Monete di Alessandro il Molosso con testa di Athena
(360-340 a.C.)
Il prossimo 2 ottobre, a Matera, vi sarà un incontro promosso dalla Fondazione Zetema, dal quale si sperano di avere ulteriori particolari in merito alla tomba principesca di Timmari, la n. 33 appunto, scoperta nel 1982.
La tomba è una grande semicamera affossata, con una costruzione che, secondo alcuni studiosi, ricorda la pira monumentalizzata descritta da Omero per la celebrazione dei funerali in onore dei guerrieri defunti. Il corredo, interamente ritrovato, consta di 150 oggetti (tra cui 103 vasi figurati, in maggioranza di prima qualità e di grandi dimensioni), armi e strumenti rituali, datato al decennio antecedente la chiusura della tomba (331-330 a.C.), epoca della spedizione di Alessandro il Molosso in Magna Grecia.
Ulteriori conferme sull'identità del proprietario vengono dai reperti che collegano alle scene riprodotte dal pittore di Dario sul vasellame, ai diversi aspetti di sepoltura, nonché al rituale del banchetto aristocratico e alla figura di un militare armato di corazza e spada secondo l'uso macedone ed epirota.
Alessandro I d'Epiro, detto il Molosso, era fratello della principessa molossa Olimpia (o Olimpiade), madre di Alessandro Magno. Venne ucciso in battaglia, a tradimento, per mano di un lucano a Pandosia di Lucania, secondo alcune fonti, o a Pandosia di Bruzio secondo altre. Il suo corpo venne lacerato.