Se non avete mai sentito nominare J.J. Abrams questa è l’occasione di fare la sua conoscenza, se invece vi è già noto e gode del vostro apprezzamento ora potete avere un’ennesima conferma del fatto che il suo nome è una garanzia relativamente alle serie televisive. Lui è un produttore, sceneggiatore, regista, attore e compositore statunitense e al suo estro e alle sue capacità dobbiamo telefilm di notevole qualità e grande successo: Alias, Fringe e soprattutto Lost, nel bene e nel male. Mi riferisco, per quanto riguarda quest’ultima serie, al rilevante seguito che ha avuto per ben sei stagioni, per il piacere che ha fatto provare a chi l’ha seguita con costanza, ma anche per la delusione di alcuni che si aspettavano risposte riguardanti la trama che invece non sono arrivate. Almeno non tutte.
Adesso è la volta di Alcatraz, serie composta da 13 episodi, attualmente in onda quasi in contemporanea negli USA e in Italia; da noi viene trasmessa il lunedì dal canale a pagamento Premium Crime. Al momento abbiamo potuto vedere 6 dei 13 episodi totali.
Apparentemente si tratta di un procedurale con un caso che si risolve al termine di ciascun episodio; in questo modo riesce gradevole e interessante anche per il telespettatore occasionale. Tuttavia, puntata dopo puntata, i fatti e le vicende illustrati e l’evoluzione dei personaggi evidenziano una misteriosa e intrigante trama orizzontale dalla ricca mitologia che cattura e spinge a seguire le puntate successive.
Per i nostalgici di Lost ci sono un’isola, i viaggi nel tempo, i flashback, la musica dello stesso compositore, Michael Giacchino, e il protagonista, Jorge Garcia, che nell’altra serie interpretava Hugo “Hurley” Reyes e qui mostra alcuni tratti che lo fanno somigliare a quello, non ultimo un certo tipo di sense of humour.
Senza voler entrare nella trama, vi riporto l’incipit che dà l’avvio a ogni episodio e che dà un’idea della vicenda alla base della serie:
“Il 21 marzo 1963, a causa dei crescenti costi e del degrado delle sue strutture, Alcatraz chiuse i battenti e tutti i detenuti vennero trasferiti in altri istituti di pena. Questo secondo la versione ufficiale, non fu così in realtà”.
Tra gli interpreti anche Sarah Jones, Sam Neill (Lezioni di piano e Jurassic Park, tanto per citare un paio di suoi film) e Parminder Nagra, la protagonista del film Sognando Beckham e la dottoressa Neela nella serie E.R.
Buona la regia, ma soprattutto ottima la fotografia, in un bianco e nero sgranato nelle scene ambientate negli anni Sessanta e caratterizzata da colori freddi e metallici in quelle dei giorni nostri.
Da non perdere, recuperando ovviamente gli episodi già trasmessi.