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Alberto Burri, l’unico e il multiplo

Creato il 17 settembre 2014 da Arscreativo

Alberto Burri, l’unico e il multiplo
ARSENALE CREATIVO

Se vi ritrovate dalle parti di Latina, fino al 12 ottobre la Pinacoteca Comunale di Gaeta ospita Unico e multiplo/Cellotex, una mostra dedicata ad Alberto Burri, genio dell’arte capace di trasformare la materia grezza in veri e propri capolavori dell’arte informale.

L’esposizione dà il via ai festeggiamenti per il centenario dalla sua nascita e si preannuncia come un assaggio della grande retrospettiva che si terrà al Museo Guggenheim di New York il prossimo anno, a testimonianza dell’influenza mondiale dell’artista, nato a Città di Castello nel 1915.

Le 128 opere in mostra a Gaeta riassumono l’intera produzione artistica dell’artista dagli anni Sessanta fino alla sua scomparsa nel 1995 a Nizza, dove Burri si era trasferito non solo per il clima ma anche per la presenza dell’amico e gallerista Antonio Sapone.

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Dopo essere stato prigioniero, non solo in Tunisia ma anche in Texas, alla fine degli anni Quaranta Burri abbandona la carriera di medico per dedicarsi alla passione per la pittura, divenendo però noto ai critici d’arte per la continua e ricerca nei materiali: tele di juta, sabbia, plastica graffiata e bruciata, catrame, muffe, caolino – la polvere da cui si ottiene la ceramica – ed appunto il cellotex, un misto di segatura e colla pressate insieme.

Ed è così che la mostra spazi dai Sacchi strappati e cuciti iniziati nel 1949 fino alle Combustioni su carta, per arrivare ai Legni del 1956, le Plastiche del 1957 e i Ferri dell’anno successivo. Degli anni Settanta è invece il ciclo dei Cretti dall’effetto molto simile all’argilla essicata da anni di siccità; le serie Multiplex e Cellotex si concentrano invece sulla cromia dei sacchi utilizzati. A partire dagli anni Novanta l’artista si dedica  alla serie degli Oro Nero ed ai Monoplex.

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Non importa quanto umile fosse la provenienza dei materiali utilizzati; per l’artista, la vera arte risiedeva nel trovare il perfetto rapporto tra materia, forma e colore: “Nel sacco trovo quella perfetta aderenza tra tono, materia e idea che nel colore sarebbe impossibile “.

Alberto Burri, l’unico e il multiplo
ARSENALE CREATIVO


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