Alexander Skarsgård è il volto della cover estiva di Bullett Magazine dal titolo “Sin Issue”. Nell’intervista che potete leggere qui per intero in originale Alexander parla dellla sua passione per Broadway , dei suoi progetti, del suo Eric anticipando un po’ la stagione 5 fino alla sua vita da bohemienne e artista dovuta alla sua famiglia.
Di seguito, oltre al servizio fotografico di Tim Barber trovate anche alcune citazioni tratte dall’intervista. Buona lettura e buona visione! Tutte le foto come sempre in Gallery.
Su True Blood e la Stagione 5
Alla fine della Stagione 4 Sookie si tira fuori dal triangolo amoroso con Bill e Eric e anche Pam sembra essere stufa di Sookie e la sua fairy vagina, ma questo non signifoca che tutto sia finito:
“Bill e Eric devono mettere da parte le loro dispute e unirsi; si legano nel processo. Non hanno scelta.C’è decisamente un po’ di bromance nel mezzo; è un po’ come Butch Cassidy e Sundance Kid” – afferma Alexander.
Ma la loro unione non è il solo legame sorprendente che Alan Ball ha in serbo per la Stagione 5
“Eric incontra qualcuno di speciale” – sostiene Alexander parlando del personaggio di Nora, sorella di Eric e membro dell’Authority – “Non ci sono molti umani a cui Eric importi, è leale solo a pochi di loro. Abbiamo visto la sua passione con il suo maker Godric, con Pam, con Sookie. Nora è decisamente importante nello stesso modo; ha avuto un ruolo significativo nella sua vita. Lo ha ancora:”
Sulla sua vita
“Sono cresciuto in una società molto laica. I miei genitori sono atei. La mia morale non deriva dalla religione o dalle scritture ma questo non significa che non possa avere i solito valori e la solita etica” – racconta Alexander.
Invece della domenica in Chiesa il tempo libero in famiglia consisteva nel giocare nel camerino di loro padre Stellan mentre lui recitava nei teatri locali.
“Provava uno spettacolo di giorno e poi recitava l’altro la notte. Non lo vedevo spesso” – rivela Alexander – “Era sul parco a recitare con Ingrid Bergman mentre io ero in sala trucco a giocare con nasi finti e parrucche”
Sulla sua vita militare
“Avevo bisogno di una sfida” – rivela Alexander – “Vengo dalla città e crescendo non siamo mai stati a contato con l’aspetto ‘selvaggio’ e volevo fare qualcosa di completamente diverso” – ammette Alex riguardo all’unità anti-sabotaggio di cui faceva parte – “Le cose che faceva questa unità sembravano forti”.
Esperienze tornate utili per Generation Kill e anche il recente Battleship
“Mi lamento decisamente meno. E apprezzo molto di più”
Sulla miniserie della HBO ‘Generation Kill’
“La scrittura era così reale” – dichiara Alexander – “La guerra è fatta al 90% di aspettare e al 10% di azione, lo stesso del fare i film. E’ lo stesso concetto del muoversi e aspettare. ‘Preparati!!’ e poi aspetti per ore”
Mentre girava Generation Kill ha saputo di True Blood, questa nuova serie che la HBO stava sviluppando, prodotta da Alan Ball (American Beauty, Six Feet Under) e anche se l’audizione iniziale fu per Bill (non cercavano Eric all’epoca), Alexander ottenne in seguito la parte del Vikingo Eric Northman, tratto dai libri di Charlaine Harris.
“Eric è un personaggio complesso” – afferma Alan Ball – “Ha fatto delle cose orribili ma tuttavia ci piace ancora. Alex riesce a rendere Eric spietato ma allo stesso tempo accattivante e qualcuno con cui essere solidale”
E Alan non è il solo fan del personaggio come dimostrano gli innumerevoli gadgets dedicati a questo personaggio: chiavi, tazze, borse, covers per IPad e magliette con scritte “Vikings Do It Better” oppure “Team Eric: Because Being Dead Never Looked So Good”.
La voglia di Alexander di uscire dallo stereotipo dei soliti personaggi appare chiara quando accetta il ruolo di Michael nell’apocalypse/drama di Lars Von Trier “Melancholia” dove interpreta l’opposto di Eric Northman dimostrando di essere un attore serie che puo’ recitare sia la vittima che il predatore. Recentemente ha riempito i mesi di pausa da True Blood con diversi progetti, l’ultimo uscito di recente al cinema “Battleship” di Peter Berg dove interpreta Stone Hopper nella battaglia contro gli alieni in mare dove ha lavorato al fianco di Rihanna nel suo film di debutto e che ha contagiato con il suo sense of humor…
“Alex è un attore serio ma quando si spengono le telecamere è quello che fa ridere tutti”
E anche la sua collega in The East Brit Marling rivela che l’attore faceva battute costanti durante le riprese del film. Alexander interpreta Benji il capo carismatico di un gruppo di ambientalisti in cui il personaggio di Brit cerca di infiltrarsi. La ricerca della chiave di lettura per il personaggio di Alex nel film pass anche dalla visione di True Blood da parte dell’attrice:
“Ricordo che pensai a quanto lo show fosse Fantastico ma allo stesso tempo [lui] mi ci faceva credere. Lui ci crede e di conseguenza anche il pubblico crede – ti ritrovi pronta a credere a tutte queste cose irrazionali.”
Brit voleva qualcuno nel ruolo di Benji che ” ti facesse alzare dal tuo lavora alla scrivania e camminare nella foresta per dare vita ad un’insurrezione con loro”
“Alex lo era dall’inizio perchè ha questà forza di gravità, questa profonda sorgente di passione e sentimento. Lo seguiresti nella foresta.” – afferma Brit.
Altro film girato durante il periodo di pausa è stato “Disconnect” che esplora le relazioni influenzate dalla teconologia. Alex è un ex marine che si riconnette con la moglie (Paula Patton) mentre cercano di trovare il criminale che ha rubato loro le identità.
“All’inizio il loro matrimonio non funziona. [Lui] non si sente un uomo perchè non riesce a darle un figlio. Si sente evirato. E’ stato fuori dalla marina per 10 anni ma d’improvviso si ritrova in una nuova missione, quindi iniziano a riconnettersi” – rivela Alex.
Successivamente ha girato al fianco di Julienne Moore e la piccola Onata Aprile il film “What Maisie Knew“. Il film è incentrato tutto intorno alla bambina di 6 anni, Maisie interpretata da Onata, che si ritrova nel mezzo del divorzio dei genitori, una ex rock star (Julienne Moore) e il padre (Steve Coogan). Alexander è Lincoln, il patrigno della piccola Maisie:
“La storia si basa sul racconto di Henry James del 1897 adattato in chiave moderna a New York. Mi sono innamorato della piccola Onata. A Hollywood molti attori-bambino sono cosi professionali che non hanno la naturale energia che ci serve. Incontri bambini di 6 anni che sanno ballare il tip tap e sono portati a memorizzare tutti i nomi dei registi al casting di Hollywood. Onata è una ragazzina normale con un’energia naturale” – afferma Alexander.
Di ritorno sul set di BULLETT Alexander si toglie le scarpe e mangia con il team seduto per terra. Affonda la faccia nel suo partner, un agnellino tenuto al caldo con una maglietta blu durante le riprese.
“Se il più carino!” – dice Alexander mentre lo culla fra le braccia.
Guardandola negli occhi le sussurra – “Ma ho mangiato stufato di agnello appena ieri sera”
Intervista originale a cura di IDIL TABANCA. Tutte le foto in >GALLERY