Magazine Diario personale

Alba

Da Spiaggepiubelle

I miei abitano lontano da me, vicino al mare. Ed hanno l’abitudine, in questo periodo, di essere in spiaggia due o tre volte a settimana, compatibilmente con i loro impegni da pensionati.

Questa estate non riuscirò ad andare a trovarli giù. Nessun problema per vederci, vengono su loro a trovarmi. Ma io ho un po’ di nostalgia anche di quel mare, di quei luoghi.

E così ho chiesto al mio babbo:

La prossima volta che andate al mare, gli fai due foto per me e me le mandi? Magari quando non c’è già troppa gente in spiaggia..

Lui ha fatto molto di più.

Questo è il testo della sua mail che accompagnava le foto:

Il tuo papà è un po’ pazzerello: pensa che, per poter fare delle foto senza bagnanti o curiosi, stamattina si è alzato alle 4,30 e si è portato di corsa verso il mare ed ha immortalato “lu travocc” e dintorni prima, durante e dopo l’alba, col risultato che ti trasmetto in allegato.

Caro il mio papino!!!! Ha fatto delle foto stupende.. beh, giudicate voi..

Alba

Alba

E così, appena ho visto queste foto, mi sono seduta lì in silenzio di fianco a papà, ad ascoltare lo sciabordio lento, ad assaporare il profumo della salsedine, a godere della brezza leggera sul mio viso, ad osservare il sole fare capolino dall’acqua.

A fantasticare sui ‘travocchi’..

Alba

A me fanno pensare a delle casette fatte per accogliere le sirene quando si stancano di stare in acqua e decidono di assumere per un po’ le sembianze umane.

In realtà sono palafitte per la pesca tipiche della costa abruzzese.

Hanno una rete a bilancia molto grande, sospesa a qualche metro dall’acqua, che viene calata e poi tirata su a mano, normalmente almeno da due uomini dato il peso. I più moderni, invece, sono dotati di sistemi elettrici. Ad ogni modo, i pescatori stanno lì ad aspettare il momento in cui i pesci passano sopra la rete per poterla immediatamente tirare su con tutto il contenuto di malcapitati! Insomma, con questo sistema non è necessario andare al largo con la barca.

Ho sentito raccontare meraviglie delle cene improvvisate dai pescatori ‘con quello che c’è’!!

Soltanto pochi privilegiati, che hanno ad es. per amico un proprietario di travocco o amici di amici, hanno la fortuna di poter assaporare una cena cucinata lì al momento, dai pescatori, con quello che è stato appena recuperato dalla rete.

Magari una volta capita anche a noi, chissà..

G.



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