Call me Leuconoe, “Con un sorriso e un addio”: Solo lì si è aperto il vero dibattito, e cioè: è possibile considerare il diritto alla morte senza tener conto della coscienza di colui che dovrebbe facilitarla? Per Flores D’Arcais impedire a un uomo sofferente di morire equivale sostanzialmente a torturarlo. Per la Binetti il suicidio assistito implica necessariamente la considerazione dell’altrui volontà: è davvero così facile per un medico, un amico, un parente stretto di un malato, trovare il coraggio di staccare una spina? Ed è giusto costringerlo a farlo attraverso una legge?
Diamogli Delle Brioches!, “Pausa pranzo”: Ora, quale gusto provino questi sadici a costringermi implicitamente (pena l’essere definita asociale, poco propensa all’attività di team building e quindi suscettibile al richiamo informale da parte del capo supremo) ad andare a mangiare con loro sempre al ristorante italiano, io credo di averlo finalmente capito.
Il Post, “Giulio il testimonial”: Probabilmente comprese che nel Paese cattolico e ormai postmoderno, l’Italia degli anni ’80 in cui politica e spettacolo cominciavano a emulsionarsi e a sciogliersi l’una nell’altra, in cui giornali come Repubblica offrivano sempre più spazio al commento di costume in Transatlantico, l’esibizione di un atteggiamento ironico, e autoironico, gli avrebbe garantito il perdono e la fondamentale simpatia e benevolenza della pubblica opinione.
PuroNanoVergine, “Basta sedersi in riva al fiume”: … e osservare la Corrente
Rivista Studio, “Come la CIA ha censurato Zero Dark Thirty”: La pellicola, di per sé, risulta giocoforza una celebrazione dei servizi di intelligence statunitensi. Quello che finora si ignorava, però, è che la CIA è entrata direttamente nella produzione del film, attraverso una serie di conference call avvenute nel 2011 tra l’Ufficio degli affari pubblici (il bureau che si occupa della promozione esterna dell’immagine dei servizi segreti) e Mark Boal, lo sceneggiatore del film. Boal ha mostrato lo script del film ai funzionari della CIA, in modo che potessero esprimersi su eventuali modifiche da apportargli.
Taccuino 22, “Compilando un 730″: Lo scontrino deve essere parlante, dichiarare senza ombra di dubbio tipologia dell’acquisto, identità dell’acquirente, detraibilità, deve persino far trapelare ipotesi di patologie. Non voglio pensare che tutte queste preziose informazioni vadano sprecate, al giorno d’oggi sono oro, lo sapete perfino voi, sono sicuro che le stipate da qualche parte, su un database in qualche server lontano.
Canzone del giorno
Hands – Brave Motion