Se l'autrice si chiama Anna Chillon e il libro si chiama Alakim - Le Regole del Gioco, sì, è possibile.
Cioè, Anna Chillon secondo me non è umana. Ecco, lei è il prossimo step nella scala evolutiva. Sapete quella cosa che si dice degli esseri umani, ovvero che usano solo il 20% del loro cervello? Lei ne usa almeno il 120%. O è così, o io sono immensamente stupida al suo cospetto. Preferisco pensare che sia un essere superiore.
Viene anche dopo Darth Vader
Questo libro mi è piaciuto alla follia. Gli ho dato cinque stelle — le mie cinque stelle sono rarissime, lo sapete. Ma è così: quando un libro non è un semplice racconto, ma un mondo — non so come spiegarvi, qui parlano e si muovono personaggi che puoi vedere, conoscere, di cui non puoi dubitare dell'esistenza: anche i comprimari, anche le comparse di cinque minuti — ecco, quando capita questo, è magia, pura e semplice.
Senza contare lo stile meraviglioso, inarrivabile, questa è capacità di scrivere... perfetto, ironico, divertente, drammatico, troviamo ogni registro, troviamo ogni sfumatura al suo massimo livello. Già dalla prima parola lo stile e l'immaginazione di Anna ti colpiscono dritto allo stomaco.
Questo è uno di quei libri che quando chiudi ti senti diversa, ti senti scossa, e ti senti sola — sola senza quel mondo, sola senza quei personaggi che conosci in ogni sfaccettatura.
Alakim, Muriel, Grigoriy... sì, anche tu Grigoriy, grandissima testa di cazzo... dove siete?
Perché mi avete abbandonato da sola in questo mondo cinico e baro?
Quando potrò leggere il prossimo Alakim?
Un'altalena di emozioni. Alakim - Le regole del gioco è un libro complesso. Ha una trama intricata, che si svolge in vari luoghi e con diversi attori. Parte un po' sottotono, almeno io sono rimasta meno coinvolta dalle prime pagine, per poi crescere, crescere, fino al climax finale e la splendida conclusione.
C'è il fantasy "profondo" a cui Anna Chillon ci aveva abituate, la battaglia tra libertà e dovere, tra ordini e ribellione angelica.
Angeli sempre molto affabili...
C'è la passione, quella carnale e quella erotica; ci sono i bassifondi e le storie un po' noir, un po' dolci, di persone che si ritrovano a vivere in un mondo che vuole piegarle (sì, Violetta, sto parlando di te).
C'è il thriller che si mescola (stupendamente secondo me) al giallo. Sì, la Chillon tra le sue varie (e divine) capacità dimostra una grande maestria anche nel giallo, presente soprattutto nella parte centrale del libro. E come nei gialli più riusciti, anche qui troviamo personaggi mai completamente innocenti. Troviamo il potere corrotto dei più ricchi, la noia che si tramuta in indifferenza verso gli altri.
C'è Alakim, con il suo senso dell'umorismo, il suo sarcasmo cinico, quanto mi era mancato!
C'è la parte romantica che, strano a dirsi, è quella che mi ha coinvolto meno, soprattutto nella parte iniziale del libro. Come accade nel mondo vero, non tutti i personaggi possono piacerci: e in generale, non sono riuscita a entrare in sintonia con le donne principali del libro, Nicole e Betanie, che ho sentito superficiali a volte, troppo "umane" a confronto della complessità degli angeli / nephilim. So che alcune ragazze non apprezzeranno alcune svolte, e devo dire che Nicole, come controparte di Alakim, non soddisfa pienamente neppure me. Mi sono invece innamorata di un personaggio che nel primo Alakim già appariva, ed è Zaphkiel. Ho trovato il rapporto tra Alakim e Zaphkiel davvero intenso, la scena a loro dedicata è la mia preferita di tutto il libro. Alakim, molla Nicole e fidanzati con lui!
Infine, c'è l'amicizia, che più dell'amore secondo me dà cuore e battito al libro, ne crea il pathos immenso e commovente, fino al finale che mi ha dato un'emozione fisica intensa, un batticuore e un respiro mozzato fino all'ultima, meravigliosa parola.
Ragazze, forse voi lo sapete, io odio le serie: ma con questa potrei vivere in eterno. Spero che Anna non la interrompa mai. Che continui a scrivere per sempre di questo mondo che ha creato. Che mi racconti di ogni personaggio, di ogni vita di cui mi ha accennato.
PS. Forse avrete capito che la Chillon è ormai la mia autrice italiana preferita?