ALH84001 in una famosa immagine all’epoca della scoperta. Crediti NASA.
Fu il 27 dicembre 1984 in Antartide quando venne trovata nel bianco mantello di neve una meteorite di origine marziana, caduta sulla Terra oltre 13 000 anni fa dopo un viaggio di oltre 16 milioni di anni. Di circa 1,93 chilogrammi, ALH84001 rappresenta la prima meteorite ritrovata nel 1984 nella zona di Allan Hills, una regione della Terra di Victoria, da un gruppo di ricercatori americani, definiti “cacciatori di meteoriti” che facevano parte del Progetto ANSMET. L’ipotesi formulata dell’origine del meteorite è che all’incirca 16 milioni di anni fa, un asteroide colpì la superficie di Marte e vari frammenti rocciosi vennero proiettati nello spazio. Uno di questi iniziò a vagare nel Sistema Solare fino a precipitare sulla Terra.
Immagine della mappa di Allan Hills disponibile su: http://www.daviddarling.info/encyclopedia/A/AllanHills.htmlNel 1996 venne diffusa la notizia che all’interno del meteorite erano state individuate delle tracce di fossili di organismi di origine non terrestre.
Il primo passo compiuto dai ricercatori fu quello di stabilirne la provenienza. La conferma che questo oggetto extraterrestre dovesse essere di origine marziana venne dall’analisi delle minuscole bolle di aria che conteneva, che avevano la stessa composizione dell’atmosfera di marte, così come era stato verificato dalle sonde Viking I e II nel 1976. La composizione minerale della roccia in questione suggerì che doveva essersi formata circa 4,5 miliardi di anni fa, poco dopo la solidificazione di Marte come pianeta roccioso. Il sistema solare ha un’età di circa 4,6 miliardi di anni.
Questo bastoncello che sembra formato da piccole strutture tondeggianti tutte in fila, venne individuato nel meteorite ALH84001. I biologi ipotizzarono che potesse trattarsi di un batterio fossile, sebbene fosse un centinaio di volte più piccolo di certi batteri terrestri di dimensioni molto ridotte. Crediti NASA.Dodici anni più tardi, nel 1996, un team di ricercatori del Johnson Space Center di Houston diffuse la notizia che il meteorite conteneva microscopiche strutture fossili vermiformi con un’età di circa 4 miliardi di anni. Questo significava che il pianeta, almeno in passato, aveva ospitato una qualche forma di vita. Altri ricercatori fecero notare che queste tracce dovevano essere riferite a un qualche tipo di struttura minerale.
Il dibattito sulla questione della vita su Marte è ancora molto acceso.
Alcune missioni dell’Agenzia Spaziale Europea e della NASA molto più recenti hanno mostrato che Marte potrebbe ancora avere dell’acqua sotto la superficie, fatto che sarebbe compatibile con qualche forma di vita come la conosciamo noi.
Continua…
Sito del National Astrobiology Istitute della NASA: http://astrobiology.nasa.gov/nai/
Un’animazione su come deve essere avvenuto l’impatto su Marte e la formazione del frammento marziano che ha poi raggiunto la Terra: rsd.gsfc.nasa.gov/marslife/mars01.mpg
Link utili:
Science@NASA: http://science.nasa.gov/science-news/science-at-nasa/2000/ast20dec_1/
Un’età più giovane per ALH84001: http://astrobiology.nasa.gov/articles/rock-of-ages-a-younger-alh84001/
Mappa dei principali siti di ritrovamento di meteoriti in Antartide: http://curator.jsc.nasa.gov/antmet/lmc/Lmc_map.cfm
Sabrina