Può un cibo cambiare sapore a
seconda del posto dove lo mangi e la compagnia con cui ti trovi? Può darti
delle sensazioni diverse a seconda della latitudine in cui viene cucinato, anche
se per prepararlo utilizzi sempre gli stessi accorgimenti? La risposta è
sicuramente affermativa. Un viaggio culinario è anche questo. Esperire
sensazioni diverse, cogliere sfumature nuove cambiando sedia, tavola e apparecchiatura.
Questioni di metafore. Questioni di impiattamenti della vita. Un piatto squallido,
scarno, anche se riempito di cose prelibate ma presentate male non avrà mai lo
stesso sapore di uno preparato con cura, con amore, anche con semplicità, mai
in maniera banale. L’amore di quel pensiero che lo ha ideato, le mani che lo
hanno preparato e servito, gli occhi che hanno cercato conferme, anche questo è
un viaggio culinario, anche questo rende il piatto unico. E chi se ne ciba lo
sente, sempre. Che sia uno spaghetto col pomodoro o un’insalata, un complesso
risotto di pesce o una ingombrante lasagna domenicale, tutto assume un sapore
diverso se fatto con amore. Amore per la cucina, per i propri cari, per la propria
compagna, la propria famiglia o perse
stessi.
Questa ricetta è davvero semplicissima e la resa eccezionale. Basta pulire
le alici dalle interiora, la testa e le lische, aprirle delicatamente a
libretto e farcirle con mozzarella o provola affumicata. Le chiudete
sigillandole bene, le passate nella farina, nell’uovo sbattuto e nel pangrattato. Friggetele e servitele calde spolverizzando con del sale, ma
soprattutto usate tanto, ma tanto amore. Buon appetito!