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Alessandro Gassman in una città che non cambia mai. #Romasonoio rischia di indebolire RetakeRoma. Sarebbe imperdonabile

Creato il 28 luglio 2015 da Romafaschifo
Alessandro Gassman in una città che non cambia mai. #Romasonoio rischia di indebolire RetakeRoma. Sarebbe imperdonabileRoma e i romani sono fermi. O indietreggiano. Stanno perdendo l'enorme occasione di cambiare. Di cambiare mentalità, prospettiva, modo di fare. E' successa la rivoluzione vera in questa città, abbiamo finalmente modo di dircelo senza provocare scandalo: Roma è una città di Mafia. E' certificato e ufficiale. E' così dal dicembre 2014, sono passati 8 mesi e le persone si comportano esattamente all stessa maniera di prima. L'arroganza è la stessa, la superficialità è la stessa, l'incapacità di approfondire e di prepararsi prima di esprimersi è la medesima. Dopo dicembre ti saresti aspettato un riscatto civico da paura, invece le persone hanno continuato a fare esattamente quello che facevano prima. Le piccole meschinità, gli atteggiamenti per puro piccolo squallido minimo vantaggio personale ai danni della collettività sono rimasti al loro posto. 

I cittadini hanno dimostrato, semmai ce ne fosse stato bisogno, di essere perfettamente a proprio agio in una città mafiosa, povera, fetente, micragnosa, sciatta, pressappochista. L'omertà è a dei livelli che al confronto Reggio Calabria e Corleone sono capoluoghi luterani.

Pensate ai vostri vicini di casa, ai vostri colleghi di lavoro, ai vostri parenti: sono cambiati a partire da dicembre? Hanno preso coscienza di qualcosa? Hanno modificato almeno un 10% dei loro atteggiamenti? 

In quale città del pianeta, dopo uno schiaffone come quello che ha assestato finalmente il procuratore Giuseppe Pignatone, si sarebbe fatto finta di nulla in questo modo? 


In questa fase, dunque, qualsiasi moto di riscatto - sebbene provocato non dal lavoro formidabile delle procure bensì da un articolo del New York Times - deve essere bene accolto. Così come deve essere bene accolta dunque l'iniziativa di Alessandro Gassman il quale, con tanto di hashtag sparato dal Sudamerica, ha invitato i cittadini a prendersi carico in prima persona della pulizia della città. E' una cosa giusta (lo abbiamo contestualizzato in questa intervista uscita oggi su Linkiesta), ma posta in questi termini - ovviamente nessuno sulla stampa locale lo ha fatto notare - rischia, e parecchio, di fare confusione. Perché? Semplice: perché esiste da una vita (ancor prima che si muovessero Pignatone e i giornalisti nordamericani...) un movimento che, tra l'altro in fantastica complementarietà con il nostro lavoro di denuncia e analisi, si sporca le mani ogni santo giorno per pulire la città con un intento che, lungi dall'essere estetico, riflette sulle eco mafie, sulla criminalità organizzata che ha come terminale il degrado urbano, sulla violenza spaventosa e trascurata dei writers.

Alessandro Gassman in una città che non cambia mai. #Romasonoio rischia di indebolire RetakeRoma. Sarebbe imperdonabile

Retake Roma è stata capace non solo di coinvolgere decine di migliaia di persone, di far guardare la città con occhi diversi ai bambini, di catalizzare l'interesse della stampa internazionale in tempi decisamente non sospetti, ma è stata brava a farsi istituzione, a collaborare con enti (la Camera di Commercio) e aziende (l'ultima è la Clear Channel, con questa campagna qui che vedrete sulle fermate dell'Atac). Un progetto straordinario che ha educato alcune migliaia di persone e ha spiegato loro che, no, i problemi non sono altri.

Alessandro Gassman in una città che non cambia mai. #Romasonoio rischia di indebolire RetakeRoma. Sarebbe imperdonabile

Alessandro Gassman in una città che non cambia mai. #Romasonoio rischia di indebolire RetakeRoma. Sarebbe imperdonabile

Alessandro Gassman in una città che non cambia mai. #Romasonoio rischia di indebolire RetakeRoma. Sarebbe imperdonabile

Alessandro Gassman in una città che non cambia mai. #Romasonoio rischia di indebolire RetakeRoma. Sarebbe imperdonabile

Un progetto che ancora oggi continua ad essere attaccato. Questo scambio di tweet che vedete qui sopra risale banalmente a ieri. E siamo alle solite: "chi vi paga?". Gli haters di Twitter e coloro che in una città normale non avrebbero gli spazi che hanno oggi non tollerano e non accettano che vi sia qualcuno pronto a impegnarsi in maniera gratuita. Gli stessi "cittadini" che non hanno detto 'pio' per anni contro la Mafia che si stava masticando la città, oggi attaccano frontalmente episodi di puro impegno civico come Retake.

Ecco perché, caro Alessandro Gassman, iniziative come queste andrebbero rafforzate, difese, spalleggiate e non diluite e indebolite con iniziative esattamente identiche e partite dal nulla. L'apporto di personalità come quelle di Gassman e di tutti coloro che hanno seguito il suo appello è importantissimo, ma va direzionato in maniera strategica e non casuale altrimenti il danno può essere superiore al beneficio. E Roma dimostra di sguazzare nei soliti meccanismi... eterni. 

Insomma l'augurio è che il grosso rumore fatto da #Romasonoio non si riveli - come rischia di essere - una folata estiva, ma si unisca a Retake Roma corroborandolo. Ma per questo ci vuole la presa di posizione di Gassman stesso. Chi glielo spiega?

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