AVER PAURA E NARRARLA
Il blog partenopeo Fallinlove with Napoli, con Modestino Picariello, è nella giuria del concorso gratuito per scrittura e illustrazione:
Non aver paura: "Po & sIA: paure e altri umani sentimenti in forme espressive d'arte".
Come si può leggere nel regolamento: "Modestino Picariello letterato, co-ideatore e co-animatore del blog:
http://sirenapartenope.blogspot.com/p/chi-siamo.html; dove si offre una immagine "altra", creativa quanto eticamente corretta e opportuna di Napoli, di ciò che in quella capitale davvero accade sul piano artistico, culturale, umano; delle persone che vi abitano e vi transitano".
A chi ancora non avesse letti il regolamento e a chi ha già spedito i propri contributi, rivolgiamo questa nota, certe che sapranno gratificare l'idea e rendere ancora più potenti i risultati.
Diceva la bisnonna: "La paura guarda il bosco". Era una delle ipotesi possibili del senso che si potrebbe ancora cogliere: il bosco è lì, solo, nella notte buia. Chiunque può andare e violentarlo, tagliare alberi, farne ciò che si vuole. Anche fuoco. La paura di essere colti sul fatto dovrebbe tutelarlo. Era tutto e solo un atteggiamento che definiremmo "cilentano", ma chissà in quanti luoghi nel mondo si è andati e si va avanti così: solo la paura del carcere o di sanzioni economiche ti eviterebbe di violare la norma, far male a Madre Terra. Ma il termine ha assunto ben altri significati, e non sempre sono stati stimolati da fatti esterni alla mente: la guerra, il ladro, la rapina, l'omicidio, la catastrofe naturale. Il quadro L'Urlo che abbiamo scelto come immagine tipo per il concorso: http://www.concorsiletterari.net/non-aver-paura-%E2%80%9Cpo-sia-paure-e-altri-umani-sentimenti-forme-espressive-d%E2%80%99arte%E2%80%9D-concorso-gratuito-scr
costringe a una rivisitazione interiore e chi sta partecipando al concorso, chi ha già conferito validissimi contributi, ha pienamente colto i significati addotti al tema stesso. E spesso lo si è riusciti a fare spiazzando, creando approcci ideati da inattesi angoli prospettici. Emerge, naturalmente, il discorso sociale, così come emergono gli aspetti individuali: la solitudine; la paura per il figlio neonato; la paura per il proprio futuro. E in tutto ciò si può già cogliere quanto di positivo è connesso al concetto di "paura": ti mette in guardia, ti fa essere guardingo, progettare per evitare rischi. Il concorso va avanti, la conclusione è ancora lontana. Ci aspettiamo altre sorprese, ma intanto ringraziamo chi ha già speso tempo per mettere a nudo un tema attualissimo.
Illustrazione: L'urlo, di Edvard Munch.