Ho scelto di impegnarmi all'interno del partito perchè lo voglio migliorare attraverso il confronto democratico anche con chi non la pensa come me. Credo sia più difficile ma anche più stimolante portare le proprie ragioni e affermare le proprie convinzioni nell'ambito istituzionale di un partito di cui la nostra Carta Costituzionale ne riconosce ed afferma l'importanza. Quali politiche ha realizzato a Vicenza nei settori di sua competenza? Il Piano territoriale Scolastico, che rappresenta un patto tra tutti gli istituti Comprensivi della città, finalizzato a creare pari opportunità formative e di accesso allo studio, valorizzando le scuole di quartiere e favorendo una maggiore mobilità sostenibile. In questo ambito sono state introdotte anche delle misure atte a creare le migliori condizioni di integrazione degli alunni stranieri. Nel 2010 ho aperto il primo Centro per la documentazione pedagogica e la didattica laboratoriale, attivando oltre 60 laboratori didattici e sportelli di consulenza gratuita per i bambini dai 3 anni e per gli adolescenti e i loro genitori. Vi collaborano 100 volontari tra pensionati, professionisti e insegnanti. Un altro tema che mi ha appassionata é stato quello dell'educazione alimentare e ho contribuito a promuovere tra gli studenti e le proprie famiglie, un consumo maggiore di verdura e frutta, attraverso una dieta mediterranea utile ad evitare problematiche di sovrappeso, conciliando anche l'esigenza etica per l'ente locale di evitare gli sprechi di cibo anche grazie alla collaborazione tra alcune scuole cittadine e la mensa per i poveri della città. Tra i primissimi interventi segnalo l'introduzione della City Card, uno strumento elettronico che consente alle famiglie di effettuare on line i tutti i pagamenti dei servizi scolastici. Quali sono i problemi più urgenti da affrontare a Vicenza? La riqualificazione degli edifici pubblici, in un'ottica di tutela dell'ambiente; la realizzazione di alcune tecnostrutture polivalenti a servizio dei quartieri; la prosecuzione con le piste ciclabili per favorire una mobilità sostenibile; misure atte a contenere l'inquinamento dell'aria. Quali sono le specificità di una giovane donna da mettere al servizio della politica e delle città? Credo che, per chi fa politica, l'obiettivo da perseguire sia sempre l'interesse collettivo. Per questa ragione si deve avere anche il coraggio di introdurre delle azioni che non sempre incontrano il consenso della gente. Tuttavia, soprattutto in un momento di grave difficoltà economico e sociale come questo, la politica deve ritrovare la forza di portare avanti delle riforme che abbiano uno sguardo lungo sul futuro e ciò al fine di tutelare quelle generazioni che pagheranno più di tutti l'irresponsabilità e la miopia di una classe dirigente che ha fallito e che oggi il Paese non vuole più. Pierluigi Bersani negli ultimi suoi interventi ha parlato di Pd aperto alla società, ai movimenti ed alle associazioni. Secondo lei quali cambiamenti bisogna avviare nelle articolazioni periferiche del Partito Democratico per realizzare tale strategia? Dobbiamo saper parlare alla società civile e a quel mondo straordinario di persone che quotidianamente fa politica con i propri comportamenti, rispettando la legge e aiutando il prossimo. Dobbiamo costruire una società più giusta perchè oggi sono troppo evidenti le disparità e le diseguaglianze. Non c'è comunità senza equità e solidarietà e noi, come PD, dobbiamo ripartire da qui per riconquistare la fiducia degli elettori delusi. I circoli del Pd che rappresentano il primo anello della catena di partecipazione alla vita politica hanno bisogno di adeguarsi ai cambiamenti che avvengono nel paese e, quindi, al contesto sociale di riferimento? I circoli sono l'espressione più vera e vitale del nostro partito. Ne fanno parte militanti storici che hanno visto nascere il PD e che provengono da esperienze molto diverse (il cattolicesimo popolare, il comunismo, il socialismo), ma che hanno sempre saputo dialogare. I vertici del partito a volte mi sembrano più ingessati e meno pronti al cambiamento di quanto invece sia la base. Non a caso la politica è troppo spesso in ritardo rispetto ai cambiamenti della società.
Alessandra Moretti: una donna al servizio della comunità
Creato il 19 luglio 2012 da Leone_antonino @AntoniLeoneHo scelto di impegnarmi all'interno del partito perchè lo voglio migliorare attraverso il confronto democratico anche con chi non la pensa come me. Credo sia più difficile ma anche più stimolante portare le proprie ragioni e affermare le proprie convinzioni nell'ambito istituzionale di un partito di cui la nostra Carta Costituzionale ne riconosce ed afferma l'importanza. Quali politiche ha realizzato a Vicenza nei settori di sua competenza? Il Piano territoriale Scolastico, che rappresenta un patto tra tutti gli istituti Comprensivi della città, finalizzato a creare pari opportunità formative e di accesso allo studio, valorizzando le scuole di quartiere e favorendo una maggiore mobilità sostenibile. In questo ambito sono state introdotte anche delle misure atte a creare le migliori condizioni di integrazione degli alunni stranieri. Nel 2010 ho aperto il primo Centro per la documentazione pedagogica e la didattica laboratoriale, attivando oltre 60 laboratori didattici e sportelli di consulenza gratuita per i bambini dai 3 anni e per gli adolescenti e i loro genitori. Vi collaborano 100 volontari tra pensionati, professionisti e insegnanti. Un altro tema che mi ha appassionata é stato quello dell'educazione alimentare e ho contribuito a promuovere tra gli studenti e le proprie famiglie, un consumo maggiore di verdura e frutta, attraverso una dieta mediterranea utile ad evitare problematiche di sovrappeso, conciliando anche l'esigenza etica per l'ente locale di evitare gli sprechi di cibo anche grazie alla collaborazione tra alcune scuole cittadine e la mensa per i poveri della città. Tra i primissimi interventi segnalo l'introduzione della City Card, uno strumento elettronico che consente alle famiglie di effettuare on line i tutti i pagamenti dei servizi scolastici. Quali sono i problemi più urgenti da affrontare a Vicenza? La riqualificazione degli edifici pubblici, in un'ottica di tutela dell'ambiente; la realizzazione di alcune tecnostrutture polivalenti a servizio dei quartieri; la prosecuzione con le piste ciclabili per favorire una mobilità sostenibile; misure atte a contenere l'inquinamento dell'aria. Quali sono le specificità di una giovane donna da mettere al servizio della politica e delle città? Credo che, per chi fa politica, l'obiettivo da perseguire sia sempre l'interesse collettivo. Per questa ragione si deve avere anche il coraggio di introdurre delle azioni che non sempre incontrano il consenso della gente. Tuttavia, soprattutto in un momento di grave difficoltà economico e sociale come questo, la politica deve ritrovare la forza di portare avanti delle riforme che abbiano uno sguardo lungo sul futuro e ciò al fine di tutelare quelle generazioni che pagheranno più di tutti l'irresponsabilità e la miopia di una classe dirigente che ha fallito e che oggi il Paese non vuole più. Pierluigi Bersani negli ultimi suoi interventi ha parlato di Pd aperto alla società, ai movimenti ed alle associazioni. Secondo lei quali cambiamenti bisogna avviare nelle articolazioni periferiche del Partito Democratico per realizzare tale strategia? Dobbiamo saper parlare alla società civile e a quel mondo straordinario di persone che quotidianamente fa politica con i propri comportamenti, rispettando la legge e aiutando il prossimo. Dobbiamo costruire una società più giusta perchè oggi sono troppo evidenti le disparità e le diseguaglianze. Non c'è comunità senza equità e solidarietà e noi, come PD, dobbiamo ripartire da qui per riconquistare la fiducia degli elettori delusi. I circoli del Pd che rappresentano il primo anello della catena di partecipazione alla vita politica hanno bisogno di adeguarsi ai cambiamenti che avvengono nel paese e, quindi, al contesto sociale di riferimento? I circoli sono l'espressione più vera e vitale del nostro partito. Ne fanno parte militanti storici che hanno visto nascere il PD e che provengono da esperienze molto diverse (il cattolicesimo popolare, il comunismo, il socialismo), ma che hanno sempre saputo dialogare. I vertici del partito a volte mi sembrano più ingessati e meno pronti al cambiamento di quanto invece sia la base. Non a caso la politica è troppo spesso in ritardo rispetto ai cambiamenti della società.
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