manina (Marianne Tischler) a Venezia
e comincia a scrivere sulla pittura. La sua prima raccolta poetica « A toi », pubblicata nel 1958, è dedicata a Manina. Da allora ha pubblicato un
centinaio di libri tra poesia saggio e romanzo. Nel 1965 si riconcilia con Breton, ma afferma, oltre il surrealismo: “La poesia è una categoria da
distruggere”. L’attività letteraria è anche, per Jouffroy, una battaglia per i diritti rivoluzionari dell’individuo. Nel 1968 pubblica il saggio
“L’abolizione dell’arte”; nel 1975 il libro di saggi “De l’individualisme révolutionnaire”. Tra i libri di più recente pubblicazione: le antologie
poetiche “C’est aujourd’hui toujours (1947-1998)” e “C’est, partout, ici (1995-2001)” “Manifeste de la poésie vécue”, 1995; “Conspiration”, 2000.
Foto: © Sophie Bassouls/Sygma/Corbis
Altri testi di A. Jouffroy qui