Per questo motivo penso possa essere interessante esporre i miei pensieri su quelli che sono i vantaggi nel leggere i fumetti nella lingua nella quale sono stati scritti, ed aprire una discussioni con voi lettori per conoscere il vostro punto di vista.
Parto da una premessa generale. Sono dell'idea che sia giusto leggere sempre un libro, un fumetto o guardare un film in lingua originale quando se ne riesca a capire il contenuto, magari non tutto, ma almeno le parti importanti, senza troppi sforzi. La lettura deve essere un piacere, se diventa un sacrificio, uno sforzo, allora meglio lasciar perdere. Per potersi godere un fumetto in lingua originale bisogna avere almeno una buona conoscenza di base di quella lingua. Ci saranno sempre parole sconosciute e il vocabolario dovrà essere a portata di mano, ma se questo andrà ad inficiare il piacere della lettura rendendola troppo indigesta e faticosa, forse è meglio leggere qualcosa in italiano. Premetto, e poi lo chiarirò in seguito, che questo non vuol dire che leggere in lingua non sia un ottimo esercizio per incrementare la propria conoscenza di una lingua straniera, anzi al contrario è proprio l'opposto! Io ho imparato molto leggendo i fumetti. Ho migliorato sia il mio francese che l'inglese e questa è una gran bella soddisfazione! Quindi un po' di sforzo è accettabile e ben ricompensato, ma se leggere diventa troppo faticoso e se viene meno il divertimento, allora non c'è niente di male ad attendere l'uscita dei fumetti in lingua italiana.
Voglio fare un esempio, che riguarda il cinema, per esprimere ancor meglio questo concetto. Molto spesso ho sentito dire che bisognerebbe guardare tutti i film nella loro lingua originale, al massimo sottotitolati in italiano, per non perdere nulla sia della originalità dell'opera sia della bravura degli attori. Se questo discorso è di certo logico, visto che quando un attore viene doppiato la sua interpretazione può cambiare drasticamente, sono del parere che perderei molto di più del senso generale di un film se fosse in giapponese, lingua della quale non conosco una parola, anche sottotitolato in italiano, piuttosto che doppiato in italiano. Insomma ben venga la lettura in lingua ma solo se se ne trae piacere, altrimenti vanno benissimo le opere tradotte in italiano.
Detto questo passo a quelle che sono le ragioni per cui ho scelto di leggere i fumetti in lingua originale.
Parto da quello che è sicuramente il motivo principale per cui leggere un'opera nella lingua in cui è stata scritta è estremamente importante: la possibilità di fruire dell'opera così come è stata pensata, senza mediatori (traduttori/editori delle altre nazioni), e la garanzia di leggere l'originale senza cambiamenti. Quando un autore scrive qualcosa lo pensa e concepisce nella sua lingua e, solo in quella lingua, potrà essere esattamente come è stato pensato, pura originalità. Nonostante la presenza nel mondo di ottimi traduttori, ogniqualvolta un fumetto viene tradotto, è inevitabile che qualcosa venga cambiato. Ogni lingua ha le sue sfaccettature, i suoi modi di dire, le sue espressioni dialettali e giovanili e per questo, anche un ottimo traduttore non potrà mai riprodurre un'opera con la più totale fedeltà rispetto all'originale. Inoltre, visto che stiamo parlando di opere particolari, di fumetti, che combinano scrittura e disegno, bisogna considerare anche altri aspetti, come l'impaginazione e il formato scelto. Faccio un esempio. Mi ricordo che negli anni '90 ci fu un'aspra polemica degli autori giapponesi di manga contro le case editrici europee che pubblicavano le loro opere. Tutto perché in Europa i primi manga furono pubblicati al “contrario”, almeno rispetto a quelle che sono le abitudini giapponesi. I “manga europei” erano impaginati come siamo abituati a farlo qui da noi e andavano letti da sinistra a destra. Questo fece irritare i giapponesi che obbligarono gli editori europei, con la minaccia di non concedere loro i diritti di pubblicazione, a rispettare quelle che era il loro modo di fare fumetto, il loro modo di pensarlo, di impaginarlo e pubblicarlo. Oggi anche da noi i manga si leggono partendo da destra. Questo particolare può sembrare irrilevante, una piccolezza, un'isteria da artisti eccentrici, ma in effetti non è così. Dietro al modo di impaginare i manga c'è un'intera cultura, quella giapponese. Ovvio allora che gli autori abbiano cercato di farla rispettare. Rispettare l'impaginazione o il formato significa cercare di riprodurre il più fedelmente possibile l'originale. Riproporre il fumetto così come è stato pensato, dagli autori e dai primi editori.
Esistono edizioni tradotte e ristampe che sono molto più belle di quelle originali, così come ne esistono alcune che sono nettamente inferiori, ma queste sono questioni di gusti personali. Alcune volte fumetti in bianco e nero vengono esaltati se ripubblicati a colori, altre volte perdono la loro bellezza. Questo per dire che non sto affermando che la prima edizione è senz'altro la più bella, spesso può capitare addirittura che gli autori non riescano a trovare un accordo con gli editori che gli impongono formati o tipi di carta che loro non vorrebbero, ma che normalmente, tranne i casi appena citati, è quella originale, cioè quella fedele alla volontà dell'autore che ha concepito la sua creazione in una determinata lingua, scelto una determinata impaginazione, formato, tipo di carta e colori non certo a caso. No, tutte queste variabili contribuiscono, in un fumetto, a creare la sua peculiarità. C'è differenza se un'opera è stata concepita a colori o in bianco e nero, c'è differenza se il formato del fumetto è quello francese, quello italiano o quello americano, se l'impaginazione è alla giapponese o all'europea, se le pagine sono patinate o di carta normale. Cambiare una di queste variabile, oltre a cambiare la lingua, significa distorcere l'opera originale, trasformarla in qualcosa d'altro, che non per forza è peggiore o negativa, ma sicuramente è diversa da come il fumetto era stato pensato, da quello che era stato voluto inizialmente.
Il secondo lato positivo di leggere fumetti in lingua è senz'altro la soddisfazione che si trae dal leggere qualcosa in una lingua che non è la propria. Mi ricordo che il primo libro che ho letto per intero in inglese è stato "The Twits" (Gli Sporcelli) di Roald Dahl. Nonostante fosse un libro per bambini di poche pagine e dai facili vocaboli, ci misi molto a leggerlo e non con poco sforzo, dato che il mio inglese all'epoca era parecchio scarso. Non a caso passarono anni prima del mio secondo libro in inglese (Harry Potter). Comunque sia, una volta finito, la soddisfazione di aver letto qualcosa in inglese fu così tanta che la potrei paragonare a quando riuscii a leggere i primi libri in italiano. Leggere quel libro in inglese per me è stato come imparare a leggere per la seconda volta, sicuramente difficile ed impegnativo, ma affascinantemente soddisfacente ed emozionante. Poi con il francese è stata come la terza volta e con il tedesco la quarta....
Questo discorso ci porta al terzo motivo: migliorare la propria conoscenza di una lingua.
I fumetti sono senza alcun ombra di dubbio un ottimo esercizio per aumentare le proprie nozioni di una lingua straniera. Sono perfetti a tale scopo!
Primo perché ce n'è una varietà impressionante e per tutti i gusti e livelli. Se ancora non si padroneggia perfettamente un idioma e magari si è un po' claudicanti in tal senso, iniziare da fumetti come Topolino o Paperino, quelli che normalmente si rivolgono ad un pubblico di più piccini, può essere di grande aiuto per rompere il ghiaccio e non farsi scoraggiare dai volumoni più difficili. Di sicuro sono utili sia nell'imparare nuovi termini, sia nel prendere confidenza con la lingua. Inoltre, per il discorso fatto al punto due, leggere tutto un fumetto in una lingua differente dalla nostra lingua madre sicuramente genera grandi stimoli e conferisce fiducia per potersi gettare in letture più impegnative. Altro motivo è che il fumetto, al contrario del libro, aiuta il lettore con i disegni. Spesso se non si sanno dei termini o non si capiscono totalmente i testi, si riesce ad intuire ed a tradurre i discorsi grazie all'ausilio delle figure. Attenzione però, perché se da una parte questo discorso è vero, dall'altra c'è da notare che, visto che nei fumetti spesso si usano discorsi diretti e dialoghi, è facile trovare parole colloquiali, del gergo giovanile, della lingua parlata, dialettali, parolacce, modi di dire e così via, che normalmente non si studiano sui banchi di scuola o nei corsi di lingua, e che quindi sono di difficile comprensione e reperibilità anche usando un vocabolario. Alle volte, soprattutto nelle strisce, proprio la brevità dei testi dei baloons può rendere difficile la comprensione delle battute perché, in alcuni casi, basta non sapere il significato di una sola parola per perdere completamente il filo. Ecco quindi che la lettura di un fumetto in lingua aiuta senz'altro sempre ad accrescere ed aumentare il proprio bagaglio linguistico anche quando ormai sono pochi per noi i segreti di una lingua (sempre considerando che non si smette mai di imparare nuovi termini e modi di dire).
In conclusione è giusto che ognuno sia libero di leggere come vuole, quando vuole e cosa vuole, ma se ne avete la possibilità vi consiglio vivamente di leggere sempre i fumetti nella loro lingua originale, semplicemente perché è bello!