L'ultimo capitolo della serie di jRPG di Gust arriva in occidente
La serie di giochi di ruolo Atelier dei giapponesi Gust è una delle più longeve nel panorama ludico mondiale. A partire infatti dal 1997 i titoli che compongono la saga hanno visto la luce praticamente su tutte le più importanti console casalinghe e portatili fino ai giorni nostri, guadagnandosi le simpatie di una buona fetta del pubblico di appassionati. Atelier Shallie: Alchemists of the Dusk Sea è in tal senso il sedicesimo prodotto del franchise principale, e l'episodio conclusivo della trilogia della storyline di Dusk, a vedere la luce nei negozi.
twittalo! Atelier Shallie: Alchemists of the Dusk Sea chiude positivamente la trilogia della serie Dusk
Alchimie e fanciulle
Rispetto ai precedenti titoli della serie ci sono dei cambiamenti sensibili, compresa la possibilità di raccogliere una più ampia varietà di prodotti e materie prime da utilizzare per le sintesi, ma di base la struttura di gioco prevede uno schema classico formato da esplorazioni, combattimenti non causali e a turni, ed esperimenti. Due sono forse le novità più eclatanti di questo episodio: la prima è legata alla possibilità di poter completare un incarico o raccogliere materiali senza più limiti di tempo, mentre la seconda ha a che fare con la nuova telecamera che consente all'utente di ruotare a piacimento l'inquadratura negli ambienti esplorabili, offrendogli una totale libertà di "manovra". L'avventura di per se si svolge invece in maniera non dissimile da altri titoli di genere, anche se è regolata da un sistema chiamato Life Tasks.
Ricette a go-go
Per il resto grande importanza nell'economia del gioco la riveste ovviamente l'alchimia, con un sistema di crafting piuttosto interessante che prevede l'uso di ricette e materiali vari per gli esperimenti, anche con varianti dello stesso elemento per creare item sempre più potenti e differenti, con le abilità delle protagoniste che aumentano sintetizzando oggetti e pozioni. Crescere di livello come alchimista significa apprendere nuove tecniche speciali che andranno poi a influire sulla qualità ed efficacia dei prodotti finali al pari della qualità dei materiali stessi di origine. È un sistema incredibilmente coinvolgente, e una volta che l'utente si abitua a certi meccanismi viene quasi sospinto a sperimentare, tentare nuove combinazioni di materiali e a dedicare molto tempo a queste attività. Passando ad altro, e nello specifico ad analizzare la parte tecnica, Atelier Shallie: Alchemists of the Dusk Sea presenta una gradevole grafica in cel shading, con personaggi in stile anime ben modellati e ambientazioni molto colorate, anche se un po' ripetitive e anonime in termini di dettaglio. Solo discrete invece le animazioni e il bestiario in generale, dove spicca qualche mostro fra quelli di grosse dimensioni. A piacere di più nella produzione è invece il sonoro, che può vantare il doppiaggio sia in inglese che giapponese (il migliore dei due), con i sottotitoli disponibili solo nella lingua di Albione che mostrano ogni tanto qualche errore di traduzione, visto che alcune linee di dialogo scritte non corrispondono al testo parlato in quel preciso frangente. Bella la colonna sonora, tra l'altro personalizzabile, con una menzione particolare per i temi da battaglia, specie quelli relativi agli scontri coi boss.
Atelier Shallie: Alchemists of the Dusk Sea - Trailer dei combattimenti
Pro
- Finalmente liberi di esplorare senza limiti di tempo
- Sistema di crafting piuttosto piacevole
- Il battle system sfrutta in maniera interessante i membri del party di riserva
Contro
- Alcuni scenari sono graficamente poveri di dettagli
- L'assenza della lingua italiana potrebbe costituire un problema per alcuni utenti