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Dylan Dog - ...e cenere tornerai

Creato il 29 giugno 2015 da Flavio
Dylan Dog - ...e cenere torneraiDylan Dog N° 346
...e cenere tornerai
Soggetto e Sceneggiatura Paola Barbato
Disegni Raul & Gianluca Cestaro
Copertina Angelo Stano
Periodicità mensile
Uscita:27/06/2015
Un tunnel di paranoia. In questo è precipitato Dylan Dog. Senza motivo apparente i suoi nervi hanno ceduto, crede che tutto il mondo complotti contro di lui e che anche i suoi amici più cari gli siano infedeli. Persino Groucho potrebbe essere uno di quei nemici da combattere e lui non lo aveva mai sospettato. Ma quale sarà la realtà. La sua vita sarà destinata a cambiare o tutti i tasselli del puzzle torneranno a posto?
Finalmente un punto di svolta nella nuova gestione Recchionica di Dylan Dog. Finalmente le ultime due pagine di questo albo ci mettono qualche dubbio e qualche pulce nell'orecchio per il prosieguo di questo primo anno di gestazione.
Finalmente, oltre tutto, Stano realizza un copertina orribile come mai ne aveva fatte. Forse era di fretta, forse era svogliato, ma ho dovuto controllare tre volte per credere che in Bonelli non avessero sostituito il copertinista senza avvisare.
Ai testi, faccio tutto io, Paola Barbato. Non una delle sue storie più riuscite, con tanti dejà vù che, solo, i lettori più giovani possono aver apprezzato come novità. Una storia ripetitiva, ma che funziona solo per aver nel finale quelle due paginette di cui sopra. Ma comunque sia: ci sarà mai spiegato come mai Dylan sia finito in questo stato di paranoia? Sarà stato un tè con i pasticcini drogato od una sua elucubrazione sulla sua vita?
Ai disegni i Cestaro. Il loro stile è duro e graffiato, particolarmente adatto per rendere la situazione caotica e disperata in cui è precipitato l'ex Old Boy. Sono disegni poco amichevoli, ma decisamente curati. L'idea di introdurre volti famosi nella narrazione, per dare un aspetto ogni volta diverso alle persone che Dylan incontra, non è originale, ma è efficace. Quello che turba è come questa tecnica, troppo facilmente, risolva il problema narrativo. Probabilmente la scelta è stata presa ponderatamente e consultando testi di medicina o specialisti, ma non so quanto il lettore non la trovi una scorciatoia.
La storia si salva per aver gettato un seme destinato a crescere nel prossimo futuro. Speriamo che l'albero che ne nascerà dia buoni frutti.

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