Un “Dolcepensiero” lariano: vi ricordate la serata lariana alla proloco di Lipomo? ecco la ricetta semplice di un prodotto della mia zona e cioè le alborelle fritte. Sono pesciolini piccolissimi di acqua dolce di cui il nostro lago abbondava: ora la pesca di questi pesciolini è vietata, gli unici in commercio sono di allevamento e sono a noi cari perchè erano il cibo di sostentamento di molti pescatori del lago. Cibo di tradizione, è sempre stato considerato pesce per poveri, i pescatori del lago una volta pescato, lo portavano alle mogli che, per tradizione, lo friggevano in modo da conservarlo per qualche giorno. Una volta fritte, venivano anche cucinate “in carpione”: procedimento in cui il pesce veniva messo sotto aceto e cipolle in modo che durasse qualche giorno in più. Se pescati nel periodo che va da ottobre a giugno, possono essere gustati per intero – testa compresa - senza viscerarli.
ALBORELLE FRITTE
INGREDIENTI
alborelle
farina bianca
farina gialla
olio per friggere
succo di limone
sale
PREPARAZIONE
Lavare le alborelle sotto acqua corrente, infarinarli in 3/4 di farina bianca e 1/4 di quella gialla, passarli in un setaccio per eliminare la farina in più. Friggerle, scolarle e metterle in una capiente marmitta dove regolerete con sale. Servirle su foglie di lattuga spruzzandole con succo di limone oppure con della polenta.
ALBORELLE IN CARPIONE
Il carpione è un condimento che solitamente accompagna gli agoni o le alborelle precedentemente fritte. Nella tradizione contadina lariana, l’ingrediente base che dava sapore a questo piatto povero, era il timo selvatico (“erba de pess” in dialetto) che nella zona del lago cresce tra le rocce.
INGREDIENTI
alborelle fritte
cipolla bianca
salvia
aceto bianco
olio di oliva
sale
pepe nero
PREPARAZIONE
In un tegame fare insaporire l’olio di oliva con la cipolla tagliata a velo, poi unire le foglie di salvia, l’aceto e il pepe nero. Dall’inizio dell’ebollizione calcolare almeno un venti minuti a fuoco basso, poi versare il tutto sopra i pesci messi ben in fila in una pirofila. Far macerare bene per un giorno, servirli con polenta.
Perdonatemin se non ho messo le dosi, ma sono piatti di tradizione e come tali passati da madre in figlia o addirittura da nonna a nipote… ma sperimentare anche così è sempre una bella esperienza!!! fatemi sapere.
Piatti lariani dall’archivio di Dolcipensieri:
RISOTTO AL PESCE PERSICO