Qualche mese fa, a febbraio, il ministro britannico della Giustizia, Lord McNally, aveva chiuso le porte alla riabilitazione giudiziaria dello scienziato Alan Turing. “Una grazia postuma – parole testuali di Lord McNally – non è stata ritenuta opportuna poiché Alan Turing è stato condannato per ciò che a quel tempo era un reato”. Già, negli anni Cinquanta l’omosessualità era un reato molto grave. Turing fu castrato chimicamente e si suicidò. Le celebrazioni mondiali per il centenario della nascita hanno però fatto riaprire il dibattito sulla riabilitazione postuma del genio che –dicono gli storici – fece durare qualche anno in meno la Seconda Guerra Mondiale. Milioni di vite risparmiate, grazie alle ricerche sul codice Enigma. Così il deputato Julian Huppert è tornato alla carica, il Parlamento ne ha discusso e ieri il sottosegretario Crispin Jeremy Rupert Blunt è stato costretto a dichiarare che il caso va riaperto.

La scappatoia potrebbe essere una legge ad hoc per Alan Turing. Se ne saprà di più la prossima settimana.
Intanto sul sito ufficiale del Governo si moltiplicano le petizioni in favore del padre dell’informatica. Ce n’è anche una che chiede di dedicargli la banconota da 10 sterline di prossima emissione.
Che imbarazzo, per la puritana (?) Albione!



