credits: aldamerini.it
Via Magolfa 32, a Milano, un angolo dietro ai Navigli. E proprio mentre sui Navigli è in fermento la movida, tra locali, vecchi rigattieri, nuovi atelier e sempre più turisti, davvero in pochi sanno di questo indirizzo. Anch’io l’ho scoperto per caso, senza peraltro mai farci ingresso. Eppure è un luogo importante per chi vuole scoprire qualcosa di più della Milano culturale e dei suoi tesori. Poco distante da qui viveva Alda Merini, poetessa dalla vita travagliata e dai versi forti che questa vita e la sua ricerca dell’amore l’hanno raccontata tutta. E alla sua morte questo nuovo indirizzo avrebbe dovuto tenerne in vita lo spirito, salvo cadere, nel corso del tempo, nella dimenticanza e poi nella chiusura. Oggi invece è una bella giornata perché, finalmente, la casa di Alda Merini a Milano riapre.
L’associazione La Casa delle Artiste ha infatti vinto il bando lanciato dal Comune di Milano nei mesi scorsi, ed oggi finalmente le porte si aprono. Oltre alla casa museo, al primo piano, ci saranno un caffè letterario ed una libreria esclusivamente dedicata alla poetessa.
Questa poetessa dalla vita travagliata in cui mi sono immersa, un pomeriggio, leggendola così come l’hanno raccontata Emanuela, Barbara, Flavia e Simona, le quattro figlie di Alda che a lei hanno dedicato un sito, ma anche il loro impegno e le loro forze. Anche affinchè non precipitasse nel degrado e nella dimenticanza, come ahimè troppo spesso accade dalle nostre parti, questo luogo.
Da oggi invece lo si potrà visitare. Si parte alle 19, con la presentazione del libro “Cara Alda” di Maurizio Bonassina e Giuliano Grittini. Un ricordo di Alda Merini tra immagini e carta stampata.
Nel weekend poi sarà possibile visitarla (alle 18) e partecipare alla raccolta delle idee per la Casa delle arti.
Per l’estate sarà aperta dal giovedì alla domenica, dalle 18 alle 22.30, con prenotazione telefonica (3317570256) o scrivendo a [email protected].
Sono nata il ventuno a primavera
ma non sapevo che nascere folle,
aprire le zolle
potesse scatenar tempesta.
Così Proserpina lieve
vede piovere sulle erbe,
sui grossi frumenti gentili
e piange sempre la sera.
Forse è la sua preghiera.