Aldo Natoli laureatosi in medicina e chirurgia, nel 1939 fu inviato dall'Istituto italiano del cancro, presso l'ospedale regina Elena di Roma, all'Institut du cancer di Parigi, dove rivesti' il ruolo di tramite tra la centrale francese del PCI e l'interno, grazie alla collaborazione del fratello maggiore Glauco Natoli, che durante quello stesso periodo aveva la cattedra di letteratura italiana presso l'Università di Strasburgo.
Aldo Natoli
Al suo rientro in Italia fu accusato ed arrestato per attività clandestina insieme ad un gruppo di militanti di Avezzano, tra i quali c'era anche Bruno Corbi e Giulio Spallone, per poi essere condannato a 5 anni di carcere dal tribunale speciale per la difesa dello Stato. Dovette subire 3 anni di detenzione nel carcere di Civitavecchia, per poi essere rilasciato nel dicembre del 1942, grazie al provvedimento di amnistia e indulto del 17 ottobre 1942. Immediatamente dopo decise di entrare a fare parte dell'organizzazione militare del CLN, dando vita con Mario Alicata alla redazione clandestina dell'Unità. Dopo la guerra ricopri' la carica di segretario del Partito Comunista Italiano a Roma e nel Lazio.
Fu deputato sin dalla prima legislatura, eletto nel Lazio, ottenendone la conferma per altre quattro legislature, tutte e seguire. Fu anche consigliere comunale di Roma dal 1952 al 1966, per lungo tempo capogruppo del PCI in Campidoglio, veste che gli consenti' di portare avanti una battaglia durissima contro la politica urbanistica delle amministrazioni comunali a guida democristiana, particolarmente quella di Urbano Cioccetti. Nell'ottobre del 1969, in disaccordo con la direzione del PCI, riguardo la condanna dell'invasione sovietica della Cecoslovacchia, fu radiato dal partito assieme a Rossana Rossanda, Luigi Pintor e tutto il gruppo del quotidiano "il manifesto" da loro isituito.
Separatosi da tale gruppo, si dedicò ad attività storiografica. I suoi lavori più importanti sono quelli dedicati alla vita e all'opera di Antonio Gramsci.