«Quale padre caccia il proprio figlio privandolo della Luce? E mentre tu cercavi disperatamente di riappropriarti della tua anima, di proteggere il mondo e le persone che avevi imparato ad amare nonostante i loro difetti, Lui che faceva? Quando tu sei più debole e in ginocchio, Lui che fa, Alakimael?» Si chinò per sussurrare al suo orecchio. «Te lo dico io che fa: ti spezza il cuore.»
— "Alakim. Luce dalle Tenebre", di Anna Chillon
È difficile per me scrivere una recensione su questo libro, son giorni che ci provo ma non ci riesco. Mi è piaciuto troppo e mi ha fatto pensare troppo. Pensieri ingarbugliati, sentimenti a cui non sono ancora riuscita a dare un nome.
Lascio parlare la sinossi, per provare a dare un senso alle mie parole.
Alakim è un permanente divorato da una fame crudele. Reietto in cielo e braccato in terra da una schiera di guerrieri immortali, condivide il suo rifugio sotterraneo con due Nephilim, abili combattenti e fedeli compagni nella sorte. Di giorno è costretto all’oscurità, mentre la notte si aggira per le vie di una Marsiglia trasgressiva, in cerca di un modo per assolvere al patto stretto con Lucifero. È proprio durante questa ricerca che un prete dalle eccezionali capacità sensitive gli suggerisce un antico testo custode di segreti proibiti, portandolo così a imbattersi in Nicole, una giovane libraia animalista. La ragazza ingaggia una lotta impari per non venire travolta dall’indole tenebrosa di Alakim e dal suo spiccato gusto per la malvagità, ma l’ardore che scocca tra loro rapisce corpo e mente, lasciandola senza via di fuga, sopraffatta dall’impetuosità dell’immortale e dalla scoperta di una realtà troppo grande da accettare: una realtà per la quale occorre avere fede. Così, in un susseguirsi di eventi inaspettati, mettendo a rischio la propria esistenza, i suoi amici e Nicole stessa, Alakim fa di tutto per dare a Lucifero ciò che gli spetta, lottando, tracciando la sua strada nel sangue e spingendosi oltre i limiti. Perché avere una possibilità di scelta è l’unica cosa cui non è disposto a rinunciare, anche se quello da pagare è un inimmaginabile prezzo.
Alakim. Luce dalle Tenebre è un'esperienza, un viaggio. Lo cominci con una disposizione e quando arrivi alla fine ti senti diversa. Ti colpisce dentro e ti mastica ben bene. Il bene e il male, in Alakim, si mescolano e si sovrappongono, i personaggi che ne fanno parte sono così... così reali, così ben delineati che sembra impossibile non esistano davvero. Tutti. Muriel e Sam, Nicole e l'ispettore, il magnaccia Gregoriy e Martin l'animalista. Tutti sembrano veri, nessuno assomiglia all'altro perché ognuno è un mondo, così come è un mondo ogni persona. C'è una cosa che Lucifero a un certo punto dice, una cosa che, nonostante venga dal diavolo, è così vera e struggente:
«Sai cosa vuole la gente?»
«Pace?» spesso, nelle preghiere degli umani, Alakim aveva udito suppliche di quel genere.
«Comprensione. Ed è quello che io offro loro. Io non li giudico per i loro desideri miserabili o perversi che siano.»
E io credo che Anna Chillon, l'autrice, abbia proprio questa rarissima capacità. Di comprensione. Il bene e il male in Alakim si incontrano, come si incontrano in tutti i personaggi, tutti sfaccettati, anche quelli più negativi, tutti imperfetti, anche quelli più positivi.
Maledetti umani, così impulsivi e così fragili.
E come in un mondo, in questo libro c'è tutto. Dolore e ironia, sensualità e purezza, sacro e profano. Un sottile filo di erotismo attraversa tutto il libro, insieme al tormento e all'ironia sdrammatizzante. I dialoghi sono qualcosa di perfetto, così come l'ambientazione e l'originalità delle scene.
Trovò nella ragazza tutta la dolcezza e la tristezza di un fiore spezzato e gettato sull’asfalto e con quel semplice contatto bevve da lei quella fragile speranza d’amore, speranza racchiusa in un bacio che a entrambi la vita aveva negato.
C'è una storia d'amore, in Alakim, che ha appena il tempo di cominciare prima dello scioccante finale. E poi, il senso dell'umorismo, l'ironia che pervade tutto il libro, quell'incontro di sacro e profano che è reso con accettazione, senza patetismo.
Immagine tratta dal sito web dell'autrice di Alakim,
Anna Chillon (www.annachillon.it). Visitatelo!
In attesa del seguito (che uscirà in estate), le domande che ci girano nella mente sono... perché siamo sulla Terra? Cos'è il libero arbitrio? Ci si può ribellare a un Dio che non ci capisce, che rifiuta di accettare le nostre imperfezioni?
E Alakim, cosa sarà di lui? Un angelo che ha perso la sua luce, che deve starne lontano e poter uscire solo con le tenebre, e tutto per odio verso gli uomini. Anzi... verso Dio. Per una scelta arrogante, superba, insolente. Una scelta che rifarebbe, però, che rifarebbe mille volte, "perché una cattiva scelta è meglio di nessuna scelta".
«Tu non sei normale.»
«No, infatti. Ma la questione è se lo sei tu.»
Innamorata persa di questo libro, mi sono andata a riguardare un film dal titolo L'ultima profezia. È del 1995, però essendo generalmente definito un cult non dovreste aver difficoltà a recuperarlo. Anche qui si parla dell'odio (dolore) di chi è stato messo da parte da Dio (gli angeli, privi di libero arbitrio) in favore di "scimmie pensanti" (gli uomini, che invece hanno il libero arbitrio). Vi metto un video che riporta alcuni minuti iniziali, ho scelto questo pezzetto perché appare un angelo con i capelli rossi, e chi ha letto Alakim capirà perché nell'attesa del seguito mi consolo con lui :)
(Visto che non ci sono sottotitoli, ecco quel che si dice nel video: «Some people lose their faith because Heaven shows them too little. But how many people lose their faith because Heaven shows them too much? Years later, of all the gospels I learned in seminary school, a verse from St. Paul stays with me. It is perhaps the strangest passage in the Bible, in which he writes: "Even now in Heaven there were angels carrying savage weapons."»
... «Hey, you're not supposed to be up here... oh, sorry.»...«Don't fuckin' move.»«You don't need a gun, Thomas.»«Who are you?»«Everything used to be much simpler, didn't it?»«Get down, slow.»«Everyone thinks they know what Heaven is like.»«Turn around. Turn around!»«Heaven isn't Heaven anymore.»«Now, take it easy... calm down... take it easy!»«Thomas... Thomas! Will you listen? I was in the church that day. I know what you saw. I know why you left your faith on that floor.»«What do you want?»«You have no idea what this is like for me. "A Thesis on Angels in Religious Scripture"... by Thomas Dagget. Do you still believe... any of it?»«You're asking me as a cop?»«As a priest.»«But I'm not a priest.»«St. Christopher.»
«"Go your way in safety." Do you believe... that you're part of God's plan, Thomas?»«That's a complicated question.»«No, it isn't.»)