Albi è senz'altro una delle mete più famose della regione del Midi-Pyrenées, sia per l'indiscussa bellezza della cittadina (il suo centro storico è dal 2010 patrimonio UNESCO), piena di monumenti e in splendida posizione sulle due sponde di un'ampia ansa del fiume Tarn (uno dei principali affluenti della Garonna), sia perché il suo nome viene inevitabilmente associato alla crociata del 1209 contro l'eresia catara (i catari vengono infatti ancora chiamati comunemente anche albigesi).
Vi si arriva comodamente in treno da Tolosa (che dista poco più di 70 km in direzione sud-ovest, ed è collegata anche tramite autostrada) in poco più di un'ora e la stazione, situata a sud-ovest dell'abitato, non è molto lontana dal centro storico, viste anche le dimensioni piuttosto ridotte della cittadina (che è comunque il capoluogo del dipartimento del Tarn) e si può quindi tranquillamente procedere a piedi.
Ad una prima occhiata, una volta che si è usciti dalla stazione, c'è subito qualcosa che cattura l'attenzione di qualsiasi nuovo arrivato: la cattedrale di Santa Cecilia. Anche da lontano si nota infatti la grandezza imponente di quella che è la costruzione in mattoni (rossi) più grande del mondo. Subito ho percorso quindi la strada che mi separava da quella meraviglia (se ci riuscite vi consiglio il percorso che passa per il ponte sulla ferrovia, Pont de la République, da cui si gode una bellissima vista da cartolina sulla cattedrale e sul borgo), e, arrivato sotto, sono rimasto ancora più impressionato dalla sua altezza e dalla sua "verticalità"; infatti il fatto che i muri esterni salgono perpendicolarmente alla superficie, senza restringimenti o guglie, fino al punto più alto, accentua ancora di più l'idea di slancio della costruzione.
Anche all'interno la chiesa è molto bella, ricca di decorazioni tipiche dello stile gotico-barocco, ma allo stesso tempo molto colorata e non austera. Pagate senza indugio l'euro necessario per accedere al coro che è veramente bellissimo e impressionante; mentre risparmiatevi il tesoro, a meno che non abbiate voglia di spendere tre euro per vedere qualche coppa d'oro e un po' di ossa di santi vari.
Accanto alla cattedrale c'è un'altra costruzione maestosa, il Palace de la Berbie, ovvero il palazzo del vescovo, che ora ospita il museo dedicato al pittore impressionista Toulouse-Lautrec, nativo del luogo. Chi non è particolarmente amante della pittura può comunque entrare dentro le mura di questo vero e proprio castello, e girare intorno alla costruzione fino ad arrivare ai bellissimi, anche se piccoli, giardini posizionati a picco sul fiume Tarn e godere così della migliore vista sui due ponti (vecchio e nuovo, in particolare il Pont Vieux è monumento storico nazionale) e sulla parte della città che si trova al di là del fiume.
Sia la cattedrale che il palazzo sono in effetti la testimonianza della reazione della chiesa all'eresia catara; la città fu risparmiata dalla crociata poiché gli abitanti decisero di arrendersi senza combattere (al contrario per esempio di Béziérs che fu rasa completamente al suolo) e, una volta restaurato il dominio cristiano, le autorità cattoliche decisero la costruzione di questi due mastodonti per celebrare e simboleggiare la ritrovata spiritualità del luogo.
Consigliabile è anche la visita alla Collégiale de St. Salvi, la centralissima e antica (la più antica in realtà) chiesa della città, forte di un bellissimo chiostro.
Molto piacevole è anche la passeggiata tra le stradine ricche di negozietti del centro storico, anche questo interamente composto di case fatte con mattoni rossi, particolarità di tutta o quasi la regione, fino ad arrivare al fiume e ai ponti. Qui non fermatevi perché anche l'altra sponda è molto caratteristica e, oltre ad ospitare il museo Lapérouse (anche lui nativo di Albi), offre un'altra vista da cartolina sulla città.
Se dunque vi capiterà mai di fare un viaggio nella regione del Midi-Pyrenées, Albi è senza dubbio una delle mete che non potete permettervi di evitare.
Come molte altre cittadine della regione, Montauban e Castres per esempio, anche Albi ha una discreta tradizione rugbystica, e una partita del massimo campionato francese (il Top14, probabilmente il campionato di rugby più importante e spettacolare d'Europa) è uno spettacolo che merita di essere visto.
NB: avendo poche foto a disposizione sono ricorso anche a del materiale in commons