Carissima mamma, mi devi scusare se non ti posso più vedere, ma perché il mio Dio mi ha data la pena di morte, ma spero che tu mamma pregherai sempre per me. Queste sono le poche righe che ti posso ancora scrivere che mi resta il tempo di essere vivo, e mamma cara, tu non pensare a me che Dio vi ha data la mia pena di non più vedermi e perché era il mio destino, e se ti resta sempre un po’ di tempo, di non pensare sempre a me perché tu mamma cara verrai ammalata, e dille a papà che vi faccia coraggio e dille che Aldo lo ricorderà sempre. Sì lo so che sarà un po’ duro per voi che è un figlio di meno, ma non fa niente mamma cara, ma Dio lo saprà la sua sorte che li aspetta, quando sarà giunta la sua ora, perché solo Dio può condannare a morte e saprà quello che ci aspetta e sarà là in Cielo che pagheranno le sue pene che hanno fatto, e tutto il suo male, e sarà il Dio che gli potrà dire “tu hai fatto del male”. Credo che tu mamma cara non avrai più potuto venire a trovarmi che avevo tante cose da dirti, e speravo di poterti vedere ancora ma invece non era più giusto quello di poter vivere, è giunta l’ora di morire, ma spero che Dio potrà pagare tutti e tu mamma cara non piangere, se non puoi più vedermi, ma il mio destino è di non poter più vederti e non mi resta che dirvi di vederci a quando il Dio vero verrà a dirmi; ecco la tua mamma, il tuo papà, la tua sorella, ecco il tuo fratello, e l’altra sorella, e adesso non mi resta che darvi tanti baci e saluti a voi tutti, e voi cari genitori non pensate più a me ma pensate a Dio che vi vuol bene non mi restano che poche ore da vivere e ricordate anche ai miei amici che non mi sono dimenticato di loro, li ho ricordati sempre. Ora non mi resta che dirvi di non pensare a me, mamma cara non pensare, mamma, mamma devi scusarmi, è tardi, devo andare, ti lascio il mio ultimo addio.
Aldo
Viva i Patrioti.
Savona, 21. 8. 1944
IGNOMINIA
Lo straniero non sapeva tutto
di quei monti e di quelle colline
non sapeva tutto di quelle pianure.
Lo straniero si smarriva
nei labirinti dei centri antichi
non trovava gli sperduti paesini.
Lo straniero non conosceva quel sentiero
né il sicuro nascondiglio
dove bambini giocarono e ragazzi si uccisero.
Il fascio littorio
Salò e le camicie nere
furono barbarie e distruzione.
Antigone salvò quei neri cadaveri
dalla furia dei perseguitati assassinati
nell’aldilà dove non si perdona.
L’eterna oscurità detenga le spie
e i servitori dei tiranni dannati
nell’infernale pozzo dei traditori.
Nessun civile perdono sia concesso
al morto non uguale al morto
solo rigoroso ricordo.
Ancora sanguinano innocenti ferite
e cumuli di coscienze tremanti
testimonianze perenni
per non ricadere nell’ignominia.
-Renzo Mazzetti-
VIVRAI DOMANI?
VIVERE OGGI
E’ GIA’ TARDI:
IL VERO SAGGIO
E’ VISSUTO IERI.
- M A R Z I A L E -