Come Marco Polo, imitò la rantolante Granata Press e viaggiò verso le misteriose terre d'oriente, e ritornò in patria con dei fumetti mai visti prima, dei manga stranissimi che addirittura si leggevano al contrario.
L'esperimento ringalluzzì non poco la Star Comics, che di fatto in quegli anni diventò l'editore italiano più importante in materia di fumetto giapponese, grazie anche alla scelta di titoli decisamente vincenti come Dragon Ball di A. Toryama, Lupen III di Monkey Punch e Ranma 1/2 della Takahashi.
Aleister Arcane, deliziosa ode all'amicizia dalle tinte horror firmata da Steve Niles e Breehn Burns fu pubblicata in Italia per la prima volta, nel 2005, sulla rivista Star Magazine New sui numeri 12, 13, 14 15.
Il signor Aleister Green era un eccentrico presentatore televisivo con la passione per il cinema e la letteratura horror, infatti mentre di giorno conduceva un programma sul meteo, di notte calato nei panni del suo alter ego, Aleister Arcane, presentava la maratona di film horror dell'emittente locale, deliziando gli spettatori con scenette non molto dissimili da quelle del famoso Zio Tibia.
Ben presto il personaggio di Arcane divenne più famoso dell'anonimo presentatore televisivo del meteo locale, e questa notorietà portò al signor Green un contratto con un emittente televisiva della sua città natale, che voleva conducesse un programma, in cui presentasse i film horror in onda nella tarda notte.
Così anche se prossimo al ritiro, Green e consorte lasciarono la calda ed emancipata California, per tornare nel loro paesello di provincia, già dalle prime registrazioni però il povero Green scoprì fin troppo presto di doversi rapportare ad una comunità chiusa e bigotta, che non gli avrebbe permesso di esprimersi al meglio.
Le continue minacce degli sponsor di ritirare i fondi, se i toni delle esibizioni di Green non fossero stati smorzati, portarono lo stesso all'esasperazione, e quando il solito bimbominchia tagliò via la mano del fratellino con una accetta, la comunità non esitò un minuto a far di Aleister Arcane il principale capro espiatorio, incolpandolo di essere il principale responsabile della tragedia, per via delle sue apparizioni televisive sempre più provocatorie.
La discesa verso la rovina di Aleister Green fu veloce ed inesorabile, oltre ad un processo dovette subire l' isolamento coatto imposto dei suoi stessi concittadini, ed assistere impotente alla morte della sua amata moglie.
Il fumetto, impostato come un racconto grazie anche alla deliziosa voce narrante, è un'adorabile favoletta sull'amicizia e sui pregiudizi.
La facilità con cui il povero Aleister Green perde tutto il suo mondo, non è una cosa tanto inverosimile in America, dove basta veramente poco per perdere fortuna e credibilità.
Nei fumetti avete già avuto modo di leggere cose del genere: in casa Marvel per esempio, Matt Murdock è portato alla rovina dalle macchinazioni di Kingpin in Born Again di Miller-Mazzuchelli, il povero Eddie Brock, sulle pagine di Spiderman, prima di diventare il primo Venom è rovinato da una serie di scoop giornalistici sbagliati riguardo l'arrampicamuri.
Le illustrazioni di Burns sono di altissima qualità, il suo stile è ricercato, volutamente cartoonesco e burtoniano, nelle sue tavole, prospettive luci ed espressioni, hanno l'unica funzione di elevare questa leggera lettura a qualcosa di più ambizioso riuscendoci, il suo tratto insomma riesce ad interpretare ed impreziosire al meglio i testi di Niles.
Per quelli tra voi che posseggono un prodotto Apple, e che masticano la lingua inglese vi segnalo che recentemente, la versione in lingua originale del primo capitolo del fumetto, è disponibile in digitale, (gratis), sull' app-store.
Per i conservatori, gli amanti della carta e per quelli che devono ricorrere al dizionario d'inglese 10 volte su una frase di 8 parole beh, il consiglio è di rimediare i numeri di cui sopra, Aleister Arcane insieme a Beautyful Killer di Palmiotti-Noto, furono quasi le (IMHO) uniche miniserie degne d' essere ricordate, durante i pochi numeri di pubblicazione di Star Magazine New.
Baci ai pupi.