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Mi sono resa conto di questo ieri sera, mentre cercavo disperatamente di recensire Alice in gabbia dalla comodità del letto di camera mia, circondata da ciò che mi piace di più. E quindi ho aspettato arrivasse stamattina e, seduta alla scrivania di lavoro, mi ritaglio uno spazio per parlarne... inutile dire che adesso le parole vengono fuori eccome.
Alice ha ventotto anni, è laureata a pieni voti in una materia che ama, ha avuto diverse esperienze all'estero e adesso lavora in un'azienda che produce divani di lusso, con un contratto a tempo indeterminato, ed è felicemente fidanzata. Una vita che è il sogno di molti, soprattutto in tempi di crisi come questo, in cui già solo avere un lavoro è un lusso, figuriamoci se indeterminato, e che ad Alice inizia a stare davvero stretta. Non è soddisfatta di sé, del lavoro che svolge e dell'azienda in cui lo svolge. Del suo trespolo in un open space dove tutti sono insoddisfatti, della sua giornata scandita dalle timbrature del badge, che toglie tempo alla vita vera. Non sopporta il suo capo, non sopporta i suoi colleghi. O forse, semplicemente, non sopporta quello che un contratto a tempo indeterminato l'ha fatta diventare. E quindi deve fare qualcosa assolutamente, perché non si può già essere insoddisfatti della propria vita a ventotto anni e non tentare di cambiarla. Perché non basta un contratto indeterminato e una sicurezza economica per sentirsi arrivati.
Il libro non ha una vera e propria trama, è più un flusso di pensieri, un racconto della vita quotidiana di Alice e di quello che l'ha portata fin lì, sia all'assunzione a tempo indeterminato sia all'idea definitiva di abbandonare tutto. E questa assenza di trama è un po' una pecca nel libro. Perché se lo scopo è quello di portare il lettore insoddisfatto della sua vita lavorativa a dire "ok, se ce l'ha fatta Alice a mollare tutto, posso farlo anche io", l'assenza di contorno la rende una scelta poco credibile o,almeno, ai giorni d'oggi. Cosa ne pensa il fidanzato, che magari vorrebbe anche sistemarsi, di questa scelta? E cosa succede dopo che lei ha timbrato il badge per l'ultima volta?E soprattutto, cos'è che davvero vuole fare Alice della sua vita, una volta fuggita dalla sua gabbia? Dubbi che mi hanno tormentata durante la lettura, una lettura senza dubbio molto scorrevole e piacevole grazie allo stile giovane e fresco dell'autrice, e che ancora adesso mi tormentano e non mi permettono di avere un giudizio chiaro su questo libro.
Parlare di Alice in gabbia senza inserire riflessioni personali è davvero difficile, soprattutto considerando il fatto che io tra poche settimane avrò la stessa età di Alice, non ho un contratto a tempo indeterminato, ma un progetto che si trascina da anni senza riuscire però a trovare di meglio.
Però vorrei limitare le mie lagne e, quindi, mi fermo qui.
Titolo: Alice in gabbia Autore: Arianna Gasbarro Pagine: 128 Anno di pubblicazione: 2012 Editore: Miraggi ISBN: 978-8896910016 Prezzo di copertina: 12 € Acquista su Amazon: formato brossura: Alice in gabbia
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