Lo vedi e ti incuriosisce, pensi: che soggetto; ci parli e ti sta simpatico. Alessandro Pardo è un giovane fotografo catanese, già precedentemente presentato da noi di Harimag. Ventisei anni e tanta voglia di esprimere tutto se stesso, anche il più profondo, con i suoi scatti. Ama il set, ama creare storie e sprigionarle con le sue foto, ama rendere vero l'irreale.
Combattuto tra il restare e l'andare, mi confida che, prima o poi, porterà la sua voglia di comunicare anche fuori da Catania. Un viaggio che gli ha aperto gli occhi, l'America che si ripresenta nei suoi lavori; ampi spazi, a volte un po' dismessi che risaltano il concept del suo scatto, del suo esprimersi. Già da piccolo, catturava nella sua testa luoghi particolari che, solo dopo, li presenterà nei suoi lavori.
.seven W
È, in parte, l'amore a creare interesse in Alessandro per la fotografia, decidendo di immortalare la sua fidanzata. Terminata una storia, ne inizia una nuova, raccontata sempre con la fotografia. Inizia a pensare che forse poi non è così male scattare, mantenere vivi i ricordi, le persone, le storie e soparttutto le emozioni.
Nessun corso, nessuna preparazione accademica. Istinto, intuito, tanto interesse alla moda e soprattutto buon gusto. Crederci e mai fermarsi. Credere nella fotografia, sentire di fortificare il proprio benessere una volta visto il lavoro finito. Farlo per non sentirsi stupido, inutile. Crescere, capire gli sbagli passati per intensificare i lavoro e ottenere migliori risultati.
Nelle sue foto non manca mai la donna. Corpo e volto femminile sono elementi emblematici dell'arte firmata Pardo insieme alla luce, sempre.
.look me, I can fly
Vecchia scuola con il papà fotografo, nuova tecnologia. Come coniugare questi due estremi? Alessandro mi spiega il suo rapporto con i nuovi programmi e la sua condanna verso un uso esasperato di questi. La fotografia si immagina, si progetta e si scatta. La tecnologia può essere una buona amica se gestita oculatamente. Se il fotografo sconvolge il suo scatto, non può definirsi tale.
.dancer
Tanti progetti in testa, un po' meno la possibilità di realizzarli in questo preciso momento. Nuove prospettive artistiche, nuovi mondi da esplorare e da raccontare. Il suo sogno più grande? Continuare a fare il fotografo. Trovare una serenità perduta in un altro mondo, forse poi non così tanto parallelo.