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alcuni aneddoti dal futuro degli altri | 28.11.13

Creato il 28 novembre 2013 da Plus1gmt

Quasi a Occidente, “Decadenza”: Cittadini, vi portiamo buone notizie! Negli abitacoli dei vostri SUV, nei vostri centri benessere con saune e docce cromoterapiche, nei dehors intasati dagli aperitivi nei bicchieri di plastica, ovunque vi troviate, orientate i vostri schermi al plasma e alzate il volume! Il primo successo che dobbiamo comunicarvi è questo: il nostro grande leader Ber Lu Sung ha infine accettato l’oneroso incarico che la Repubblica tutta gli chiede di rivestire, quello di Presidente eterno.

Saint-Jacobus, “Breve analisi politica del post decadenza”: Insomma, Berlusconi è appena iniziato. Come scrissi già a proposito della scissione del PDL, Berlusconi si sta preparando ad una campagna elettorale di tipo piazzista, sul format di quella grillina, configurandosi come leader fuori dalle istituzioni e vicino al popolo. Ora che è all’opposizione, l’unico scopo di Forza Italia sarà quello di far crollare l’attuale Governo sotto un serrato fuoco di sbarramento.

Libri in metro, “Lessico famigliare”: La ragazza estrae dallo zainetto un libro. Uno scontrino sbiadito sbuca a metà tra le pagine, quasi fosse un segnalibro. Lei apre decisa la prima pagina, e inizia a leggere, in italiano.

vetrocolato, “Oggi torno ad amare il mio lavoro”: Spiego: ci sono cose si possono fare solo in bagno. Pensare, ad esempio, cantare sotto la doccia, che non e’ per niente una cosa stupida come pensano certe persone meschine e insulse. Farsi centrifugare le emozioni sul piano della lavatrice. Farsi le grandi domande della vita, ma anche quelle piccole, aggrappandosi alla banale sicurezza di gesti quotidiani come lavarsi i denti e fare la cacca. Ecco.

dirjioblog, “New Wave artists aging gracefully. An 80′s world gone by…”

oglaroon, “quanto”: Si vive di quarti d’ora.

Pendolante, “Mia madre è una spacciatrice”: Comunque mentre tolgo il silenziatore, trovo sul display dello smartcoso un pizzino in forma d’icona che, una volta aperto, m’informa laconico che “la roba è nel tuo garage”. Il mio pusher ha colpito ancora.

Penna Bianca, “A bocca aperta”: Sento le sue mani lavorare alacremente. Il manico degli attrezzi comprimere il labbro fino a farmi male. “Che osso poroso!” Questa è l’unica cosa che gli sento dire. E poi il rumore assordante di una mola che entra dentro, si sposta in tutti gli spazi, rotea, lima. C’è odore di ossa bruciate come quando a scuola facciamo l’esperimento sull’osseina. Di nuovo raschia, scalpella, leviga. Appoggio la testa più volte sul seno abbondante dell’assistente piegata su di me a reggere l’aspiratore. Mi sembra un morbido cuscino. Una mamma che mi protegge. Passa un’ora, un’ora e mezzo così. Nel silenzio delle parole. Solo gli attrezzi fanno rumore mentre i Beatles invocano let it be dallo stereo.



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