Maccheroni, tu me provochi, e io me te magno! Mi avete chiesto come è andata con il servizio clienti Fastweb? Bene, eccovi serviti.
Dunque chi ci segue (e chi mi conosce) sa che sono stata dipendente di Omnitel/Vodafone. Era quindi normale che avessi un cellulare Vodafone. Chi mi conosce però, conosce anche la mia storia lavorativa e sa quanto odio covo nei confronti della mia ex azienda. Teniamo presente però, che per una serie di vicissitudini (come cliente, non certo come ex dipendente) avevo alcune promozioni che mi rendevano praticamente gratuito l’uso del telefono cellulare. Questo è il motivo per il quale dal novembre 2007, data in cui Vodafone mi ha messo per strada, non mi sono mai decisa a cambiare gestore. Se l’avessi fatto sarei stata come quel marito che per far dispetto alla moglie si taglia le palle.
Veniamo ai fatti. Verso marzo scorso, terminate le promozioni Vodafone di cui godevo, sono stata contattata “a fagiolo” da una dipendente di Fastweb che mi proponeva il passaggio alla loro società con una promozione molto appetitosa che però sarebbe durata solo fino a gennaio 2013. Dopodiché il prezzo (10€ al mese) avrebbe smesso di essere così vantaggioso. La signora Greta mi assicurava che il nostro nominativo faceva parte di un gruppo selezionato di clienti, e che quindi sarei stata ricontattata alla scadenza per prolungare la promozione, o per propormene un’altra ancora più conveniente.
Diciamo che non mi sono fidata della sua parola e che ho preferito soprassedere (anche perchè in cuor mio sognavo un iPhone). Arriva il mese di luglio e durante una breve vacanza in montagna mi contatta un altro dipendente di Fastweb, con la stessa identica proposta rifiutata qualche mese prima. Gli spiego che non mi sembrava conveniente la tariffa “a regime” e che a quel punto a parità di prezzo avrei preferito prendermi il tanto agognato ‘iPhone con una delle tante tariffe “tutto incluso” che il mercato proponeva. Ma Fabio, così si chiamava il bravissimo consulente commerciale Fastweb, mi ha assicurato che il nostro nominativo faceva parte di un gruppo selezionato di clienti, e che quindi sarei stata ricontattata alla scadenza per prolungare la promozione, o per propormene un’altra ancora più conveniente. Insomma esattamente la stessa cosa che mi aveva detto Greta. A quel punto ho pensato che forse non era una bufala. D’altra parte anche noi in Vodafone avevamo queste politiche di selezione della clientela in base al cosiddetto “segmento di spesa” e avevamo quindi delle proposte ad hoc in base a delle liste elaborate dal marketing. E quindi alla sfiducia è subentrata l’euforia. Già perché disfarmi del pesante fardello di Vodafone mi procurava una vera e propria felicità. Poi avrei avuto uno smartphone con collegamento internet illimitato, chiamate e messaggi a volontà inclusi nel costo dell’abbonamento… Cosa volere di più dalla vita? Tanto più che io l’amaro Lucano non lo bevo! Così accetto. Per me decido per la soluzione più alta, con uno smartphone incluso, mentre per il Marito, che usa il telefono molto meno di me volevo optare per una soluzione meno costosa, acquistando il telefono a parte. L’ottimo Fabio, però a quel punto mi suggerisce di scegliere anche per il Marito il mio contratto: considerando che non avrebbe dovuto pagare il telefono, era sicuramente più conveniente anche per lui. Così facciamo. Mi ricordo di aver concluso la telefonata proprio complimentandomi con lui per la sua bravura nel lavoro, e gli dissi che se avessi avuto un’attività commerciale lo avrei voluto a lavorare con me. Conclusa la telefonata, tanta era l’allegria che questo contratto mi provocava, ho cominciato a ballare con i miei figli improvvisando delle canzoncine contro Vodafone, felicissima di essermi del tutto disfatta di loro! Ci attivano i nostri bei contratti, ci spediscono i nostri bellissimi sgargianti smartphone e cominciamo a divertirci come due ragazzini con il nostro nuovo gadget.
E dopo? Cosa è successo? La promozione (ovviamente) è scaduta. (Ovviamente) nessuno ci ha contattato, e (ovviamente) ci abbiamo preso la fregatura. Telefonando al servizio clienti, oltretutto, mi hanno detto che non solo il prezzo sarebbe salito da 10€ a 30€, ma se per caso avessimo voluto disdire, o perfino passare il contratto del Marito alla fascia di prezzo più bassa, avremmo dovuto pagare la penale, legata al cellulare che abbiamo avuto gratuitamente. Non solo cornuti, quindi, anche mazziati.
Non potete nemmeno immaginare l’arrabbiatura del Marito! Mi ha rinfacciato di essere caduta in una trappola che avrei dovuto conoscere bene, avendo lavorato nello stesso settore per anni (si, occhei, ma Omnitel era una società seria!). Ha detto che piuttosto avrebbe pagato la penale per il telefono (ultra cara ovviamente!) ma avrebbe disdetto il contratto… Insomma era davvero fuori di sé.
(Ovviamente) io però non mi sono arresa e ho continuato a bombardare il servizio clienti fastweb, finché finalmente sono stata ricontattata dall’ufficio commerciale e mi hanno detto che:
- in effetti avrei dovuto essere ricontattata (proprio come dicevano Fabio e Greta) [quindi lo vedi Marito che non sono stata proprio infinocchiata?]
- potevano sì venirmi incontro, ma solo per attivarmi la promozione attualmente in vigore (al doppio del prezzo pagato fino a quel momento e solo per un anno [occhei, un po' infinocchiata lo sono stata]
- in compenso hanno potuto fare il downgrade del contratto del Marito, senza pagamento di penale.
[il marito ha provato a buttare li la possibilità di fare anche io lo stesso downgrade... Ma che è matto? Io Donna di grande comunicazione sono!]
Insomma alla fine nonostante tutto abbiamo (almeno per un altro anno) dei contratti abbastanza vantaggiosi. Eppoi l’anno prossimo ci penseremo!