Mare di Albania
La costa sud albanese
Eccolo il mare, finalmente vorresti dire; ma, allo stesso tempo, mentre stai scendendo a precipizio lungo la pista che in pochissimi chilometri ti porta sulle rive di baie azzurre e deserte, hai già la nostalgia delle montagne, delle valli segrete e selvatiche, delle cime dei monti spelati, dei boschi così fitti da sembrare oscuri. Già ti mancano i pastori dal volto apparentemente fisso e dall'espressione chiusa, che però appena passi, ti salutano con la mano e che se ti fermi, ti invitano a bere il loro yogurt freschissimo. Quella terra solitaria e nascosta che potresti credere abbandonata da sempre e che invece ha visto passare eserciti per duemila anni, a combattersi selvaggiamente, Illiri e Greci, Romani in lotta tra di loro, Turchi Ottomani con le loro schiere di giannizzeri, guerrieri spietati, assedi di anni a rocche che non volevano arrendersi. Come dimenticare Tamburi di guerra, un altro bel libro di Kadaré che racconta l'assedio di Kruja, la cittadella di Skanderberg, epico e tristissimo al tempo stesso. Infine il sangue italiano così inutilmente disperso su questi aspri gioghi. Sono monti bellissimi eppure così diversi tra loro anche visivamente. Come il monte Tomorri e il Shirapu, che la leggenda vuole nati dalla lotta di due fratelli che amavano la stessa donna, fino ad arrivare al punto di battersi a morte tra di loro, uno con una scimitarra e l'altro con la mazza, fino al punto di uccidersi. Ecco perché oggi uno è percorso da una serie di fenditure nella roccia, perfette come ferite di lama e l'altro e completamente coperto di buchi e avvallamenti, i colpi spietati della palla di ferro.Il bunker navale nei pressi di Porto Palermo
Ma, continua la leggenda, non finì bene neppure per la bella, che evidentemente faceva troppo la preziosa senza scegliere, infatti, rimasta sola, si sciolse in lacrime talmente copiose da dare luogo al fiume che abbraccia la cittadella di Berat, posta tra i due monti. Il Tomorri è comunque la vetta dell'Albania, con i suoi 2416 metri, sede di parco nazionali e tra le sue grotte si svolge ogni anno, da tempi immemorabili, un pellegrinaggio affollatissimo. Ma il blu assoluto del mare ti fa presto dimenticare quanto ti sei lasciato alle spalle. E' un mare all'apparenza così diverso da quelli a cui sei abituato e non solo per quel colore assoluto, quella superficie di lapislazulo puro che quasi ti ottunde la vista. La costa è un susseguirsi di piccole baie quasi deserte. Le case della devastazione predatrice edilizia, sono ammassate solo in alcune parti e neppure troppo offensive rispetto a quanto abbiamo già visto da altri luoghi, portatisi avanti con il lavoro da tempo. Bisogna tenere presente che, in generale l'Albania non ha una cultura marinara e per di più, durante il regime, si era creata una fascia costiera di rispetto ad uso esclusivo militare da cui i civili erano esclusi, quindi dovete considerare che queste coste, vedono i primi turisti da soli venti anni e anche questi sono ancora piuttosto radi. Per questo motivo, al di là del turismo locale, troverete ben poca gente sulle spiagge, che vi appariranno ancora grezze e da scoprire. Un'altra sensazione strana è quella data dalla quasi assoluta assenza di natanti.La costa albanese di fronte all'isola di Corfù
Piccoli porticcioli privi di barche e di pescherecci, senza quella caratteristica attività dei paesi di mare, col profumo di pesce, uomini a riva che riparano reti e così via. Una sensazione di mondo primordiale, antico, che nelle spiagge poco accessibili, diventa luogo deserto e misterioso, un approdo ambito per un Odisseo naufrago disperato e speranzoso di ritrovarsi in terra ospitale. E ospitalissima, subito la verifichi, questa terra, non appena sosti all'ambra degli ulivi, tra cespi di ginestre in fiore, nell'arco di zaffiro di Porto Palermo, curioso il nome, vero, poco distante da un bunker marino per navi militari e sommergibili, e siedi tra le frasche, su panche di legno, mentre una enorme griglia sfrigola, dorando lentamente un tappeto di orate, branzini, calamari e altro che questo mare poco sfruttato dà copiosamente. Crudi di pesce e frutti di mare, assolutamente al di fuori della tradizione locale, che chi è tornato dalla sponda opposta ha subito imparato ad offrire ai ghiottoni, che qui trovano così a prezzi incredibili, di ché soddisfare le proprie bramosie. Non so come, ma, almeno io, al mare respiro subito quell'aria vacanziera, fatta di sole, spiaggia, pigre soste all'ombra, tuffi nell'acqua calda e accogliente come un liquido amniotico, non c'è niente da fare, da qui viene la vita. Così è fatica tornare, quando il sole cala ormai laggiù sulla linea tra mare e cielo, percorrendo a piedi ciabattati, un immenso uliveto, verso casa, ma sì, casa, un appartamentino appena finito, la famigliola intanto ne sta approntando altri quattro per i turisti prossimi venturi, con l'unica preoccupazione di scegliere il ristorante per la sera.Porto Palermo
SURVIVAL KIT
Una fila di pini di Aleppo sul mare
Lungo tutta la costa sud ci sono molte soluzioni di alloggio, sia in alberghi, alberghetti e pensioni che affittando un appartamentino privato, soluzione ottima per famiglie. Questi ultimi, sempre a prezzi molto interessanti per tutte le borse, forniscono anche la cucina, ma credo che, dati i costi minimi dei ristoranti, questo servizio verrà pochissimo usato. Potete prenotare un appartamento o altre soluzioni con Enkeleda Dalla ([email protected] ) che si occupa di affitti e turismo e vi tratterà bene. Date un'occhiata al suo sito: Viaggiare in Albania, denso di informazioni utili e notizie turistiche e storiche. E' bene passare per una di queste organizzazioni che vi garantiranno prezzi corretti, perché il contatto diretto o preso sul posto, agevola una certa tendenza, da parte dei locali a fornire prezzi, per così dire ballerini, a seconda del momento o della vostra faccia.Se ti è piaciuto questo post, ti potrebbero anche interessare:
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