Chi è Alain Mabanckou ?
E' uno scrittore congolese, nativo di Pointe-Noire(Congo Brazzaville),pluripremiato autore francofono, i cui libri, tradotti in molte lingue, gli hanno permesso di ricevere, in Francia , dove è giunto all'età di dodici anni e dove, completati gli studi superiori, si è laureato in Legge, addirittura la Legion d'onore,il massimo riconoscimento ufficiale e di avere inoltre pubblicata l'ultima sua fatica letteraria ,"Domani avrò vent'anni", nella prestigiosa collana "Blanche" di Gallimard,accanto a Marcel Proust e Albert Camus.
Attualmente egli vive negli Stati Uniti e insegna, alla UCLA di Los Angeles , letteratura francofona.
Mabanckou volutamente comunque ritorna periodicamente in Congo, almeno ogni due anni .E la cultura e la società congolese sono da lui osservati -egli stesso precisa- attraverso una lente che gli consente in seguito di guardare al resto del mondo con un'angolazione ironica, paradossale, talora anche irriverente.
E' convinto che la storia dell'Africa debba, attraverso la "scrittura" ,essere testimoniata da chi vi è nato. E non solo, come è sempre stato, dai colonizzatori.
Questa sua convinzione lo ha portato a partecipare anche al progetto Pilgrimage(www.pilgrimages.org.za) , che è stato promosso dal Chinua Achebe Center for African Writers and Artists , che promette d'essere a breve il più grande arricchimento dell'archivio letterario del continente africano.
Ovvero quattordici scrittori africani, tutti in giro per l'Africa, allo scopo di raccontarla in quella che sarà poi una collana di 14 volumi, che sarà presentata durante la Coppa di Calcio delle nazioni africane nel 2012.
Il nostro Mabanckou si recherà per questo impegno a Lagos.
Tornando a "Domani avrò vent'anni", edito in Italia da un'editrice romana (66thand2nd ), l'autore dice che era sua intenzione tracciare un quadro dell'Africa degli anni '70-'80.
Per intenderci l'Africa di un Amin Dada, di un Bokassa, dei diamanti ricevuti in dono da Giscard d'Estaing, in Europa, da parte di quest'ultimo e ,contemporaneamente, essenzialmente l'Africa della gente comune.Cioè degli africani come suo padre, sua madre, i suoi fratelli.
L'io narrante del romanzo-saggio è un ragazzino e così anche il punto di vista. Perché solo un ragazzino-dice l'autore- sa leggere la realtà senza complicarla.E presentarla, nuda e cruda,per quella che è. Per quella che i suoi occhi infantili vedono.
Una letteratura ovviamente di rivendicazione contro tutte le tirannie e le schiavitù, chiunque sia il despota di turno. Nero o colonizzatore bianco. Non importa.
Una letteratura, quella di Alain Mabanckou, che vuole sopratutto essere anche letteratura di speranza.
Infatti egli sostiene che le "diverse" Afriche e le loro rispettive culture hanno tanto da dare al resto del mondo e che nel processo di sviluppo globale ciascuna di esse vuole fare ad ogni costo, com'è giusto che sia, la propria parte.
Un libro insomma, "Domani avrò vent'anni", benaugurante per l'Africa e, insieme ( io direi ) per il resto del mondo.
E che merita perciò d'essere letto.
Attentamente.
A cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)