Speravo di uscire estasiata dal cinema dopo la visione di Alice in Wonderland. I presupposti ci sarebbero stati tutti: il genio di Tim Burton incontra il genio di Lewis Carrol, una fiaba che incanta da generazioni, Johnny Depp in ottima forma, una nuova tecnologia da sfruttare. Invece, nonostante siano interessanti i toni più fantasy e più cupi della pellicola di Burton, il risultato non premia le aspettative. Forse sarà per la tecnologia 3D ancora da migliorare, con tutte le conseguenze di stampo estetico-narrativo che possono derivare, ma mi sarei aspettata di più dal regista di Edward Mani di forbici che da anni incanta e meraviglia con le sue creature. Comunque le trovate geniali e l'impronta Burton sono evidenti. Stupefacente il lavoro fatto sulla Regina di Cuori, sul Cappellaio Matto, sulla cura di scenografie, sulle scelte cromatiche. Anche la visione di una Alice non più bimba, ma giovane donna alle prese con nodali scelte di vita, riesce a rendere la trama più intrigante. Il rimpianto è per la mancanza di quella "magia", "poesia" che Tim Burton normalmente regala in ogni sua opera e che questa volta è invece trascurata.
Speravo di uscire estasiata dal cinema dopo la visione di Alice in Wonderland. I presupposti ci sarebbero stati tutti: il genio di Tim Burton incontra il genio di Lewis Carrol, una fiaba che incanta da generazioni, Johnny Depp in ottima forma, una nuova tecnologia da sfruttare. Invece, nonostante siano interessanti i toni più fantasy e più cupi della pellicola di Burton, il risultato non premia le aspettative. Forse sarà per la tecnologia 3D ancora da migliorare, con tutte le conseguenze di stampo estetico-narrativo che possono derivare, ma mi sarei aspettata di più dal regista di Edward Mani di forbici che da anni incanta e meraviglia con le sue creature. Comunque le trovate geniali e l'impronta Burton sono evidenti. Stupefacente il lavoro fatto sulla Regina di Cuori, sul Cappellaio Matto, sulla cura di scenografie, sulle scelte cromatiche. Anche la visione di una Alice non più bimba, ma giovane donna alle prese con nodali scelte di vita, riesce a rendere la trama più intrigante. Il rimpianto è per la mancanza di quella "magia", "poesia" che Tim Burton normalmente regala in ogni sua opera e che questa volta è invece trascurata.
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