I piccoli editori, le piccole realtà, stentano assai in un mondo costruito su misura per i grandi, dove l’ossessione per il profitto e per il guadagno di nuove fette di mercato porta poi alle degenerazioni che sono sotto gli occhi di tutti. Per questo, vogliamo dedicare uno spazio alle nuove proposte di chi fatica a trovare spazi, pur proponendo ottime cose.
questa settimana proponiamo:Edizioni ALIA
Alia è una nuova casa editrice indipendente, creata nell’estate del 2008 con l’ambizione di dare vita ad un prodotto editoriale curato e bello, piacevole da vedere e da leggere, rivolto al segmento dei lettori “forti”, lettori colti e attenti al mondo che li circonda. Il mercato è difficile, le piccole dimensioni certo non aiutano, ma la passione c’è, e la voglia di far conoscere (o ritrovare) dei bei libri anche. Quindi ci proviamo, con entusiasmo e allegria.
di Alia Edizioni proponiamo Sonata d’Autunno, di Ramon del Valle Inclan
Sonata d’autunno
Sonata de otoño
Primo di un ciclo di quattro romanzi (che saranno tutti pubblicati in questa collana) racconta in forma autobiografica la vita e soprattutto gli amori del Marchese di Bradomìn, un Don Giovanni cinico e sensuale, cattolico e sentimentale, appassionato partigiano carlista.
Ambientato in Galizia, Sonata d’autunno racconta la storia d’amore tra il Marchese e Concha, che in punto di morte lo richiama accanto a sé per l’ultimo, vano fiorire della loro passione.
Amore e morte si mescolano, in un delirio di sensualità, in questo racconto romantico e macabro. Desiderio, piacere, senso dell’impossibilità, la tristezza della morte e la fame di vita si intessono mirabilmente con le suggestioni del paesaggio galiziano autunnale.
Ramón del Valle-Inclán y de la Peña
nacque in Galizia nel 1866, ma si trasferì presto in Messico, dove lavorò come giornalista e conobbe il rinnovamento ispanoamericano. Tornato in Spagna, si unì ad un gruppo di scrittori “bohemien”, fondando la cosiddetta Generazione del ’98. Dopo un altro viaggio in Sud America decise di dedicarsi all’agricoltura in Galizia, continuando però a scrivere e a pubblicare racconti e poesie. Nel 1921 tornò in Messico, per rientrare poi in Spagna ed appoggiare la Seconda Repubblica. Nel 1933 fu a Roma come direttore dell’Accademia delle Belle Arti spagnola.
Nel 1935 rientrò in Spagna, a Santiago de Compostela, dove morì il 5 gennaio del 1936.
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