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Alan Furst, Le spie di Varsavia, Giano

Creato il 22 febbraio 2011 da Atlantidelibri

Alan Furst, Le spie di Varsavia, Giano

foto Flickr

Se fino a qualche anno fa gli inglesi erano maestri del genere Spionaggio, la loro leadership è messa in dubbio da alcuni autori Americani.
Senza dubbio il miglior esponente di questa particolare arte è Alan Furst. Un vero e proprio maestro dello spionaggio storico, con la sua eleganza e la capacità di rendere dettagliatamente l’ambientazione pre Seconda Guerra Mondiale, senza risparmiare colpi di scena, intrighi,  e passioni: la sua fama  verrà ulteriormente rafforzata con questo suo nuovo libro!

 

Alan Furst, Le spie di Varsavia, Giano Editore

 

È il 1937 a Varsavia e la vita non mostra in apparenza alcun segno della tragedia che incombe sulla Polonia, e che troverà il suo culmine due anni dopo con la spartizione russo-tedesca del paese sancita dal patto Molotov-Ribbentrop. Il club più esclusivo della capitale continua a essere il Circolo del Tennis dei principi Brosowicz, dove la principessa Toni riceve, in compagnia del marito Kazimierz, i suoi pari dell’aristocrazia polacca, oltre a simpatici dentisti ebrei accompagnati da consorti intelligenti, generali dell’esercito, capitani d’industria, esponenti socialisti del parlamento polacco e svariati giovani eleganti e nullafacenti. Il preferito della principessa è uno solo: Jean-Francois Mercier de Boutillon, attaché militare francese in Polonia. Mercier è un uomo attraente, cui le ferite rimediate in più guerre hanno accresciuto il fascino virile. È anche capace di inaspettati e singolari travestimenti. Di tanto in tanto indossa un soprabito sudicio un cappello sformato con la tesa rigorosamente abbassata sulla fronte, e se ne va in un bar proletario del quartiere Praga a incontrare un ingegnere tedesco di una fabbrica d’armi di Breslavia, generalmente riluttante e spaventato alla sola idea di svelare i segreti della sua industria. Mercier è, infatti, una spia, uno di quegli uomini che, nella Varsavia del ’37, stanno scavando l’abisso in cui precipiterà tra poco la Polonia e, con essa, l’Europa e il mondo intero.

 


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