Ben ritrovati in quello che molti di voi sperano essere l’ultimo appuntamento con la sottoscritta. Se la tisi non mi colpirà negli ultimi giorni di questo 2014, avrò un’altra occasione per augurarvi tante belle cose. Siccome però voglio essere una persona educata, inizio ad augurarvi tante belle cose già da oggi, così se dovessi essere malata in punto di morte A Saint Moritz non ve ne avrete a male, quindi:
Tanti auguri!!!!!
Buon Natale!!!!!
E che sia un 2015 pieno di speme!!!! (ho detto speme, quindi speranza, non quell’altra parola che sicuramente avrete pensato, bestie).
Non so come siate messi voi, ma io ho ancora qualche regalo da impacchettare e fino a dodici ore fa ero nel panico più totale. Chiunque dica che fare i regali è più bello che riceverli è un idiota, oppure un idiota con le idee molto chiare. Per riuscire a trovare il regalo perfetto ho scandagliato tutti i siti internet, ho sfrantumato le palle ad amici e conoscenti per avere dei pareri e mi sono spremuta le meningi talmente tanto che ne è venuta fuori una spremuta. Tra le innumerevoli idee estemporanee, queste le peggiori che mi sono passate per la mente:
- Calze: anche se sono di Gallo, si tratta comunque di un’idea abbastanza di merda, e con il tecnicismo di merda intendo una trovata al pari di uno spremiagrumi elettrico. Le calze sono un regalo troppo democristiano per riuscire ad essere originale, e troppo banale per essere preso in considerazione per più di due battiti di ciglia consecutivi.
- Il porta-qualcosa: significa, di fatto, regalare qualcosa per contenere dell’altro. una scatola vuota che il ricevente dovrà riempire da sé, perché l’altra persona è stata troppo pigra per farlo. Svuotatasche, portafoto, portadocumenti, portaombrelli, portatrucchi. CHE PALLE.
- Il generico “pensierino”: se bisogna fare un regalo, che sia tale. Un pensierino è a metà tra il regalo vero e proprio e la sorpresa dentro l’uovo di Pasqua. Vorrei ricordare che la sottoscritta è stata nella sua vita ripetutamente sommersa di “pensierini” atroci, che comprendono: un metro di Gucci (che in realtà arrivava a trenta centimetri, io boh, basita), un set di spugne, una molletta per capelli nel periodo pre-otoplastica, uno scoiattolo dall’aria malata in legno. Ogni volta le bestemmie che non vi dico.
- I libri che si trovano nella sezione “i più letti”. Io non vorrei suonare snob, ma la maggior parte della gente si entusiasma ancora per i Babbo Natale da appendere fuori casa; il tripudio di bandiere con la scritta PACE era già un’indicazione di quanti milioni di cretini ci fossero in questa Nazione. Se tutte queste persone si mettono a leggere Moccia, e Moccia diventa un bestseller, non necessariamente significa che possa essere una buona idea comprare duecento pagine di nulla, no? Magari nelle corsie meno frequentate si trovano dei gioielli, dei libri che davvero possono cambiare la vita. Ma non pensate di scovare il libro della vita necessariamente tra quelli più popolari: rimanete focalizzati nella ricerca, continuando a pensare ai Babbo Natale aggrappati sui balconi.
Vorrei darvi delle indicazioni sui regali azzeccati, ma purtroppo non sono ancora così buona da fare consulenza gratuita. Però possiamo parlarne davanti ad un sushi da voi gentilmente offerto.
Baci & Palle di Natale,
Wannabefre