Con Alessandro abbiamo concordato una modalità inedita (almeno per noi Audaci) di "dialogo": l'autore ci ha raccontato a ruota libera, senza seguire le nostre domande o alcuna nostra "dritta", la genesi e i dietro le quinte di questo nuovo personaggio prossimo all'esordio. A lui la parola!
Primi piani (con sorriso) del protagonista
Fin dall’inizio, quando Gianfranco mi propose di realizzare lo studio dei personaggi e il primo episodio, e iniziò a raccontarmi la sua idea del personaggio e della serie, la prima cosa che pensai fu che avrei avuto la possibilità di disegnare un personaggio nuovo rispetto a ciò a cui il pubblico è stato abituato da anni. Una delle caratteristiche di Gianfranco Manfredi, per cui lo considero un grande sceneggiatore, è che lui ha la capacità di prendere idee che sulla carta possono risultare classiche, ma poi riesce, grazie ai personaggi che crea e alle storie che narra, a creare progetti innovativi e con un modo di raccontare sempre molto attuale.
Oltre alla documentazione di Gianfranco, cercai anche altro materiale, soprattutto tramite internet, che è ormai la mia fonte indispensabile per le reference. Foto di attori, di avventurieri, di guide storiche, insieme a film ambientati in Africa, il tutto alla ricerca dell’ispirazione non solo per il volto del personaggio, ma anche per il suo abbigliamento.
Per il viso, inizialmente Gianfranco voleva ispirarsi ad un attore moderno, ma essendo così forte il riferimento al sorriso di Errol Flynn, si pensò ben presto di dargli anche quel volto. Contemporaneamente, continuai a cercare un look che contribuisse a caratterizzarlo in pieno. Per gli abiti cercai qualcosa di diverso dalle solite guide, per evitare che il suo abbigliamento risultasse troppo simile ad atri personaggi. Una delle prime cose a cui pensai, fu di mettergli una camicia nera, utile anche graficamente. La camicia e i capelli di Adam, avrebbero fornito da soli, quel nero che ti manca se hai una vignetta troppo bianca. Un po’ quello che succede con la giacca nera di Dylan Dog. Lo stacco della camicia era anche utile per mettere in risalto la collana che Adam porta al collo.
Adam duro e deciso, con la pistola a sinistra (omaggio a Zagor).
La pistola tenuta verso sinistra, ma in modo che Adam la estragga con la mano destra, è un mio personale omaggio a Sergio Bonelli e al suo Zagor (anche se Zagor porta la pistola completamente sul lato sinistro). Il pantalone a righe e gli stivaloni sono invece un suggerimento di Gianfranco. Trovati tutti gli elementi, la caratterizzazione del personaggio principale fu abbastanza veloce. Un po’ di lavoro extra ci fu sul sorriso. Inizialmente non sapevo quanto osare e gli disegnavo un sorriso troppo simmetrico. Gianfranco mi invitò a lasciarmi andare e a non sentirmi imbrigliato in schematismi troppo classici e così, spostando la bocca leggermente su un lato, proprio come Errol Flynn, riuscii a dare ad Adam una maggiore carica di simpatia ed espressività.
Altro elemento interessante della serie, è la presenza di molti personaggi che attorniano il protagonista, e ognuno con un carattere ben definito.
Il Conte Narciso Di Molfetta
Uno dei comprimari principali è il Conte Narciso Di Molfetta, l’uomo che finanzia le spedizioni di Adam. Il conte non è una spalla comica, anzi è un tipo serio e determinato, che convince Adam a condurlo in giro per l’Africa, sulle tracce di Livingstone. Il conte è anche un personaggio differente da Adam, fisicamente, e disegnare i due, mentre chiacchierano o discutono, è stata una delle cose più divertenti. Tutti i disegnatori di fumetti amano disegnare scene d’azione, ma è ovvio che in un albo di 94 pagine non ci possono essere solo scene dinamiche e quindi, laddove i personaggi parlano, se la sceneggiatura ti permette di poter giocare con i personaggi e con le loro espressioni, ecco che il lavoro diventa più stimolante e divertente. Anche in questo caso, grazie alla sceneggiatura di Gianfranco, c’è stata la possibilità di far recitare i personaggi, ed io sono sempre stato libero di disegnarli come meglio ritenevo. Se fossimo in un film, mi piacerebbe che qualcuno dicesse che si percepisce che gli attori e il regista si sono divertiti a lavorare tutti insieme. In questo caso, visto che io sono il regista e il creatore grafico degli attori, spero che i lettori percepiscano quanto mi sia divertito a disegnare quest’albo.Come già detto all’inizio, Adam Wild non è solo un personaggio simpatico, poiché è comunque il protagonista di un fumetto d’avventura, nel cui primo albo (che si intitola “Gli schiavisti di Zanzibar”), scopriremo da subito quanto sia determinato nel battersi per difendere i più deboli.
In conclusione, visto che questa è stata una “chiacchierata a ruota libera”, voglio ringraziare Gianfranco Manfredi, Mauro Marcheselli, Davide Bonelli e Michele Masiero, per la grande opportunità che mi hanno offerto e la possibilità di continuare a divertirmi lavorando.
Grazie.