Magazine Diario personale

Alcuni punti per quando si scrive un romanzo seriale

Da Bangorn @MarcoBangoSiena

Affrontando la stesura di Combustione, mi sto trovando davanti a domande che prima d’ora non mi ero mai posto. Il motivo è soprattutto che finora non avevo mai scritto un sequel, o meglio, un secondo episodio di un seriale. Ho già chiesto pareri e opinioni ad alcuni amici, sia lettori che scribacchini come me, e naturalmente ho annotato i loro consigli seppur molto differenti tra loro.
Ora ripropongo le situazioni anche a voi, e se avete qualche esperienza personale da riportarmi nei commenti, non trattenetevi dal farlo. Il vostro contributo sarà apprezzato.

1) Riassunto
Molto spesso ci è capitato di leggere un libro che fa parte di un ciclo, e trovarci di fronte qualche brano che riassume o riprende ciò che è successo precedentemente. Un po’ come per i serial tv e il famoso intro “Negli episodi precedenti di…”:
Ho notato – e gli amici di cui vi parlavo prima hanno confermato – che ci sono vari metodi per riassumere al lettore che riprende la lettura dopo un lasso di tempo intercorso tra un volume e l’altro. C’è la paginetta all’inizio, che dice in breve cos’è successo prima, oppure vari rimandi durante la storia. Il secondo metodo, a mio parere, deve essere dosato bene, sennò rischia di sembrare un riempimento e un allungamento del brodo. Voglio dire, se uno ha letto i libri prima, alcune cose se le ricorda.

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2) Scaletta
Non c’entra nello specifico dei seriali, ma credo che sia più necessaria in questo tipo di libri, rispetto agli stand alone. Stavo ragionando se non convenga, arrivato a questo punto, pianificare una bozza di scaletta che arrivi approssimativamente fino all’ultimo libro. Sono anche ben conscio che spesso e volentieri, queste scalette subiscono drastici cambiamenti in corso d’opera, cosa che mi è già successa, però penso che a questo giro, una macro struttura possa aiutarmi.

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3) Distrazioni
Molti odiano le distrazioni mentre progettano e scrivono le loro opere. Esistono persino software per isolare lo scrittore in quelle ore dedicate alla stesura degli scritti. Io invece, sono sempre stato uno che ha bisogno di distrarsi mentre scrive. Scarabocchio, controllo la posta, cambio cd, guardo foto… questo perché mi aiuta a elaborare la scena successiva. Ho un metodo che assomiglia più all’immaginare la scena come fosse una scena di un film, che ha uno di quelli adottati da altri autori. In pratica mi figuro la scena come inquadrata dalla macchina da presa, con tanto di particolari, pause, gesti, cambi di prospettiva, e poi la scrivo. Per cui fare una cosa diversa a ogni cambio scena, mi aiuta a muovere la macchina da presa e prepararla al ciak successivo. Strano? Lo so…

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4) Scadenze
In verità nessuno mi soffia sul collo, nessuno mi dà scadenze. In questo caso però c’è coinvolto almeno un secondo elemento per ora top secret, e per rispetto suo cercherò di avere tutto pronto nei tempi che gli ho comunicato. Inoltre sto aprendo un progetto secondario e molto stimolante, dove è coinvolto anche qui un amico, e che si sta dando da fare per far partire il tutto. Questo secondo progetto è slegato dalla trilogia Doppia D, ma fa parte di un campo nuovo e sconosciuto a me. Darmi questi obiettivi, potrebbe farmi essere più efficiente ed efficace? Penso di sì.

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5) Scrivere tutti i giorni
Una cosa che mi riprometto da tempo: scrivere almeno un’oretta tutti i giorni e dare così una continuità diversa alla stesura. Io ho sempre scritto solo nei week end, salvo qualche volta in cui mi sono attaccato al pc in un momento di particolare ispirazione, anche se era martedì, per dire. Nel tipo di romanzo che sto scrivendo, sarebbe importante non lasciare passare troppo tempo, per non dimenticarsi particolari ed essere più veloce nel continuare a scrivere, non dovendo tornare indietro ogni volta a cercare le cose negli appunti. In questo caso essendo per l’appunto un’ucronia, i dettagli li ho annotati, come certi marchi inventati ad hoc. Questo vale però anche nei romanzi ambientati ai tempi nostri. Se il protagonista o usa un Suv di una casa tedesca, non può cambiare pochi capitoli dopo passando a una berlina francese, no?

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Ecco, più o meno sono questi i punti che mi sto annotando e su cui mi confronto in questo periodo. Vi invito di nuovo a dire la vostra, se ne avete tempo e voglia. I commenti sono aperti.


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