Ciao a tutti, mi presento, sono Alessandro e questo è il mio primo,
e speriamo non ultimo, post. Il mio nick e soprannome da una vita, è
Zad.
Oggi proverò a descrivervi i pregi e i difetti di un videogame che
pur non essendo un libro o un film, vive di vita propria nel dominio
perturbante di Direzione errata.
Mi auguro che questo argomento possa
piacervi e possiate in futuro divertirvi quanto me. Lasciatemi un paio di
minuti e capirete che il male si può celare ovunque!
Il gioco in
questione si intitola Alan Wake ed è un survival horror in terza
persona. Il titolo della Remedy Entertainment è uscito inizialmente
nel 2010 per XBOX 360 e per Microsoft Windows, solo nei circuiti
Origin e Steam (cioè scaricabile solo on-line). Successivamente, dal
2012 è acquistabile anche nei negozi. Ha avuto il pregio di stupire
anche chi, come il sottoscitto, ha altri gusti videoludici e che alla
voce survival horror era solito abbinare i titoli di Resident Evil,
che sono stati tristemente trasposti di recente anche al
cinema.
Il protagonista è uno scrittore che dopo ben due anni di crisi
creativa, decide assieme alla splendida moglie di concedersi una
vacanza nella ridente cittadina montana di Bright Falls, nella
speranza di ritrovare l'ispirazione e ricaricare le batterie.
Non a caso sottolineo “ricaricare le batterie” perchè già nei
primi minuti verremo catapultati, sottoforma di tutorial, nelle
atmosfere angoscianti e da incubo che pervaderanno il gioco. La luce
sarà la nostra unica alleata per proseguire nel gioco, tanto che dei
lampioni stradali o una semplice torcia a pile Energizer (si, proprio
quelle del supermercato...) si trasformeranno nella nostra arma
migliore.
Scordatevi quindi mitraglioni, bazooka etc. etc.! Qui la genialata
sta nel metodo di puntamento che inizialmente è un pochino
complicato da assimilare ma che poi costringe il giocatore a usare contro
i nemici, prima la torcia per indebolirli, e poi pistola o il fucile,
sempre con munizioni limitate, per finirli. I nemici sono ben
costruiti, vengono chiamati Takers e sono, in sostanza, dei cittadini
di Bright Falls trasformati in entità formate da fumo nero. E qui
Lost insegna...
Un altro punto a favore lo merita la sceneggiatura, che sembra uscita
dalla penna di un ispirato Stephen King, che attraverso la tecnica
della suddivisione dei livelli in capitoli, con tanto di "nelle
puntate precedenti.." all'inizio di ogni livello, tiene il gamer
sempre col fiato sospeso costringendolo a sobbalzare sulla sedia al
minimo rumore. Consiglio di giocare al buio, muniti di cuffie come il
sottoscritto.
I ragazzi della Remedy, soprattutto per la versione pc che ho
giocato, hanno migliorato il comparto grafico rendendo nel contempo
il gioco adatto anche ad hardware non troppo spinti. Il mio computer
dell'epoca montava una scheda Nvidia GT430 che è di fascia bassa e
il software non ha fatto una piega, sia nei filmati che nelle fasi
più concitate.
Buonissimo il comparto audio e la colonna sonora
composta da Petri Alanko, che può vantare brani come War dei Poets of the Fall, e Space
Oddity di David
Bowie. Vi riporto qui in basso la splendida canzone Haunted dei Poe che chiude l'episodio
2.
Tirando le somme, una buona trama, un buon audio, fluidità di gioco e tensione sempre
alta, sono gli ingredienti giusti che rendono Alan Wake degno almeno
di un'occhiata, magari anche solo su YouTube da cui vi propongo il trailer.
Speriamo di inoltrarci in questo autunno possibilmente prolifico di titoli
da giocare e, perchè no, magari da recensire.
Dimenticavo: Bright Falls è tutto fourchè una ridente cittadina! Ma
questo lo avavate già capito da soli vero?
Zad
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