Crisi economica, conti truccati, evasione fiscale e corruzione sono gli ingredienti del micidiale cocktail che ha portato la Grecia al tracollo finanziario. Il paese spende di più rispetto a quanto incassa con le imposte e solo una ristrutturazione profonda della sua economia potrà salvarlo dal default.
Ma quali sono le origini di questo naufragio? E che conseguenze avrà per il resto d’Europa? Vediamo di fare chiarezza con una serie di domande e risposte.
MA L’ECONOMIA GRECA NON ERA UNA DELLE PIÙ PROMETTENTI D’EUROPA? Nei primi anni del XXI secolo l’economia greca sembrava tra le più sane: tra il 2000 e il 2007 il suo PIL, cioè il valore totale dei beni e servizi prodotti dagli operatori economici, cresceva del 6% all’anno. Il rating del debito, ossia la valutazione di affidabilità data alla Grecia dalle agenzie internazionali, era tra le più alte sul mercato: banche, governi e operatori economici privati continuavano a prestare denaro al paese convinti di riprenderlo con gli interessi.
CHE COSA HA MESSO IN CRISI IL SISTEMA? La crisi del 2008 e del 2009 ha colpito in maniera particolarmente dura il turismo e la distribuzione, due settori economici trainanti per l’economia greca che in soli due anni sono costati al paese il 15% delle entrate.
Ma c’è di più: già nel 2004 il governo di Atene aveva dichiarato di aver truccato i conti per poter entrare nell’euro. Il rapporto deficit/PIL, che secondo i parametri dell’UE non può eccedere il 3%, era in realtà molto più alto: attorno al 12%. Ciò significa che la capacità del sistema paese di rimborsare i debiti verso i propri cittadini, per esempio i titoli di stato, e verso gli operatori economici stranieri, era molto più bassa di quanto dichiarato.
Da allora la Grecia ha cercato sempre più capitali sui mercati esteri, innescando un ciclo vizioso di debiti utilizzati per pagare debiti precedenti e spese correnti. E per mettere lo sporco sotto il tappeto il Governo non avrebbe esitato a pagare milioni di euro a Goldman Sachs e ad altre banche di investimento perchè non evidenziassero l’enorme quantità di denaro che veniva costantemente ricercata sui mercati.
CHE COSA È SUCCESSO AL RATING “A” DEL PAESE? Tutto ciò ha causato un declassamento progressivo del debito greco, che nel 2009 è passato da A- a BBB+ (come quello italiano). Questo ha portato gli operatori economici a prestare denaro al paese a tassi sempre più alti, aumentandone ancora di più l’esposizione finanziaria.
Nel frattempo il rapporto deficit/PIL peggiorava costantemente mettendo sempre più a rischio la permanenza della Grecia nella moneta unica.