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Alain Jouffroy - Eros sradicato

Creato il 04 marzo 2011 da Ellisse

ALAIN JOUFFROY

EROS SRADICATO

Alain Jouffroy - Ph.: Sophie Bassouls“Considero il mondo esterno come la chance di ogni individuo. Gli occorre però abolire prima la propria censura per inseguirla. Che cosa significa? Censurarsi, questo è impedirsi di vedere, impedirsi di aspettare, come dice Schlegel, che qualcosa di straordinario accada nell’istante successivo.” (A. J.)


Ogni poema di Alain Jouffroy è un viaggio, nel mondo o all’interno di sé. È un’avventura rischiosa, sradicamento nell’eros. “ Amare è liberare la voce… Voce che va fino in fondo”. Il poema di Jouffroy va veloce, le frasi sembrano lampi nella notte, scintille di corpi sfregati l’uno contro l’altro. Qualcosa precede la forma, è il punto in cui, nell’anamorfosi, la visione si accende “E ho riaperto gli occhi | Su una possibilità che non acceca”

Rythmes et cadences génèrent parfois des collisions. De ces étincelles de masses lancées a vive allure naissent des images. Leurs liaisons fluides et perpétuellement en devenir produisent des anamorphoses baroques ». (Michel Onfray).

Poemi come quadri sospesi nel vuoto.

a.r.

Eros déraciné

Eros sradicato

À Fusako

Hantée

Frappée

Heureuse

Sans peur

Ta terre

Début enterré de ciel

Est celle où je m'envole

Pour te voler

Complète

Tu es cette proie

Cet aigle que j'emploie

La sortie du trou devient nid

Niche

Où pouliche tu galopes

Jusqu'au mors

— quand je te mords la cuisse

J'y suis passé

Par ton sexe de plumes

Volupté révoltée

Je ne reviendrai plus

D'où je suis parti

Sauf pour ton toit d'étoiles :

Nous nous sommes dévêtus

De nos nudités

Masqués par le sexe exhibé dans la joie

Tu n'as su ce secret que par moi

Qui en tapisse mes nuits avec toi

Mais tu l'avais devancé

Seule Première

Par refus de tout ce qui tire en arrière

Et ton avance a accéléré ma voix

Sur ton sein

J'écoute le rire des dieux

Collé à ton cœur amazonien

Mien

Tiens-moi

Tu es ce que tu tètes

Tiens-moi la tête

Qui s'entête

Ne te tue pas

Ne te tue pas

Va jusqu'au tréfonds de toi

Aspire-moi

Avale-moi

Dévale en moi

Tu as percé la digue

Il n’y a plus d’écluse

Ton eau est entrée par tous mes pores

Mes tuyaux débouchés

Tirent comme des canons sur moi

Tu m'as inondé la voie

Tu as lancé ta flèche

De loin

Enflammée

Longeant de nuit la mer démontée

Tu n'as pas tremblé

Mais la terre l'a fait

Je me suis mis debout

J'ai embrassé ta cible

J'ai traversé ta cible

La mort dans tes yeux

La mort dans les miens

L'éclipse a voilé les étoiles

J'ai ressenti ce choc

Ce coup de boutoir dans l'être

Et j'ai rouvert les yeux

Sur une chance qui n'aveugle pas

Un soleil pour la planète entière

Un sourire qui succède aux cris

Aux larmes

Aux rires aux fous-rires des dieux

Aime-moi

Jusqu'à me défaire de moi

Aime-moi

Jusqu'à l'os définitif

Ce défi

Ce oui à tout

Qui ouvre tout à tout

T’ouvre

M’ouvre au non-fini de l’amour

La nuit où nous déferlerons pour mourir

Ne sera pas le but

Ne sera pas le bout

Le jour se lève partout. Partons.

A Fusako

Abitata

Colpita

Felice

Senza paura

La tua terra

Esordio sepolto di cielo

È quella dove m’involo

Per rubarti

Intera

Sei questa preda

Quest’aquila che uso

L'uscita dal buco diventa nido

Nicchia

Dove puledra galoppi

Fino al morso

— quando ti mordo la coscia

Sono passato

Dal tuo sesso di piume

Voluttà ribelle

Non ritornerò più

Da dove sono partito

Tranne per il tuo tetto di stelle:

Ci siamo svestiti

Delle nostre nudità

Mascherati dal sesso esibito nella gioia

Non hai saputo questo segreto che da me

Che ne tappezzo le mie notti con te

Ma l'avevi anticipato

Unica Prima

Per rifiuto di tutto ciò che sospinge nel passato

E il tuo vantaggio ha accelerato la mia voce

Sul tuo seno

Ascolto il riso dei dèi

Incollato al tuo cuore amazzonico

Mio

Tienimi

Sei ciò che succhi

Tienimi la testa

Che si ostina

Non ucciderti

Non ucciderti

Va’ fino all'intimo di te

Aspirami

Inghiottimi

Precipitati in me

Hai forato la diga

Non ci sono più chiuse

La tua acqua è entrata da tutti i miei pori

I miei tubi erotti

Tirano come cannoni su di me

Mi hai inondato la via

Hai lanciato la tua freccia

Da lontano

Infiammata

Costeggiando di notte il mare scatenato

Non hai tremato

Ma la terra l'ha fatto

Mi sono alzato in piedi

Ho baciato la tua visione

Ho attraversato la tua illusione

La morte nei tuoi occhi

La morte nei miei occhi

L'eclissi ha velato le stelle

Ho subito lo choc

Questa critica violenta all'essere

E ho riaperto gli occhi

Su una possibilità che non acceca

Un sole per il pianeta intero

Un sorriso che subentri alle grida

Alle lacrime

Al riso al folle riso degli dei

Amami

Fino a disfarmi di me

Amami

Fino all'ultimo osso

Questa sfida

Questo sì a tutto

Che apre tutto a tutto

Ti apre

Mi apre alla non-finitezza dell'amore

La notte dove c'infrangeremo per morire

Non sarà il fine

Non sarà la fine

Il giorno si alza ovunque. Partiamo.

Tokyo, après Cheju, mai 1985

Tokio, dopo Cheju, maggio 1985


Ce lit
où se convulse la lune
ce lit-phare ce lit-naufrage
ce lit guillotine où l'aube est une gifle
ce lit-miroir où mes rêves sont un crime
ce lit me juge
j'exige qu'il me tue s'il ne me calme pas


Questo letto

dove si sconvolge la luna

questo letto-faro questo letto-naufragio

questo letto ghigliottina dove l'alba è un schiaffo

questo letto-specchio dove i miei sogni sono un crimine

questo letto mi giudica

esigo che mi uccida se non mi calma

*) la Fusako della dedica è la moglie di origini giapponesi del poeta

Da « Alain Jouffroy, C'est aujourd'hui toujours (1947-1988) »

(traduzione e note di Alfredo Riponi)


Notizia bio-bibliografica

Alain Jouffroy è nato l’11 settembre 1928 a Parigi. Membro del gruppo surrealista dal 1947 al 1948. Decisivo l’incontro con Breton, che pubblica le sue prime poesie in varie riviste. È del 1952 il viaggio in Italia per studiare la pittura italiana; nel 1954 incontra Manina (Marianne Tischler) a Venezia e comincia a scrivere sulla pittura. La sua prima raccolta poetica « A toi », pubblicata nel 1958, è dedicata a Manina. Da allora ha pubblicato un centinaio di libri tra poesia saggio e romanzo. Nel 1965 si riconcilia con Breton, ma afferma, oltre il surrealismo: “La poesia è una categoria da distruggere”. L’attività letteraria è anche, per Jouffroy, una battaglia per i diritti rivoluzionari dell’individuo. Nel 1968 pubblica il saggio “L’abolizione dell’arte”; nel 1975 il libro di saggi “De l’individualisme révolutionnaire”. Tra i libri di più recente pubblicazione: le antologie poetiche “C’est aujourd’hui toujours (1947-1998)” e “C’est, partout, ici (1995-2001)” “Manifeste de la poésie vécue”, 1995; “Conspiration”, 2000.
Foto: © Sophie Bassouls/Sygma/Corbis
Altri testi di A. Jouffroy qui


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