Aldo Moro aveva paura di essere ucciso. A svelarlo sono le pagine della relazione sul suo rapimento, arricchita da alcuni documenti desecretati che ci racconta Fabio Martini.
Venticinque giorni prima del rapimento un agente dei Servizi segreti italiani di stanza a Beirut scrisse in un cablogramma di una possibile operazione terroristica che avrebbe potuto coinvolgere il nostro Paese.
L’altra scoperta riguarda una relazione segreta: poche ore prima di essere rapito, Moro chiese alla Digos di attivare la vigilanza presso il suo studio privato, in via Savoia a Roma.
La vigilanza non fu attivata e soprattutto la relazione con quella richiesta fu depositata ben undici mesi dopo l’attentato.
Sorgente: La cucina della Stampa