Colorful Tirana
(Foto quinn.anya/flickr)
E' iniziata la campagna elettorale in Albania a cominciare da Tirana in cui ci sarà la battaglia politica più forte e più importante delle prossime elezioni amministrative. Il ministro dell’Interno, Lulzim Basha, ha rinunciato al suo mandato di parlamentare dopo la decisione della maggioranza di centro-destra di candidarlo a sindaco della capitale il prossimo 8 maggio. Nella corsa per la poltrona di primo cittadino Basha avrà di fronte l’attuale sindaco Edi Rama, che è allo stesso tempo leader dell’opposizione socialista e teoricamente il candidato premier della sinistra alle elezioni parlamentari previste per il 2013. Il Partito Democratico dell'attuale primo ministro, Sali Berisha, ha aperto ufficialmente la campagna elettorale con una manifestazione organizzata al palazzo dei congressi nella quale ha ufficializzato la candidatura del ministro degli Interni al comune di Tirana. Nel suo discorso Berisha ha detto, tra l'altro, che il partito è in cammino verso le elezioni del 8 maggio impegnato a fare di tutto per contraccambiare con gratitudine il lavoro, la fiducia, l'entusiasmo dei sostenitori: “Il nostro programma siete voi e i vostri sogni”, ha detto Berisha.
Al centro della campagna della maggioranza c'é la liberalizzazione dei visti Schengen, una questione che riguarda da vicino la candidatura di Lulzim Basha, visto che è stato ministro dell’Interno. Accanto a lui, infatti, nel concerto di apertura della campagna elettorale, c’erano anche gli studenti che hanno compiuto la prima visita organizzato dal governo a Bruxelles, subito dopo la liberalizzazione. Alcuni di loro sono anche intervenuti chiedendo di votare Lulzim Basha come migliore candidatura per il futuro della capitale. Dobbiamo ricordare che uno dei criteri principali per questa battaglia politica sui visti europeo sono stati i documenti biometrici (carta di indentità e passaporti) e che l’opposizione, con in testa Edi Rama, aveva accusato la maggioranza di aver falsificato alcuni di questi documenti per motivi elettorali. Nel suo intervento Basha si è invece detto orgoglioso di aver vinto questa battaglia politica, insinuando che l’opposizione, e in particolare Rama, per motivi e interessi puramente di potere, hanno creato difficoltà invece di aiutare gli albanesi a godere questa meritata libertà di movimento in Europa.
Poco più di due mese fa, però, l'Albania è tornata al centro dell'attenzione europea a causa delle violenze di piazza e della crisi politica e istituzionale che ha portato il Paese in un vicolo cieco. Bisogno purtroppo aggiungere che sia Basha, ministro dell’interno, che Edi Rama, organizzatore della manifestazioni dell’opposizione, sono coinvolti in questa situazione. Il procura generale, Ina Rama, ha sottolineato che andrà fino in fondo per accertare la responsabilità dello Stato albanese e che con l'aiuto degli Stati Uniti questo processo sarà più completo e credibile, però nessuno crede che i risultati possano arrivare prima del 8 maggio.
Edi Rama ha ufficializzato giovedì scorso la sua candidatura a sindaco di Tirana. In questo modo, Rama sarà in corsa per un quarto mandato, cosa che porterebbe a 14 anni la sua permanenza sulla poltrona più alta del municipio di Tirana. “Mi farò carico di rimanere sindaco del comune per tutti coloro che vogliono questo da me, per tutti coloro che me lo hanno richiesto, gente vicina o lontana. Per me oggi è un obbligo che sento come parte integrale di questa battaglia, per confrontarmi su ogni campo con questo regime. Sarò sindaco, non c'è dubbio che sarò votato", ha affermato Rama. Nei giorni scorsi, lo stesso Rama aveva però dichiarato che le elezioni del 8 maggio sono a rischio, poiché vi sono stati dei tentativi da parte della maggioranza di manipolare le liste degli elettori. Rama in una conferenza stampa, ha detto che esiste il rischio che l'8 maggio il paese si confronti con una farsa elettorale come quella del 28 giugno del 2009. "Innanzitutto noi abbiamo chiesto ed insistiamo sulla trasparenza delle liste elettorali, sulla base del codice elettorale. Secondo questo codice, sessanta giorni prima delle elezioni nessun cittadino albanese può cambiare la residenza elettorale, quindi dopo l'8 marzo, nessuna persona può cambiare il suo centro di votazione. Purtroppo questi cambiamenti illeciti, stimolati ed imposti dal potere, stanno avvenendo ordinariamente anche adesso”, ha affermato Rama.
Il Partito Socialista ha chiesto che le commissioni siano equipaggiate con strumenti per la verifica della carta d'identità di ogni elettore: "Solo cosi le elezioni possono essere difese dall'utilizzo di carte falsificate, cosa che darebbe la sicurezza che ogni elettore possa votare solo una volta e per nessuno sarà facile infragere la legge”, ha precisato il sindaco uscente. Va detto che la stessa notte in cui Edi Rama ha ufficializzato la sua candidatura a sindaco, soggetti non ancora identificati hanno colpito con armi da fuoco, Dritan Avllaj, imprenditore edile che ha cominciato ad entrare nel mondo della politica da alcune accuse che la maggioranza ha sollevato nei suoi confronti per corruzione in relazione ai permessi di costruzione nella città di Tirana. L'imprenditore è stato portato all'ospedale militare, mentre la polizia è giunta sul luogo dell'accaduto ed ha iniziato le inchieste preliminari per far luce sull'attentato. Secondo le accuse Avllaj, a nome di Rama avrebbe chiesto il 20 % di un progetto sulle colline del lago di Tirana. Queste accuse sono giunte persino alle porte della Procura e poi cadute.
Anche il Movimento Socialista dell’Integrazione ha aperto la sua campagna elettorale a Tirana. Il partito, guidato dal'ex premier socialista Ilir Meta, fa attualmente parte della coalizione di governo, ma di recente Meta ha dovuto dimettersi dalla carica di vice premier dopo la pubblicazione di un video nel corso di una trasmissione tv che mostra Meta e l`ex ministro dell'Economia, Dritan Prifti, discutere in merito all'attribuzione di un appalto. In seguito a ciò il suo peso elettorale e’ diventato discutibile e secondo i dati pubblici i voti dei cittadini di Tirana a favore del Movimento hanno rassicurato la ultima vittoria di Edi Rama come sindaco. Dal partito si afferma comunque che il video non è niente altro che un montaggio creato da Edi Rama. Lo stesso Meta è intervenuto dinanzi al Parlamento definendo il filmato come un montaggio criminale che aveva come fine l'incitamento alle violenze del 21 gennaio in cui persero la vita 4 persone. “I cittadini di Tirana devono votare per il cambiamento del volto di Tirana e non permettere la distruzione della capitale”, ha dichiarato Meta nell'apertura ufficiale della campagna elettorale, accusando l'attuale sindaco di aver distrutto l'ambiente, la vita e le infrastrutture dela capitale. L'ex vice premier ha fatto appello agli albanesi di votare contro la cementificazione e la distruzione, motivo per cui il Movimento, secondo Meta, avrà decine di candidati vincitori e migliaia di voti in più in confronto ai partiti concorrenti.
Visto la situazione pre-elettorale, la comunità internazionale chiede un maggiore impegno da parte della classe politica per la realizzazione delle elezioni del 8 maggio con standard più elevati. Gli ambasciatori di Stati Uniti, Germania e 'OSCE, hanno preso una posizione perentoria su questo punto, preannunciando che questa tornata elettorale sarà un test che deciderà il futuro del paese in relazione all'Unione Europea. “Queste elezioni sono le più importanti sia per il futuro dell'Albania che per il popolo albanese. E` un obbligo ed è responsabilità dei partiti dare una possibilità di scelta. E` obbligo del governo collaborare con la KQZ ed assicurare che queste elezioni siano le migliori che si siano mai organizzate nel paese", ha affermato l`ambasciatore americano, Alexander Arvizu. “Vi sarà una missione d`osservazione dell'OSCE, accanto agli osservatori da altri paesi. Ma questo non cambia il carattere di queste elezioni, lo ripeto ancora una volta, sono le elezioni degli albanesi, la CCE ed ogni parte coinvolta devono prepararsi a svolgere le elezioni in modo corretto", ha sottolineato l`ambasciatore dell'OSCE, Eugen Wolfarth. Dello stesso parere è anche l'ambasciatore tedesco Carola Müller Holtkemper, il quale ricorda che esse verranno controllate da vicino dagli osservatori che sono stati presenti anche alle scorse elezioni, ma anche da osservatori a livello politico.
Intanto la Commissione elettorale centrale ha deciso la spartizione del fondo per il finanziamento della campagna elettorale per le elezioni locali dell’8 maggio. La CEC ha approvato il fondo che verrà distribuito ai partiti politici per queste elezioni, in base ai risultati delle scorse elezioni. Sulla base di questo criterio, definito dalla legge elettorale, la maggior quantità di denaro per la campagna sarà ricevuta dal Partito Democratico (PD) e dal Partito Socialista (PS) in qualità di forze maggiormente votate nel 2007.
[*] Corrispondente di Radio Radicale