Sono oltre 300 dipendenti dello stabilimento di Portovesme hanno occupato gli ingressi dei moli Sant’Agostino e Dogana. Al loro arrivo, intorno alle 9.30, hanno trovato gli accessi ai traghetti sbarrati e presidiati dalla forze dell’ordine. Ma la manifestazione di protesta è proseguita.
Giunti al Porto verso le 11 gli operai dell’Alcoa hanno sfondato un cancello del molo Sant’Agostino del porto di Cagliari, riuscendo ad entrare nelle banchine di attracco dei traghetti, altri presidiavano il molo Dogana. Hanno raggiunto la Toscana della Tirrenia proveniente da Napoli che stava completando le operazioni di ormeggio al molo Rinascita. L’obiettivo è quello di un’azione dimostrativa per tenere alta l’attenzione sulla vertenza scegliendo i punti strategici in questi giorni di massimo afflusso turistico in Sardegna.
Urlano gli operai alternando anche l’inno dei Dimonios, gli ‘eroi’ della Brigata Sassari, e l’immancabile ritmo scandito dai caschetti che sbattono sull’asfalto.Nella confusione della protesta alcuni lavoratori denunciano di aver subitomanganellate dalla polizia durante il tentativo di irruzione. Poi la decisione di 5-6 operai di gettarsi in mare: si sono tolti i vestiti e, in mutande, si sono tuffati nelle acque del porto.
Intanto altri operai urlano”Lavoro subito!”, alternando anche l’inno dei Dimonios, gli ‘eroi’ della Brigata Sassari, e l’immancabile ritmo scandito dai caschetti che sbattono sull’asfalto.
Una quindicina di lavoratori dell’Alcoa è riuscita a salire, in accordo con le forze dell’ordine, sul traghetto Toscana della Tirrenia e all’ingresso del portellone di accesso per le auto hanno srotolato uno striscione con la scritta “stabilimento Alcoa” al grido di “lavoro, sviluppo e occupazione”. Con l’ultimo blitz autorizzato, la manifestazione si è conclusa e i lavoratori hanno abbandonato la banchina e a poco a poco stanno liberando il porto di Cagliari dopo circa tre ore di protesta.
(fonte Ansa)