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Alexandra J.Forrest, una penna tutta italiana!Il Pinkafè ...

Creato il 26 settembre 2012 da Pinkafe
Alexandra J.Forrest, una penna tutta italiana!
Alexandra J.Forrest, una penna tutta italiana!Il Pinkafè ...Il Pinkafè è lieto di ospitare la scrittrice Alexandra J.Forrest. Durante tutta la sua carriera  ha scritto  romanzi storici, contemporani  e fantasy usando vari pseudonimi, e solo recentemente ha rivelato il suo vero nome, Angela P.Fassio.
Alexandra è una signora molto elegante e gentilissima, disponibile con le sue lettrici; quando l'ho conosciuta a Milano in occasione della PinKermesse, è stata di una gentilezza e disponibilità incredibili, insomma una donna di gran classe! Questo il sito ufficiale di Alessandra J.Forrest:
www.angelapescefassio.it
Cara Alessandra, benvenutà al Pinkafe; Scrivi con vari pseudonimi ma recentemente hai scelto di rivelare alle lettrici il tuo vero nome. Come mai hai preso questa decisione? Pensi che potresti pentirti di averlo fatto?
Già da tempo meditavo di svelare la mia identità e l’anno scorso, alla Pinkermesse, ho avuto l’occasione di farlo. Con l’approvazione della Harlequin, naturalmente. Confesso che seguitare a parlare dei miei libri come se fossero scritti da qualcun altro era diventato… quasi imbarazzante. Pentirmi? Non credo. Ora posso comunicare con le lettrici in modo diretto, rendere noto ciò che pubblico, incoraggiarne spudoratamente l’acquisto… Insomma, se non avessi gettato la maschera, adesso non sarei qui a rispondere alle vostre domande. Non sono più una straniera, ma un’amica con cui dialogare.
Il tuo esordio nel mondo letterario è stato facile o hai avuto problemi per far pubblicare i tuoi libri? Che consigli ti sentiresti di dare a chi volesse intraprendere la carriera di scrittore?
Credo d’aver incontrato le difficoltà di quasi tutti gli autori, agli inizi. Farsi prendere in considerazione dagli Editori non è mai facile, specie se non hai conoscenze nell’ambiente, e ci vuole anche un po’ di fortuna. Consigli? Perseveranza, tenacia, voglia di imparare, non temere i giudizi negativi e accettare i suggerimenti, le critiche costruttive. Il talento non è tutto e la scuola degli scrittori non finisce mai.
Il sodalizio con la Harlequin dura da tanti anni, come ci si sente quando una casa editrice continua a darti la sua fiducia?
E’ una bella sensazione e uno stimolo a dare il meglio.
Il cerchio del destino è un romanzo storico ambientato nella Scozia del XVIII°secolo. In che modo questa terra ricchissima di miti e leggende è stata per te fonte di ispirazione?
La Storia è una fonte inesauribile d’ispirazione, per un autore. Le vicende tumultuose dei secoli passati esercitano un grande fascino e stimolano la creatività, il desiderio di raccontare eventi che appartengono a epoche remote per cercare di ricreare l’atmosfera di allora e condurre il lettore in un viaggio nel tempo, fargli varcare l’invisibile frontiera dei secoli e dargli modo di scoprire, sperimentare e conoscere luoghi, personaggi, episodi di vita, usanze e tradizioni. In questo caso la Scozia e uno dei periodi più tormentati della sua storia.
Nel libro si parla di magia e druidi, un argomento che non manca mai di esercitare sul lettore un grande fascino. In genere come ti documenti quando devi scrivere un romanzo nel quale questi elementi hanno un ruolo preponderante?
La ricerca è un elemento fondante e imprescindibile, quale che sia l’argomento di cui si vuole scrivere. Purtroppo il sapere dei druidi veniva tramandato oralmente e l’assenza di documenti che ne siano testimonianza rende impossibile attingere a fonti storiche certe. Tuttavia qualcosa è giunto fino a noi e di studiosi che hanno compiuto ricerche approfondite ne esistono parecchi, per fortuna. Onestamente, devo dire che i druidi e le loro conoscenze misteriche non sono l’elemento su cui si basa il romanzo, ma l’arcana magia di cui è impregnato il cerchio di pietre dove celebravano i loro riti farà nascere l’amore fra i due protagonisti, creando un legame indissolubile.
Un'intensa storia  d'amore fortemente contrastata sarà l'anima del libro: vuoi dirci qualcosa su Kayla e Robert? Come sono nati  questi tuoi personaggi?  Si tratta di un romanzo autoconclusivo o prevedi un sequel?
Mi piacciono le storie d’amore contrastate. Mi piace rendere la vita difficile ai miei personaggi. Nel caso di Robert e Kayla mi ci sono messa d’impegno. Tutto, intorno a loro cospira per separarli. Ma l’amore è più forte e trionfa sempre, almeno nei romanzi. Come sono nati? Da una storia che un po’ mi riguarda. Niente di drammatico, beninteso, ma è esistito un Robert nella mia vita, tanto tempo fa, e a lui mi sono ispirata per creare il protagonista del libro. Forse Kayla un pochino mi somiglia. Ma solo un pochino. Davvero. In quanto a un seguito… se sapessi prevedere il futuro direi che ci sarà. Il finale aperto me ne potrebbe fornire il pretesto. Però credo che molto dipenda dal successo del libro. Staremo a vedere.
Quando scrivi un libro segui un tuo personale ordine o principalmente è l'istinto creativo a guidarti? Come nascono i personaggi dei tuoi libri?
Almeno all’inizio mi affido alla creatività più sfrenata. Mi tuffo nella vicenda e la porto avanti fino alla conclusione. Mi capita, a volte, di partire da una bozza d’idea che non so dove mi condurrà e di procedere assecondando l’ispirazione del momento. Avvengono, strada facendo, sviluppi imprevisti, inaspettati persino per me. Amo questo aspetto dello scrivere: conosco il punto di partenza, ma non quello d’arrivo. Poi, però, occorre mettere ordine, limare qua e là. La revisione del testo è la parte più difficile, anche la più noiosa, ma è indispensabile. La prima stesura non è mai definitiva e sempre si riscrive daccapo. Una, due, tre volte. La nascita dei personaggi è legata alla storia che voglio raccontare. Le loro vicende personali devono integrarsi nel contesto generale, uniformandosi all’impianto. E’ ovvio che quando sono di fantasia è più facile gestirli.
Alcune tue colleghe d’oltreoceano spesso abbandonano momentaneamente, se non del tutto, la narrativa storica per il contemporaneo e il  paranormal. Secondo te perché lo fanno? Credi che ci sia un interesse maggiore o un differente rispetto per altri generi letterari?
Ignoro quali siano le motivazioni delle mie colleghe d’oltreoceano e, d’altronde, non mi sono mai posta la domanda. Forse sentono il desiderio di cambiare, di diversificare la loro produzione. Magari seguono l’onda della moda del momento, che predilige un certo genere piuttosto che altri. Per quanto mi riguarda, anche se negli ultimi anni ho scritto in prevalenza Romance, amo scrivere di tutto e non nego che mi sento attratta dal paranormale e dal moderno. La mia passione per la Fantascienza è tuttora viva e, se ne avessi il tempo, vorrei tornare a cimentarmi in una avventura spaziale. Una storia di vampiri cosmici, forse. O qualcosa tipo Guerre Stellari.
Qual'è secondo te la difficoltà maggiore  nello scrivere un romanzo storico?
La fedeltà nella ricostruzione, senza dubbio. L’attenzione nell’evitare gli anacronismi, la cura dei dettagli. Se si scrive un romanzo ambientato in un’epoca antecedente il Medioevo, per esempio, ricordarsi che le staffe ancora non esistevano. Quindi, un ufficiale romano a cavallo, non potrà alzarsi sulla sella poggiandosi alle staffe. O che descrivere un personaggio dicendo che ha capelli rosso tiziano se vive nell’anno Mille è un’inesattezza, in quanto Tiziano è un pittore del Rinascimento. Insomma, piccole cose che però sono importanti.
Siamo curiosi: attualmente cosa stai leggendo?
Le mie letture sono sempre piuttosto variegate. Passo con disinvoltura, forse eccessiva, dai saggi storici alla narrativa, in prevalenza di genere storico. Adesso ne sto leggendo due in contemporanea: un saggio sulla cavalleria medioevale e un romanzo dal titolo: La Città Immortale, di Adriana Crotti, che fa parte di una trilogia ispirata alla guerra di Troia. Ogni tanto leggo anche Romance, perché voglio tenermi aggiornata su ciò che pubblicano le mie colleghe.
Progetti futuri? Puoi rivelarci qualcosa?
Vi anticipo che per qualche tempo non scriverò Romance. Una pausa che meditavo da parecchio e che servirà a rinfrescarmi le idee. Vorrei preparare il ritorno di Alexandra Forrest in grande stile, con un romanzo diverso, originale e innovativo. Nel frattempo lavoro a un progetto importante, a cui tengo molto e al quale mi sto dedicando da ormai più di tre anni, sia pure in modo saltuario. Sto finendo la prima stesura di un romanzo ambientato nel periodo del declino dell’impero romano. Data la complessità della vicenda e dell’intreccio, penso che ne dovrò fare una trilogia. Le domande sono finite e dunque è venuto il momento di accomiatarmi da voi. Vi ringrazio per l’ospitalità e vi stringo in un abbraccio virtuale. La vostra Alexandra.
A noi del Pinkafè non ci resta che ringraziare la nostra Alexandra J.Forrest per la sua cortese disponibilità.
PRESENTAZIONE DEL ROMANZOIL CERCHIO DEL DESTINO” 
Un amore travolgente, selvaggio e indomabile, quello che unisce Kayla e Robert. Un sentimento che il distacco imposto dalle rispettive famiglie non riuscirà a estirpare dai loro cuori. Né lo potranno le forze avverse con cui dovranno confrontarsi quando, più adulti e maturi, s’incontreranno di nuovo.
E’ una donna forte, Kayla. Forse anche più di Robert che, sebbene coraggioso e pieno d’ardimento, prova empiti di ribellione nei confronti dello zio William e del proprio retaggio ed è alla ricerca di un’identità. Perché William, il laird, lo ha designato a succedergli alla guida del clan, ma esige da lui un’obbedienza quasi assoluta. E’ un signore feudale che governa con pugno di ferro. Un personaggio ricco di sfaccettature che nelle mie intenzioni, all’inizio della storia, doveva avere un ruolo di contorno, ma che pian piano si è sviluppato quasi per proprio conto fino ad assumere un ruolo di primo piano. Fin quasi a contendere spazio ai protagonisti. Ma Kayla primeggia per la sua personalità. Non si arrende mai, neanche quando tutto sembra perduto. E’ coraggiosa, determinata, fiera. C’è soltanto un'altra donna che può starle a pari, nel racconto: Lady Caitlin, cognata e amante di William.
Le passioni sono intense, spinte fino all’estremo. Odio, amore, ambizione, si mescolano in uguale misura nella cornice della Scozia del XVIII° secolo, sospesa fra il medioevo e l’Età dei Lumi. Divisa da lotte interne che si trascinano da secoli e tuttavia alla ricerca di una propria identità nazionale. Il riflesso di più ampio respiro dei sentimenti che animano Robert, delle sue aspirazioni a creare un mondo più giusto e libero da ancestrali legami col passato, da tradizioni che ormai sono diventate obsolete.
Il malvagio capitano Cardigan è l’antagonista di Robert e il suo persecutore spietato. Ma non è il solo cattivo della vicenda, perché deve dividere la scena con Angus, subdolo e ambizioso, braccio destro del laird.
L’intera trama è densa di conflitti umani. Un intreccio di sentimenti ed emozioni che procede al ritmo incalzante degli inseguimenti, dei duelli, di rapimenti e salvataggi.
Ma dove, alla fine, l’amore trionfa.
TRAMA
Alexandra J.Forrest, una penna tutta italiana!Il Pinkafè ...Quando Kayla e Robert si incontranoin un caldo pomeriggio estivo e si giurano eterno amore sulla pietra sacra di un antichissimo cerchio di pietre, è come se la potente magia dei Druidi li unisse in modo indissolubile. L’odio ancestrale tra le loro famiglie li costringe a separarsi, eppure otto anni dopo, allorché le loro strade si incrociano di nuovo, la passione torna a divampare, più intensa e travolgente che mai. E questa volta i due giovani, più adulti e maturi, non sono disposti a rinunciare al sentimento che li unisce e che nemmeno il tempo è riuscito ad affievolire. Il destino sembra accanirsi su di loro, ponendoli di fronte a a ostacoli, avversità e inganni... Ma sarà più forte del loro amore?
ESTRATTO 
Scozia, 1734.
Due famiglie, Fitzroy e McLachlan, le più potenti delle Highlands, divise da odi ancestrali, guerre e sangue. Tuttavia, quel giorno, sarebbe accaduto qualcosa che avrebbe cambiato il loro destino per sempre…
L’atmosfera del cerchio di pietre evocava antichi riti impregnati di mistero e di magia.
Sebbene erose dall’incuria e dalle intemperie, le stele scolpite erano ancora imponenti e maestose. Si ergevano sulla sommità dell’altura circondata dal bosco a testimonianza di un remoto passato, cariche di secoli e d’inviolati segreti.
L’aria era densa di fragranze, colmata dal frinire delle cicale e dallo stormire delle fronde. Kayla guidava il pony lungo la tortuosa stradina che si snodava fra le alture boscose quando, alzando lo sguardo, intravide le rovine. Esitò appena un istante prima d’incitare il cavallo e spingerlo su per il tracciato incerto del sentiero invaso dalla vegetazione e, appena raggiunse l’ampia radura, smontò. Ormai quasi nessuno frequentava il luogo un tempo sacro, anzi la gente tendeva a evitarlo a causa delle leggende che lo volevano dimora di creature fatate dispettose, a volte crudeli. Ma Kayla si avventurò senza timore fra le vestigia, assai simili ad altre disseminate nel territorio, indugiando a sfiorare le rune e i simboli arcani che mani ignote avevano tracciata in un tempo lontano di cui si era persa la memoria. L’intero sapere dei Pitti era andato perduto con la scomparsa dei Druidi, sacerdoti, maghi e sapienti, custodi di tradizioni e conoscenze tramandate oralmente e a poco a poco dimenticate, distorte, o tramutate in leggende.
Sognava a occhi aperti Kayla, mentre improvviso si levò il vento e un cervo sbucò dalla macchia al galoppo, guizzando fra le colonne di pietra e infine scomparendo nel folto. Pochi istanti e da quello stesso sentiero irruppe un cavaliere, che fece arrestare il cavallo con una brusca impennata e la guardò, incerto se considerarla una persona reale o un’apparizione fatata. Il cavallo si agitò inquieto e, dietro di lui, comparvero due segugi che si lanciarono verso Kayla abbaiando.
« A cuccia! » ordinò il ragazzo, e i cani obbedirono all’istante. Poi, abbandonata l’idea di inseguire il cervo, smontò di sella e le si avvicinò, spinto da una curiosità che non seppe spiegarsi. « Chi sei? » domandò.
« Kayla. E tu? »
« Robert. » Occhi di un blu profondo indugiarono sul viso dai tratti delicati, si spostarono sui lunghi riccioli scuri mossi dal vento, scivolando sulla figura sottile, da adolescente non ancora del tutto sbocciata, e tornarono a posarsi sul visetto impertinente.
« Soddisfatto dell’esame? » chiese lei, con una sfumatura divertita negli occhi.
« Ti stavo fissando, lo so, ma non mi aspettavo d’incontrare qualcuno quassù. Tanto meno una ragazzina. »
Lei lo guardò con aria critica. « Perché tu cosa sei, un uomo forse? » Era alto e magro, benché non goffo come la maggior parte dei coetanei, ed era un po’ buffo con quei capelli arruffati, color del rame, che gli stavano ritti sulla testa.
« Ho quasi quindici anni », dichiarò lui, piccato.
« Accidenti, sei un vecchietto! »
Lui si rabbuiò. « Se non la smetti di prendermi in giro ti aizzo contro i miei cani », minacciò.
« Perché non hai il coraggio di affrontarmi », replicò pronta.
« Non mi batto con una donna. »
« Decidi: o sono una ragazzina, o sono una donna », sbuffò Kayla. « E intanto che tu rifletti, io me ne vado… »
« No, aspetta! »
Lei si girò a guardarlo. « Perché? »
Robert sorrise. « Non lo so », ammise con sincerità. « Però vorrei che restassi. »
E Kayla, seguendo un inesplicabile impulso, rimase.
… Robert si fermò e la trasse più vicino. « Voglio te, e se penso al futuro non riesco a immaginare la mia vita senza averti a fianco. Sogno di portarti via da questa terra tormentata e fuggire in qualche luogo dove non esistano giuramenti di sangue, legami e doveri… Dall’altra parte del mare, forse. Nelle Colonie. »
« Lasciala andare e allontanati da lei, ragazzo! » tuonò una voce che fece trasalire entrambi. Si voltarono a guardare colui che aveva parlato, scoprendo che non era solo. Robert si staccò da lei e indietreggiò sotto la minaccia del moschetto. « Tieni le mani in vista se non vuoi che ti spari! »
« Zio Connor! » esclamò Kayla, andando incontro all’uomo alto e bruno che fissava Robert con espressione torva. « Ti prego, zio, non gli fare del male! »
Senza smettere di puntargli contro l’arma, Connor la guardò. « Che cosa ci fai qui con lui? Ha osato metterti le mani addosso? Ti ha molestata? »
« No! » protestò lei. « Perché fai così, zio? »
Connor tornò a guardare Robert. « Da quanto tempo va avanti questa storia? Voglio la verità. »
« Dall’inizio dell’estate, signore », rispose Robert. « Ma giuro sul mio onore che non ho mai mancato di rispetto a vostra nipote. »
« Questo è tutto da accertare », replicò Connor. « Vi conosco, voi Sinclair, siete bravi a circuire le ragazze ingenue. »
Kayla si mise in mezzo per fare scudo a Robert. « Le tue accuse sono ingiuste e non lascerò che lo tratti in questo modo! »
« Levati da lì, figliola. Il ragazzo merita una lezione », dichiarò Connor implacabile.
Lei lo guardò con aria di sfida. « Allora la dovrai infliggere anche a me! »

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