“Albert era una facile preda. Quando si trattava di donne poteva diventare un bambino. Questo, lui lo sapeva molto bene, era uno dei suoi elementi di fascino, uno yin complementare allo yang della sua aura distante, quella distanza che era come una carica elettrica. Non si poteva mai scoprire cosa gli passava per la mente, ma si poteva sempre farlo felice con un dolcetto. Il desiderio ingegnoso che arde sotto la cenere non era il suo genere; tramare e fare progetti per avere una donna non era da lui, come non lo era annotare in librettini neri le conquiste ottenute. Albert prendeva ciò che la natura offriva senza resistenze”.
(Dennis Overbye, Einstein innamorato, Saggi Bompiani)