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Alexander Skarsgård, il volto umano del vampiro rockstar

Creato il 07 ottobre 2012 da Tbi

Incontro con Alexander Skarsgard, il vampiro Eric di True Blood, accolto da scene di isteria collettiva al RomaFictionFest dove ha presentato la quinta stagione della serie cult dal 23 ottobre in prima visione su Fox

per interpretare il principe vichingo diventato vampiro ROMA - Dentro un involucro da divinità nordica può esserci una persona gentile e una testa pensante. E' questa la scoperta su Alexander Skarsgård , ospite del Roma Fiction Fest . Altissimo, biondo, sguardo glaciale, l'attore svedese ha senza dubbio il physique du rôleEric Northman . Ma lo sguardo, nella versione 'in borghese' cambia completamente, rivelando la bravura di Skarsgard a calarsi nel ruolo di uno dei personaggi più amati di "True Blood", serie creata da Alan Ball giunta alla quinta stagione, trasmessa in America dal canale HBO e in Italia da Fox dal 23 ottobre ogni martedì alle 22.45.

Sbarcato all'evento romano per presentare la nuova stagione della serie vampiresca, con Kristin Bauer e Valentina Cervi (al suo debutto nella serie) ha accontentato i fan con 45 minuti di pink carpet, tanti sorrisi e qualche battuta sulle esperienze passate. Poi ci ha parlato del suo rapporto con il personaggio, dei progetti futuri e di vecchie aspirazioni.

In "True Blood" sei Eric Northman, un vichingo vampiro. Northman è uno dei personaggi più amati della serie, sembra una rockstar e fa delle cose pazzesche, come strappare cuori a mani nude dal petto delle persone. Quanto è divertente recitarlo?
E' molto divertente! Sono già cinque anni che lo interpreto ma mi godo ancora ogni momento del personaggio. Cinque anni fa, quando ho letto per la prima volta lo script, stavo facendo un'altra serie, "Generation Kill", sempre della HBO, che è un prodotto molto diverso da "True Blood", in cui tutto è estremamente realistico, girato con uno stile quasi da documentario, non ci sono colpi di scena o colonna sonora. Volevo quindi che il mio progetto successivo fosse qualcosa di diverso, qualcosa di nuovo, qualcosa che fosse una sfida da cui imparare. Quando ero nel deserto a girare "Generation Kill" e ho letto il copione di "True Blood" ho detto: ecco! Questo è quello che cerco.
La serie è così folle, così sopra le righe, il personaggio così particolare e complesso, che l'ho amato subito: viene presentato prima come un cattivo ma poi rivela una certa profondità, in fondo è anche vulnerabile e questo mi è piaciuto molto di lui. Sto ancora scoprendo molte cose di lui, per questo è così interessante continuare ad interpretarlo. E poi certo, tutte quelle cose come strappare cuori, volare, fare a brandelli le persone sono fantastiche. Amo fare queste cose (ride)!

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