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Alfano-Lorenzin: “Ddl, carcere per utero in affitto”. “Il corpo delle donne non si vende e non si affitta”

Creato il 18 marzo 2016 da Stivalepensante @StivalePensante

Lo ha affermato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, che oggi insieme al ministro degli Interni, Angelino Alfano, ha presentato a Roma le iniziative di Area popolare contro la pratica dell’utero in affitto. “Il corpo delle donne non si vende, non si compra e non si affitta. Noi andiamo avanti nella nostra battaglia di civiltà per le donne, presentando un progetto di legge e una mozione che speriamo venga approvata da tutto il Parlamento, per perseguire l’utero in affitto come reato universale”. Cliccare qui per consultare della proposta di Legge di NCD-AP.

(pulseheadlines.com)

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Alfano-Lorenzin: “Ddl, carcere per utero in affitto”. “Il corpo delle donne non si vende e non si affitta”.  I gruppi di Ap sono impegnati nel calendarizzare e approvare al più presto un disegno di legge che istituisce una nuova figura giuridica in grado di perseguire l’utero in affitto come reato universale, contro ogni mercimonio dell’utero di una donna. La Lorenzin, insieme alle parlamentari di Area popolare, ha indossato una maglietta con la scritta: “Il corpo delle donne non si vende e non si affitta”. La mozione che Area popolare presenterà in Parlamento chiede al Governo “di agire a livello nazionale, e soprattutto internazionale, in tutte le sedi istituzionali sovranazionali, affinché la surrogazione di maternità, in ogni sua modalità e variante contrattuale, sia riconosciuta come nuova forma di schiavitù e di tratta di esseri umani, e sia quindi reato universalmente perseguibile in tutto il mondo”.

Il Ddl che istituisce il reato universale per l’utero in affitto sarà invece presentato al Senato da Nico D’Ascola, presidente della Commissione giustizia. “La pratica dell’utero in affitto, se effettuata all’estero, non può essere punita in Italia – ha ricordato D’Ascola, citando la relazione di presentazione del Ddl – Ma una pratica che può essere considerata sfruttamento del corpo della donna significa approfittarsi delle condizioni di bisogno perché spesso ci si reca in contesti emarginati e poveri per fare turismo procreativo. Inoltre nell’utero in affitto convergono modalità di pratiche sessuali vietate già in molti trattati internazionali. Noi vogliamo punire chi ne approfitta, e non la madre”.

“In questo momento – ha sottolineato nel suo intervento il ministro Lorenzin – nella società civile si discute di questo tema e c’è un grande movimento. Erano anni che non si faceva un dibattito così allargato per riportare al centro il corpo della donna. Oggi è l’utero in affitto, domani saranno le norme a tutela delle donne e dei bambini che stanno diminuendo. Temi su cui, purtroppo, abbiamo fatto passi indietro. Si tratta di un reato universale perché con la maternità surrogata, l’utero diventa come un forno. Questa pratica va contro l’articolo 1 della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo del 1948″. (ADNKRONOS)


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