Davanti a circa 400 persone alla sala dei Notari a Perugia, il segretario nazionale PDL ha tracciato le linee guida del nuovo partito post-Berlusconi.
In particolare la promessa di “celebrazione dei congressi provinciali e di grande città”, scelta dei dirigenti e dei candidati nominati dal basso, e non dall’alto, insomma come ha in maniera divertente indicato “ad un culo dovrà corrispondere solo una sedia”
Ma il documento che ha presentato riguarda anche i coordinatori regionali, oltre a quelli provinciali e cittadini, compresi i rispettivi vicari, e come potete immaginare la lista delle poltrone non cumulabili toccherà moltissimi dirigenti ed eletti anche in Umbria. L’incompatibilità è estesa a chiunque sia “membro di un Consiglio di amministrazione di società o aziende a partecipazione dello Stato o delle Regioni o di Enti locali territoriali”, oltre che ai dipendenti del partito. Se Alfano riesce nel tentativo di selezionare una nuova classe dirigente PDL forse si vedranno i prodromi del nuovo partido post Berlusconi.
Adesso toccherà alle lobbyes ed ai gruppi di potere all’interno del partito di cercare di edulcorare queste norme e trovare come nelle migliori tradizioni della politica italiana i cavilli e le eccezioni per rendere meno efficace il tentativo, che a detta di molti non solo era necessario ma addirittura urgente per evitare il disfacimento del Popolo delle Libertà e per dare voce al 1.200.000 iscritti che hanno voluto – in un momento di grande difficoltà – rinnovare la fiducia al PDL.