Per la rubrica quotidiana relativa ai registi partecipanti al Festival di Cannes oggi ci occupiamo della regista italiana Alice Rohrwacher.
Trascorre infanzia e adolescenza a Castel Giorgio, in provincia di Terni, luogo di origine della madre, dove il padre lavora come apicoltore e gestisce un agriturismo.
Dopo essersi laureata in Lettere e Filosofia a Torino, successivamente ottiene dapprima il Master in Sceneggiatura e Linguaggio Documentario presso la Videoteca Municipal di Lisbona per poi ritornare a Torino e frequentare il Master di Tecniche Narrative, Sceneggiatura e Drammaturgia presso la Scuola Holden, fondata dallo scrittore Alessandro Baricco.
Il suo primo lavoro di caratura cinematografica è il documentario Un piccolo spettacolo diretto insieme a Pier Paolo Giarolo, di cui la regista ha curato anche il soggetto, la sceneggiatura, la fotografia e il montaggio.Il 2006 vede la sua partecipazione nel film collettivo Checosamanca, presentato in occasione della prima edizione di Cinema – Festival Internazionale del Film di Roma nella sezione Extra. La pellicola è un insieme di storie realizzate da dieci autori diversi che offrono lo spaccato sociale proprio di alcune regioni italiane.
Dopo aver proseguito il suo lavoro al montaggio di documentari il cui soggetto non è di suo pugno, nel 2011 Alice presenta alla Quinzaine des réalisateurs di Cannes, una selezione di pellicole parallela a quella ufficiale del Festival, Corpo Celeste, che le vale il Nastro d’argento come migliore regista esordiente.
La pellicola narra della crisi religiosa di un tredicenne prossimo alla Cresima, occasione che offre un punto di riflessione sul degrado culturale e sulla forte materialità della Chiesa.
Trascorsi tre anni da questo primo grande riconoscimento, nel 2014 la Rohrwacher concorre, questa volta nella selezione ufficiale, al Festival di Cannes con il suo terzo lungometraggio, Le Meraviglie.La pellicola, l’unica italiana in concorso, attinge a piene mani dalla biografia personale della regista che l’ha diretta: la storia, infatti, narra di un apicoltore tedesco di nome Wolfgang, cui dà il volto il fiammingo Sam Louwyck, che vive con sua moglie, Alba Rohrwacher, e le sue quattro figlie nella campagna umbra.
Qui, il duro lavoro campestre fa da collante alle vite dei componenti di questa famiglia, ognuna costellata da speranze diverse. In particolare, Wolfgang, padre autorevole e molto protettivo, vuole proteggere la sua famiglia da ciò che sta oltre il loro casolare, anche quando questo collide con la volontà di sua moglie, stanca di una vita al limite della sopravvivenza, o con i sogni di Gelsomina, la primogenita, interpretata da Maria Alexandra Lungu, che, nonostante sia oberata da tante responsabilità per la sua età, nutre moltissima curiosità per ciò che sta lì, fuori dal suo ordinario.
Nonostante tutto, la ragazzina riesce a far partecipare l’azienda famigliare ad un programma televisivo condotto da Milly Catena, una sorta di Fata Turchina, il cui ruolo è stato affidato a Monica Bellucci, evento che, insieme all’arrivo di Martin, interpretato da Luis Huilca Logroño, un ragazzino con precedenti penali inserito in un percorso di reinserimento che viene affidato loro, impatterà profondamente la sua vita e quella della sua famiglia.Dodici intensi minuti di applausi hanno seguito la proiezione di Le Meraviglie a Cannes ottenendo un consenso tendenzialmente positivo dalla critica internazionale.
Grandissima commozione per Alice Rohrwacher insieme a sua sorella Alba Rohrwacher e Monica Bellucci, insieme al Festival per presentare la pellicola.
Le Meraviglie uscirà nelle sale italiane il venturo 22 maggio.