Alcuni casi editoriali degli ultimi anni: quale la formula del successo?

Creato il 05 ottobre 2011 da Sulromanzo

Cos’è che fa di un libro un buon libro? Un bravo scrittore e una storia interessante, verrebbe da dire, usando la più semplice delle risposte. Poco importa che quel libro sia presente in ogni libreria del mondo, tradotto in ventisette lingue e vincitore dei più prestigiosi premi letterari. Ci sono ottimi testi, persino dei capolavori, che giacciono sconosciuti nei magazzini polverosi di megastore e piccole librerie di quartiere. E invece, cos’è che rende un libro un best seller? Non necessariamente questa domanda avrà la stessa risposta dell’altra. Spesso i fattori che portano un libro a diventare un successo nazionale o, nella migliore delle ipotesi, planetario, sono svariati e diversi da caso a caso. L’autore e il testo in sé a volte non bastano per spiegare vendite oltre ogni previsione. Non è infrequente che sia un grande editore, con le sue dispendiose campagne di lancio, la distribuzione capillare e la promozione martellante a creare il successo di un libro. Sappiamo bene poi che, soprattutto per coloro già noti al pubblico (scrittori già affermati, calciatori, concorrenti di reality show, personaggi dello spettacolo in generale ecc.), un traino dei mezzi massmediatici può fare decisamente la differenza (come citato in un precedente articolo). Altre volte invece è il passaparola a segnare in maniera positiva il destino di un libro. Altre ancora, magari, una dose abbondante di fortuna.

Ma analizziamo qualche caso editoriale degli ultimi anni, per cercare di capirne meglio i meccanismi. Gli esempi più eclatanti sono senz’altro costituiti da Harry Potter e Twilight. Il primo, scritto dall’ormai miliardaria J. K. Rowling, si è imposto grazie alla costruzione dettagliata di un luogo magico ma inserito in un contesto reale, in un’epoca che è la nostra. Un piccolo universo creato intorno al protagonista e alle sue vicende, quindi. Ma anche gli stilemi classici del genere fantasy (la lotta tra il bene e il male, gli elementi fiabeschi e mitologici, la presenza del soprannaturale ecc.), l’impianto di un romanzo di formazione (si segue infatti la crescita del protagonista, le sue disavventure familiari, i suoi stati emotivi, i suoi sentimenti, le proprie capacità che pian piano vengono messe in evidenza) e un target sempre più allargato (grazie alla struttura dei romanzi, lo stile di scrittura e le trame avvincenti). Personalmente non ho mai amato il personaggio Harry Potter, ma non faccio fatica ad ammettere che le intuizioni dell’autrice siano geniali e il suo successo meritato. Altro caso invece Twilight, della scrittrice statunitense Stephenie Meyer, che ha saputo rivisitare un genere, mescolando soft horror e storie d’amore. Mirata a un pubblico di teenager, la saga ha fatto scuola a tutta una serie di romanzi venuti in seguito, ognuno dei quali ha proposto varianti sul tema vampiri e sfruttato la moda del momento.

Profondamente legato all’universo femminile, I love shopping, il filone creato dalla britannica Sophie Kinsella e giunto ormai al sesto libro. Un caso analogo è rappresentato da II diario di Bridget Jones e dalle successive pubblicazioni della serie, opere della scrittrice inglese Helen Fielding, che inaugurò il cosiddetto genere “chick lit”. A proposito dei libri scritti in forma di diario, c’è da dire che si tratta di un successo in grado di attraversare il tempo e i generi letterari. Tra gli ultimi esempi di questo tipo, Diario di una schiappa, libro per ragazzi il cui autore è l’americano Jeff Kinney.

E ora un salto all’attualità. Da alcuni mesi occupa le prime posizioni della classifica italiana il romanzo Un regalo da Tiffany di Melissa Hill. Il libro, storia di gioielli, regali scambiati e conseguenti equivoci, è diventato un best seller, anche grazie a un prezzo abbordabile. Ma è la copertina che deve presumibilmente aver favorito le vendite nel nostro paese. Già il titolo parafrasa Colazione da Tiffany di Truman Capote; mettiamoci anche un’immagine a richiamare l’icona Audrey Hepburn e il gioco è fatto.

Non è casuale se tutti i libri citati finora hanno dato vita a trasposizioni cinematografiche, molte delle quali hanno fatto registrare incassi record al botteghino. C’è da scommetterci che anche per Regalo da Tiffany non ci vorrà molto per vedere il film nelle sale…

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